La candidatura a sindaco di “Mart(ellin)a” Rossetti: il vero obiettivo il suo trasferimento da Bari a Lecce?!?

La candidatura a sindaco di “Mart(ellin)a” Rossetti: il vero obiettivo il suo trasferimento da Bari a Lecce?!?

2 Luglio 2021 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Dopo la pubblicazione dell’articolo ““Donne Insieme” o “Ma&Ma Insieme” …”, che ha fatto un certo “rumore” e provocato anche qualche reazione inconsulta, ho avuto varie attestazioni di apprezzamento (“Un super articolo, hai descritto la Santa realtà”, mi ha scritto, ad esempio, un giovane amico).

Mi ha fatto, però, riflettere in particolare il messaggio, accompagnato da tanti “emoji ridentes”, di un altro caro amico, che mi ha scritto in modo breve, preciso e conciso: “… La regola è felliniana: se verrà eletta, sarà trasferita a Lecce”.

Confesso di non averci pensato… ma devo riconoscere che l’ipotesi non sia destituita di fondamento, per cui appare verosimile e ritengo giusto riportarla ad integrazione del precedente articolo (ringrazio l’amico per l’“illuminazione”).

Conosciamo tutti la “regola felliniana” del “grande maestro” Felline, “grandioso” assessore ai Lavori Pubblici del nostro Comune ed uno dei “papabili” a succedere a Menozzi (… ma è risaputo che “chi entra Papa, esce sempre cardinale”!), che, a quanto pare, ha “fatto scuola”: diventare amministratore comunale per ottenere, nel suo caso, l’avvicinamento dalla lontana Caserma dell’Esercito in cui dovrebbe essere “di stanza” e/o, in alternativa, ottenere “permessi a iosa” che gli permettano di assentarsi ripetutamente dal lavoro per l’esercizio delle funzioni amministrative (riunioni di Giunta, di Consiglio, di Commissioni, ecc.). Non a caso il SuperAssessore, già SuperMan nell’età dei sogni e dei “voli” (non solo “pindarici”) infantili, è quasi sempre “di stanza” a Collepasso… a buona “distanza” dal suo luogo di lavoro.

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Perché lui sì ed io no?!?”, avrà pensato Marta Rossetti, detta “Martellina” per l’assordante e roboante “metodo Martello pneumatico” che usa per promuovere sé stessa e tentare di raggiungere i suoi obiettivi personali.

La ragazza è, infatti, dipendente del Ministero della Giustizia presso il Tribunale di Bari, dove è impiegata nell’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura Generale. Un lavoro che la costringe a non curare a tempo pieno, come vorrebbe, i suoi “affetti” locali, politici, familiari, associativi, sociali, di pubbliche relazioni e multitasking.

La giovane rampante aveva tentato già nelle ultime elezioni amministrative del 2016 il “grande salto” e solo “per un soffio” non era riuscita a raggiungere l’obiettivo. Candidatasi nella lista che aveva come candidato sindaco Salvatore Perrone, notoriamente “uomo nuovo” e “campione del rinnovamento” della politica collepassese, ebbe un risultato lusinghiero, riuscendo a racimolare ben 300 preferenze personali, solo 18 in meno di Rocco Sindaco, che fu eletto consigliere.

A proposito: quale credibilità politica e personale può avere una persona che, dopo essere stata protagonista dell’abortito tentativo di altra (forse peggiore) “restaurazione” da parte dell’ex chiacchieratissimo sindaco Salvatore Perrone, si erge oggi strumentalmente a paladina del “rinnovamento” e del “cambiamento”?!? Come si fa ad essere contemporaneamente restauratori e rinnovatori, paladini indefessi (nella realtà) del vecchio sistema di potere politico e, contemporaneamente, indefessi paladini di un nuovo (ipotetico) sistema politico di cambiamento?!?

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Questa volta, a quanto pare, la nostra “Martellina” non vuole fallire l’obiettivo. Solo questo giustifica la sua candidatura a sindaco. In verità, piuttosto velleitaria.

Ben sapendo che non riuscirà mai a vincere le elezioni, vorrebbe almeno garantirsi (così spera) l’elezione a consigliere (… e poi si vedrà!), racimolando un numero di voti per la sua lista che consenta almeno a lei l’elezione. In questa logica piuttosto verosimile, i poveri illusi che l’attorniano sono solo “di contorno” per raggiungere i suoi obiettivi.

Probabilmente, aver rilevato certe circostanze che sono sotto gli occhi di tutti e poi tentare di intimidire chi dice o scrive la sacrosanta verità sul suo conto e sulle sue non nascoste ambizioni, l’ha fatta “andare fuori dai gangheri” e ne sta facendo emergere il vero volto autoritario e reazionario (d’altronde, nonostante le apparenze “progressiste”, non milita da sempre nella destra, non è stata sempre sostenitrice del “morente” berlusconismo?!?).

Purtroppo, fenomeni analoghi di “opportunismo”, tesi a piegare la politica ai propri interessi ed aspettative personali, si verificano un po’ dappertutto e sono tra le cause non minori dell’attuale degenerazione dell’impegno politico e amministrativo.

A riflettere dovrebbero essere, però, tutti quei giovani che, animati da buoni propositi e da un sincero desiderio di rinnovamento, finiscono poi per diventare strumento inconsapevole di altrui ambizioni, di obiettivi e disegni puramente personali.

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Riflettete, gente… riflettete!

Pantaleo Gianfreda


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