La tragica scomparsa di Luca: verità e giustizia per una giovane vittima del lavoro

La tragica scomparsa di Luca: verità e giustizia per una giovane vittima del lavoro

13 Aprile 2021 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Luca in una foto sul suo profilo facebook del 21 febbraio

In una frase riportata nel frontespizio della sua pagina facebook c’è forse il senso di una breve esistenza: “La vita è un rischio….. e noi rischiamo”.

Così scriveva Luca Sedile, il giovane trentenne collepassese vittima del lavoro… forse “lavoro nero”, come scrivono oggi i giornali, “rischio” così spesso ineluttabile dalle nostre parti per portare “qualche soldo” a casa.

Quel lavoro, per tanti nostri giovani ricerca e bandiera di riscatto ed emancipazione, su cui Luca si era buttato a capofitto per conquistare dignità, autonomia, libertà.

Un ragazzo a volte “difficile”. Una vita certamente difficile. Ne appaiono tracce e rigagnoli sul suo bel viso – ormai antico -, aperto e solare, velato da nubi e fatali presentimenti, dolore, tristezza, amarezza.

Luca dona il sangue

Forse anche per questo la tragica scomparsa di Luca ha suscitato tanta emozione nella nostra comunità (e non solo). Quasi una postuma “adozione” di un ragazzo sfortunato, talora ribelle e chiacchierato, ma generoso, volenteroso e con tanta voglia di riscattarsi e lavorare.

La notizia si è sparsa ieri in un baleno sui social e sui giornali on line. Oggi i giornali cartacei della provincia (e non solo) dedicano ampio spazio a questo ulteriore incidente mortale sul lavoro (v. a fine articolo).

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Una profonda emozione che ha coinvolto non solo la nostra comunità.

Gli accessi al sito (12 aprile)

Ne è dimostrazione il picco degli accessi avuti nella sola giornata di ieri da InfoCollepasso: ben 12.569 (di fronte a medie di 1.000-1.500 giornalieri), di cui 11.077 sulla notizia della tragica scomparsa di Luca. 96 (sinora) le condivisioni su facebook della notizia pubblicata da questo sito.

Non solo i familiari e gli amici più stretti, ma tutti siamo rimasti scioccati e sconvolti dalla tragica fine di questo sfortunato ragazzo. Aveva appena otto mesi di vita quando, nell’ottobre 1991, rimase orfano della madre, Rosa Simone. Il padre Cosimo morto a 72 anni nel marzo di quattro anni fa. Il cognato Cosimo Antonaci, titolare di una piccola impresa, scomparso a 42 anni nel marzo di due anni fa. Lui ultima vittima del tragico destino che sembra aver colpito una famiglia.

L’invito di Luca sul suo profilo fb

È amaro constatare come spesso ci si accorga dell’“esistenza” di chi muore e non di chi è in vita. Di tanti (giovani e meno giovani) che combattono solitari (spesso tra disagi e difficoltà) per vivere e sopravvivere in una generale situazione di crisi (e grigiore) sociale, economica, politica e persino esistenziale, che spesso nega ogni reale prospettiva e gratificazione a tanti ragazzi e ragazze. Soprattutto in questo brutto e lungo periodo pandemico.

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Luca aveva reagito a modo suo: “buttandosi sul lavoro”, ogni lavoro. Usava talora una minipala (un bobcat), forse del defunto cognato, con la quale si prestava ad eseguire tanti lavori e “lavoretti”. Come quello, tragico, che gli è costata la vita.

Il suo corpo ora giace nel freddo obitorio dell’Ospedale di Lecce. In attesa dell’autopsia. Che chiarisca le vere dinamiche di questa tragica morte. Che ne disveli alcune oscurità. Che individui severamente ogni responsabilità. Perché in una società civile e in uno Stato, come quello italiano, in cui esistono precise e rigide norme che tutelano la sicurezza sul lavoro, non si può morire a trenta anni “di” lavoro e “sul” lavoro.

Il luogo del mortale incidente e la piscina in costruzione (foto del 4 aprile u.s. dal profilo fb di Luca)

Emblematica foto di Luca con un amico

Per questo ci auguriamo (e pretendiamo) che si accertino con rigore tutte le dinamiche della tragedia ed ogni responsabilità.

Luca ha diritto ad avere verità e giustizia! Almeno da morto.

Pantaleo Gianfreda

 

“Quotidiano” e “Gazzetta” con le notizie della tragica morte

(cliccare sulle immagini per leggere bene)

Il Nuovo Quotidiano di Puglia, 13.4.2021 (sopra e sotto)

La Gazzetta del Mezzogiorno, 13.4.2021


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Pantaleo Gianfreda
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