Un decennio amministrativo “immobile” e con tanti nuovi… immobili
21 Settembre 2021“C’è chi è “immobile” per gli interessi pubblici e chi, invece, è “mobile” e “immobiliarista” per gli interessi privati… c’è, poi, chi riesce ad essere contemporaneamente “immobile” e “immobiliarista”!”, scrivevo su questo blog il 28 maggio 2020 (cliccare su articolo), in occasione di una delle tante “gesta” di Paolo Menozzi and family in seguito a nuove acquisizioni immobiliari.
Concludevo lo stesso articolo: “Giacché ci siamo… sarebbe così cortese e trasparente … da rendere note tutte le proprietà immobiliari acquistate (sicuramente con tanto impegno e sacrificio!) nella sua lunga carriera amministrativa (dal 1985 ad oggi) e, soprattutto, in questi ultimi dieci anni da primo cittadino?!? …. La legge (D. Lgs. 33/2013 e s.m.i.) impone agli enti locali di pubblicare sul proprio sito istituzionale la situazione reddituale e patrimoniale di sindaco ed amministratori, ma, per la verità, ne limita l’obbligo ai Comuni con oltre 15.000 abitanti. Considerato, però, il chiacchiericcio sulle “magnifiche gesta immobiliari” del nostro “galletto con i galloni”, si impone il dovere, almeno morale e politico, di rendere pubbliche, in nome del principio della trasparenza, certe notizie. Attendiamo con ansia!”.
Da 16 mesi i cittadini attendono invano da Menozzi la risposta ad una legittima richiesta!
Sarà stato per mancanza di tempo, dati i suoi molteplici impegni amministrativi, professionali, familiari, personali e persino di amorevole caregiver di una parente, che, prima della dipartita, ha voluto, per l’emozione di essere assistita dal Primo cittadino, compensare generosamente tanta “care” (cura)… con sconcerto e rammarico degli ignari congiunti!
Un ormai “ex Primo cittadino”, per la verità, da cui dopo 10 anni saremo “liberati” il 4 ottobre, proprio nel giorno – guarda caso! – della Festività di San Francesco, il “Poverello d’Assisi”!
Una data e una coincidenza quasi emblematiche: il “Poverello d’Assisi” finalmente “scaccia dal Tempio” il “Ricchello di Collepasso”… un “ricchello” (vezzeggiativo per un neoricco) già di umili origini, assurto poi a “fasti” immobiliari, mobiliari e “automobiliari” (nonché politici) grandemente gratificanti per sé e la famiglia… “fasti” – sempre… guarda caso! -, che coincidono in buona parte – e sempre “per caso” – con il suo lungo “impegno” amministrativo, datato dall’ormai lontano 1985.
Certamente Menozzi, a conclusione del suo “immaginifico” decennio “al cloroformio”, paludato e paludoso, rendiconterà e declamerà alla cittadinanza le sue “magnifiche gesta”, le opere che in un decennio hanno così profondamente cambiato Collepasso… tanto da renderlo simile ad un… dormitorio! Fino a costringere oltre 600 cittadini (quelli ufficiali!) a “scapparsene” da Collepasso nel corso del suo decennio!
Accanto al resoconto delle “gesta” pubbliche, Paolo ci “magnifichi” anche le sue “gesta” personali.
Ad esempio, gli immobili acquistati nel decennio, in quest’ultimo quinquennio e nell’arco dei suoi 33 anni di “impegno” amministrativo… così, giusto per congratularci con lui e, soprattutto, per dovere di trasparenza verso i cittadini, che hanno diritto di conoscere se e quanta ricchezza personale – e, possibilmente, con quali modalità – abbia accumulato in questi anni l’“amato e attivo” sindaco uscente.
Forse un po’ si vergogna… per cui gli vengo incontro. Tiro a indovinare e trascrivo gli immobili intestati a lui e, soprattutto, alla moglie (… guarda caso!). Se poi ne dimentico qualcuno o erroneamente ne aggiungo in più, dia un cenno e sarò pronto a pubblicare sue eventuali integrazioni o smentite.
Cominciamo per semplicità da lui, il capofamiglia.
Sono solo due gli immobili, seppur “di tutto rispetto”, a lui intestati:
- lo studio, “in comunione di beni”, sito in via Baronessa Contarini (Piano T di 35 mq; piano T-S1 da 5 vani; Piano T-1-2 da 6 vani);
- l’abitazione di via Leonardo da Vinci n. 44 (163 mq. e 8 vani).
