I 100 anni del vispo Antonio, un “giovane centenario” tutto vita e dinamismo
27 Ottobre 2021Non è di Collepasso… ma è un po’ come se lo fosse, avendo frequentato per anni il nostro paese in alcuni lunghi e piacevoli periodi di permanenza.
… e poi un centenario non ha “luogo”… appartiene alla Madre Terra… appartiene a tutti!
… e poi lo conosco e lo frequento da oltre 40 anni… da quando mia sorella Ester sposò felicemente il figlio Enzo (marito, padre, figlio e cognato “mitico”), si trasferì a Teramo, poi tornò ad insegnare a Lecce per dieci anni e poi si ritrasferì definitivamente a Teramo, dove lei e il marito vivono oggi serenamente e gioiosamente la loro pensione nella nuova ed ariosa villetta ad “un tiro di schioppo” dalla vecchia abitazione, da dove il “Gigante che dorme” ti sveglia ogni mattina, per lunghi periodi coperto di “bianca neve”, sornione e rasserenante.
In questo “su e giù” della nuora e del figlio, Antonio è stato sempre presente con la leggerezza, la loquacità, la socievolezza, la tranquillità, la “chiacchiera”, l’empatia e le “fusa” di un “gattone”, anche lui sornione come il Gran Sasso, che “la sa lunga” e che ha saputo e sa come vivere una “vita lunga”.
… sino ai 100 anni, compiuti proprio ieri, ed oltre… perché, da vecchia “guardia penitenziaria”, ha “imprigionato” in sé una carica vitale che sembra dover durare in eterno… o, almeno, intanto che Dio vorrà!
Divenne per tutti noi subito un “mito” già 40 anni fa… lu cumpa’ Antonio… lo è ancor più oggi… “giovane centenario” libero ed autosufficiente, che in estate non si perde una giornata al mare in quel di Giulianova, dove si reca con l’autobus e il suo annuale abbonamento, la rituale passeggiata in quel di Teramo per curiosare e tenersi aggiornato, i giornalieri riti casalinghi che lo rendono autonomo ed indipendente, la sua chiacchiera, i ricordi ancora lucidi, l’affetto del figlio Enzo, della nuora Ester, delle nipoti Sara (e del fidanzato Patrizio) e Simona (e del fidanzato Michael) e degli altri familiari.
Il sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto si è recato ieri ad omaggiarlo a nome di tutta la comunità di Teramo, che ha voluto festeggiare il “suo” centenario, come ha scritto la stampa on line locale, di cui mi piace riportare di seguito la bella cronaca (cliccare su “Festeggia cento anni Antonio Gattone, una delle ultime guardie del carcere di Sant’Agostino” e “Teramo festeggia il “suo” centenario, Auguri ad Antonio Gattone”)
Se poteste vederlo indossare il suo grembiule e prepararsi da solo, ogni giorno, primo e secondo pensereste ad un pensionato sprint e volenteroso di almeno trent’anni di meno. E invece no.
Antonio Gattone, classe 1921, oggi 26 ottobre soffia sulle sue prime meravigliose 100 candeline. E lo fa con lo sguardo vispo di chi sa affrontare con il sorriso la vita, da sempre, anche nei momenti difficili. Il sorriso di chi sa che occorre vivere con serenità, pazienza e pacatezza. Senza farsi travolgere ma affrontare tutto. E detto da lui che oggi festeggia 100 anni rappresenta un doppio insegnamento.
Nonno Antonio ha scelto di festeggiare anche questo compleanno come da tradizione: puntuale si è presentato a casa del figlio Enzo e della nuora Ester, come tutti gli anni, per un pranzo in famiglia. Per la festa speciale con amici e parenti ci sarà tempo…dice.
E non poteva mancare la vicinanza dell’amministrazione comunale di Teramo che gli ha consegnato, brevi manu del sindaco Gianguido D’Alberto, una targa.
Il centenario Antonio Gattone è un teramano doc, ex agente di custodia, uno degli ultimi a prestare servizio nell’ex carcere di Sant’Agostino prima della realizzazione dell’attuale penitenziario di Castrogno, appassionato delle camminate all’aria aperta. Si cucina da solo ogni giorno, cammina tantissimo e prende l’autobus con regolarità.
Un “giovane centenario” da prendere ad esempio. Per il suo spirito, per la sua capacità di sdrammatizzare e sorridere alla vita. Un grande esempio di vita per i figli Enzo e Luciana e per le sue “donne”, le splendide nipoti Sara, Simona e Maria Grazia. Auguri nonno Antonio. Buona strada.
Auguri, compa’ Antonio… e ad “secunda centum” annos!
Pantaleo Gianfreda