“La cura è una sola: libri, libri, libri”: 23 aprile, Giornata mondiale del Libro

“La cura è una sola: libri, libri, libri”: 23 aprile, Giornata mondiale del Libro

23 Aprile 2021 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Gesualdo Bufalino (1920-1996), importante scrittore siciliano e uomo di immensa cultura, di cui ho appena finito di leggere “Le menzogne della notte” (Premio Strega 1988), a proposito dei problemi del presente diceva: “La cura è una sola: libri libri libri”.

Gianni Rodari (1920-1980), scrittore, pedagogista, poeta e partigiano, che ha dedicato la sua vita all’educazione delle giovani generazioni, affermava: “Vorrei che tutti leggessero. Non per diventare letterati o poeti, ma perché nessuno sia più schiavo”.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sostiene: “Leggere è una ricchezza per la persona e per la comunità. È una porta che ci apre alla conoscenza, alla bellezza, a una maggiore consapevolezza delle nostre radici, ai sentimenti degli altri che spesso ci fanno scoprire anche i nostri sentimenti nascosti. Non è vero che la lettura sia stata e sia un’abitudine di personalità introverse. È vero il contrario: è una chiave per diventare cittadini del mondo, per conoscere esperienze lontane, per comprendere le contraddizioni e le storture, ma anche per comprendere le grandi potenzialità del mondo che ci circonda, dell’umanità che ci circonda. È un modo per far nascere speranze, per coltivarle, per condividerle”.

Riporto, tra le tante, queste significative citazioni per sottolineare ancora una volta, nell’odierna ricorrenza della “Giornata del Libro”, l’importanza fondamentale della lettura soprattutto in tempi in cui la “levità” (spesso “futilità”) dei moderni strumenti social fanno dimenticare il valore culturale e formativo di un buon libro.

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Nel 1995 la Conferenza generale dell’Unesco ha scelto la data del 23 aprile per celebrare la “Giornata mondiale del Libro e del diritto d’autore”. Una data simbolica per la letteratura universale. Il 23 aprile 1616 si spensero, infatti, tre dei più grandi autori del 16° e 17° secolo: William Shakespeare, Miguel De Cervantes e Garcilaso De La Vega.

Fu in Catalogna (Spagna), però, che nacque per le prima volta l’idea di una Giornata dedicata al libro, istituita ufficialmente nel 1926 da re Alfonso XIII. In questa giornata è tradizione che gli uomini regalino alle proprie donne una rosa e i librai catalani diano in omaggio una rosa ai clienti per ogni libro comprato.

In occasione di questa giornata, l’Unesco designa un’importante città come capitale della “Giornata Mondiale del Libro”. Quest’anno è Tbilisi (Georgia). Negli anni passati sono state Kuala Lumpur (Malesia), Alessandria d’Egitto, New Delhi, Anversa, Montreal, Torino, Bogotà, Amsterdam, Beirut, Ljubljana, Buenos Aires, Yerevan, Bangkok, Port Harcourt (Nigeria).

L’obiettivo della Giornata è quello di incoraggiare a scoprire il piacere della lettura e valorizzare il contributo che gli autori danno al progresso sociale e culturale dell’umanità.

Un obiettivo che per noi italiani, tra gli ultimi nel mondo a leggere libri, dovrebbe essere particolarmente stimolante, considerato che ricorre quest’anno l’ottavo centenario della scomparsa del Sommo Poeta, Dante Alighieri, fondatore della lingua italiana.

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La forza del libro – sostiene il prof. Romano Montroni, presidente del “Centro per il Libro e la Lettura” (Cepell), in un’intervista (cliccare su “Romano Montroni: «dove si legge di più c’è più benessere»”) – è quella di renderci liberi di desiderare, vivere o anche solo immaginare una vita migliore. Il grande italianista Ezio Raimondi ha espresso in modo mirabile questo concetto: “Sentivo per istinto che il rapporto con il libro annullava le differenze di classe: non c’erano più i poveri e i signori, ma uomini liberi che esploravano il possibile e, attraverso il fantastico e la sua raffigurazione, cercavano un senso più profondo del reale”. Se questa considerazione fosse condivisa dalla nostra classe politica, gli indici di lettura sarebbero in linea con quelli degli altri paesi europei e questo si rifletterebbe immediatamente sulla realtà socioeconomica del paese: dove si legge di più c’è più benessere, e non solo in termini di reddito pro capite”.

In occasione dell’odierna giornata intendo fare omaggio del mio ultimo libro, “Storie di luoghi e di comunità”, a chiunque lo desideri (basta una telefonata al 339.3177871 o un messaggio whatsapp oppure l’invio di una mail a pantaleo.gianfreda@gmail.com).

Buona lettura!

Pantaleo Gianfreda


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Pantaleo Gianfreda
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