La vera e ufficiale “ricchella”, però, sembra essere la moglie, donna Rosangela, semplice “ausiliaria” scolastica (una volta si diceva “bidella”). Non mi permetto di parlare di lei come “prestanome”, anche perché è noto che, a differenza dei bistrattati “bidelli” di ieri, gli “ausiliari” di oggi sono “strapagati” (da 100mila euro in su all’anno… o giù di lì… o sbaglio?!?).
La moglie risulta intestataria di ben sei immobili (acquistati o ereditati):
- la celebre “Casa blanca” di via F. De André-ang. via C. Alberti (7,5 vani);
- la contigua abitazione di via C. Alberti n. 55 (sei vani);
- uno in piazza Vittoria n. 11 (9,5 vani);
- un altro in via Cairoli n. 11 (13 vani);
- un altro ancora in via Vittorio Emanuele III n. 11 (3,5 vani);
- infine, un immobile di 70 mq in via Rita Levi Montalcini, di cui è usufruttuaria (è intestato al figlio).
Ho dimenticato qualcosa?!?
“Addhrettantu, Signore!”… ticìane li vecchi!!! … e noi auguriamo al miracoloso e miracolato Santu Paulu te Culupazzu e alla Sacra Famija ccu’ sse cgòtene tutti ‘sti beni an crazia te Diu!
Ahh, Paolo, Paolo… con tanti immobili diletti e tanta abbondanza di “letti”… se tu fossi stato così attivo e valente anche come sindaco, avremmo oggi una Collepasso sicuramente più ricca e moderna!
Mi sovvengono antichi e ormai desueti (per politici sedicenti cristiani) insegnamenti evangelici (“Non potete servire a Dio e a Mammona”, Matteo, 6, 24), che rende sempre attuale la domanda che si poneva Pelagio nel V secolo: “Può un cristiano essere ricco?”.
Scriveva Pelagio, monaco e teologo cristiano (non un comunista né un “cattocomunista”, che arriveranno 14-15 secoli dopo), i cui libri ed insegnamenti sono tuttora pubblicati:
“La ricchezza ha forse un’altra origine che non sia, in primo luogo, l’ingiustizia e la rapina? … quasi tutti coloro che vediamo diventare ricchi, da poveri che erano, sappiamo che non possono riuscirci senza commettere qualche ingiustizia, o qualche rapina. … Tu mi dirai che questo vale per quanti diventano, da poveri, ricchi; ma quelli che notoriamente sono ricchi per aver ricevuto l’eredità dei genitori? quelli che potremmo definire “ricchi fin dalla nascita”? Di loro si potrebbe pensare che possiedono la ricchezza non per un’ingiustizia, ma per un’eredità del tutto legittima; io però mettevo in discussione non tanto il possesso di ricchezza, quanto la sua origine: mi sembra difficile che si possa avere la ricchezza senza una qualche ingiustizia. E quindi la ricchezza è ingiustizia? Non dico che la ricchezza sia in sé ingiustizia, ma credo che derivi per lo più dall’ingiustizia. Dunque: ti sembra giusto che uno trabocchi del superfluo, mentre un altro manca di quanto è necessario per la vita quotidiana? … E poi, è da qui che sorge il sospetto maggiore di questa ingiustizia: vediamo che soprattutto i malvagi hanno ricchezze in abbondanza, mentre i buoni soffrono le miserie della povertà” (Pelagio, “La ricchezza”, 7,2-5; 8,1).
Riflettete, gente… riflettete!!!
…e, soprattutto, lasciate il povero e stanco Menozzi a godersi in pace i suoi tanti e “sudati” beni immobili!
Ora che il vecchio sindaco ha passato la mano ad un giovane Vecchio, ne ha il tempo e la possibilità. Non “costringetelo”, pertanto, a “sacrificarsi” ancora e tornare da consigliere sul Comune con il vostro voto.
… non votatelo (anche se forse lo desiderereste tanto)… dimostrategli affetto e comprensione e farete un’opera di bene a lui, alla famiglia e… a tutta la comunità!
… d’altronde, comprensivi e premurosi (e, per la verità, anche un po’ risentiti), non lo votano più nemmeno i suoi parenti stretti, che si sono già “sfilati” da lui… perché dovete farlo voi?!?
Lasciatelo in pace a godere i sudati frutti della sua attività… e non preoccupatevi per il suo destino…
… tanto… le cgarze le tene già chine!
Pantaleo Gianfreda