La Provincia “archivia” l’Istituto Professionale di Collepasso e lo trasforma in sede degli archivi provinciali
17 Gennaio 2021A molti è stranamente sfuggita un’importante e significativa notizia che riguarda il nostro Comune, apparsa il giorno della Befana su un giornale provinciale.
La notizia riguarda il destino dell’Istituto Professionale, inaugurato solo pochi anni fa, il 21 maggio 2008, e ora chiuso (cliccare su) “tra il silenzio e l’indifferenza generali”, dopo le trionfali (e per alcuni “affaristiche”) strumentalizzazioni politiche ed elettoralistiche fatte dall’allora sindaco (e consigliere provinciale) Salvatore Perrone e dal suo fedele (allora) vicesindaco (oggi sindaco) Paolo Menozzi, egli stesso docente in quell’Istituto, che nel 2001 diedero avvio, di concerto e con il finanziamento della Provincia, alla costruzione del nuovo Istituto.
Vita breve e grama quella del nuovo Istituto, che ha “campato” solo per un decennio!
Ora la Provincia ha deciso di dismettere definitivamente l’uso scolastico, vista la carenza di iscritti e lo scarso interesse delle autorità locali, e trasformare l’immobile in sede degli archivi provinciali, prevedendo anche un intervento finanziario di 700mila euro per adeguarlo alle nuove funzioni.
Il progetto, confermatomi da autorevoli fonti della Presidenza della Provincia, prevede di trasferire il notevole e prezioso materiale degli archivi della Provincia, ora depositato nei sotterranei di Palazzo Adorno (sede della Presidenza, di fronte a Palazzo dei Celestini), nell’immobile di Collepasso di proprietà dello stesso Ente, che sarà trasformato in un vero e proprio “incubatore” culturale anche con l’ausilio delle moderne tecnologie informatiche e telematiche.
Il progetto definitivo, che sarà finanziato con fondi propri della Provincia, sarà reso noto e operativo nei prossimi mesi, ma, intanto, il destino del “già fu” Istituto di Istruzione Superiore di Collepasso, ora accorpato all’Istituto Tecnico di Casarano, è definitivamente segnato e rappresenta in qualche modo un “segno paradigmatico” dell’attuale situazione storico-politica del nostro Comune… non più “cuore pulsante” di formazione per le nuove generazioni, ma “archivio”!
Interessanti e stimolanti, per la verità, le motivazioni che hanno indotto la Provincia a tale decisione, che, comunque, ridà ruolo e funzioni ad un immobile che rischiava di marcire nell’abbandono e nel degrado.
Non tutti sanno che nei sotterranei di Palazzo Adorno, dove sono attualmente custoditi gli archivi della Provincia, scorre un fiume, l’Idume. Nel marzo 2007, grazie all’amico consigliere provinciale Pasquale Porpora, ebbi modo di ri-vedere questo “spettacolo sotterraneo” della natura per farlo conoscere anche ad un caro e dotto amico canadese, che era venuto a trovarmi. In effetti, come scrive il giornale, è “uno spettacolo da lasciare a bocca aperta”, un “tesoro” che ora la Provincia ha deciso di rendere aperto e fruibile al pubblico attraverso la realizzazione di un interessante e più vasto progetto di valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici finanziato con i fondi comunitari “Interreg Grecia-Italia”.
Come ha dichiarato al “Quotidiano di Lecce” Andrea Romano, Capo di Gabinetto del Presidente Stefano Minerva, “nell’ambito di un più complesso ragionamento sulla riorganizzazione degli archivi, si inserisce l’idea progettuale di Palazzo Adorno: svuoteremo lo scantinato che oggi contiene gli archivi per consentire la fruibilità al pubblico e per la prima volta sarà possibile consentire l’accesso nei sotterranei in cui è possibile vedere il bacino sotterraneo del fiume Idume che passa sotto l’immobile”.
Da qui il trasferimento degli archivi nell’ex Istituto Professionale di Collepasso, che diverrà sede staccata della Provincia e può rappresentare anche una stimolante occasione per la comunità locale.
Come diceva Sant’Agostino, “ex malo bonum” (“dal male il bene”), “da un male”, quale la chiusura di un Istituto scolastico superiore, “può venire del bene”… e l’utilizzo dell’ex Istituto scolastico per fini istituzionali e culturali anche sovracomunali è certamente un “bene”, non fosse altro perché strappa all’abbandono e all’incuria un immobile pubblico di recente costruzione.
… ma sapranno i nostri “amati”, “dispersi” e “addormentati” amministratori coglierne l’opportunità?!?
Ai posteri l’ardua sentenza!
Pantaleo Gianfreda
Sotto: il Quotidiano con la notizia
(cliccare sull’immagine per leggere bene)