Due ex calciatori collepassesi (T. De Simone e C. Marra), incontrano compagni di squadra degli anni ‘60
9 Ottobre 2021Qui si stanno narrando storie di un calcio “lontano lontano”, terreni di gioco in tufina (di sansa, quando andava bene), palloni di cuoio con dolorose cuciture da ammorbidire col grasso (pesantissimo, se intriso di pioggia e fanghiglia), pali delle porte a sezione quadrata spaccatesta o dita), litri di spirito canforato per i massaggi, la pilloletta rossa utile a “spezzare il fiato” appena scesi in campo, magre ricompense spesso in generi di conforto o cenetta in trattoria.
È accaduto che le “vecchie glorie” del calcio collepassese, Tommaso De Simone (classe 1945) e Carlo Marra (cl.1946), abbiano ricevuto un caloroso, inatteso invito a visitare il “vernissage” pittorico in un noto frantoio di Racale ,“Ritorno alle radici” (2-9 ottobre) del loro ex-portiere, Cosi Niceta (cl.1945), racalino, che vive da tempo a San Benedetto del Tronto.
Sono accorsi, senza indugio, anche Pippi Longo (cl. 1941) da Tuglie , il più anziano, ma anche il più loquace, insieme agli altri due racalini, Guido Lannocca (cl. 1947) e Francesco Reho (cl. 1945), recante una sua breve biografia, intitolata “I miei primi 30 anni nell’atletica leggera, nuoto e calcio”, che provvedo a scannerizzare negli uffici dell’opificio.
Dopo le foto di rito, il tempo scorre in fretta e la narrazione collettiva dei ricordi, vecchi di quasi sessant’anni, di goal fatti, subiti e “mangiati”, di traverse e pali che tradivano, “dribbling” e fallacci nella polvere, botte date e prese, sembra non aver fine.
In un Salento calcistico ancora senza osservatori e vivai, con il solo Lecce alla ribalta in serie C e fugaci apparizioni da citare di Maglie, Nardò e Casarano, questi ragazzi esprimevano una tecnica davvero ammirevole, da autodidatta (per intenderci), vista la lontananza dei campioni nazionali e internazionali, visibili in brevi filmati televisivi e sui giornali.
Appassionati allenatori e rari mecenati di paese andavano ad arricchire il territorio di piccole realtà nelle serie inferiori, al punto che nel maggio del 1965 De Simone e Marra (Stella del Colle), Guido Lannocca e Cosi Niceta (Us Racale), convocati nella Rappresentativa provinciale di Terza categoria, si aggiudicarono il titolo, battendo quella di Taranto, con un pareggio per 1 a 1 a Talsano, ma con un indiscutibile 4 a 0 nel match di ritorno a Tricase.
Nella stagione successiva Tommaso De Simone e Carlo Marra finirono in prestito al Racale nel frattempo promosso in Seconda, divenendo con Pippi Longo dal Tuglie strutture portanti in una Società dalle forti ambizioni.
Il tempo tiranno s’è portate via due ore di intensa emozione e le nostre sei “vecchie glorie” (ma ancor giovani nello spirito, come si suol dire), si salutano con l’intenzione di ritrovarsi a giorni in un buon ristorante di Gallipoli.
Giuseppe Lagna