La candidata sindaco piddina da Grillo ai “grilli pagliari” per soddisfare i propri “grilli”

La candidata sindaco piddina da Grillo ai “grilli pagliari” per soddisfare i propri “grilli”

12 Luglio 2021 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Un caro amico, grillino della prima ora, mi invia dodici giorni fa un messaggio: “Buongiorno Pantaleo, ho letto solo oggi l’articolo su Marta e condivido senza commento. Purtroppo io non vivo il mondo di facebook (non so se è bene o male), ma per onestà intellettuale… mi chiedo perché non è stato pubblicato un articolo sulla presenza della segretaria PD di Collepasso ad un sit-in organizzato da Pagliaro? Per un segretario politico mi sembra un po’ troppo”.

Due giorni fa torna alla carica: “… aspetto con ansia l’articolo sulla segretaria del PD e potresti anche aggiungere che l’accordo con 5 Stelle è un bluff in quanto a Collepasso non c’è nessuno che possa fare accordi con il PD, solo propaganda elettorale” (per la verità non è il solo grillino ad avermi espresso quest’ultimo pensiero).

Che dire, amico mio?!? Da tempo intendevo scrivere di questo sit-in, una vicenda tipicamente “pagliara” e un po’ “pagliaccia”, che, attorno allo slogan “Tuteliamo gli ulivi monumentali del Salento”, ha radunato il 20 giugno scorso, vicino alla Masseria Grande, “folle oceaniche” venute da ogni parte dell’Orbe e, soprattutto, il “fior fiore” del “pagliaccismo” politico collepassese, esibitosi poi alle telecamere “pagliare” di “TeleTRama” in dichiarazioni così “onanistiche”, cioè “buttate al vento” e improduttive, da far sorridere per la compassione. Lo slogan del sit-in è apparso, per la verità, troppo “sorpassato” e, soprattutto, un po’ macabro di questi tempi, considerata l’ormai drammatica ed irreversibile situazione dei nostri spettrali ulivi (monumentali e non). Se ho capito il senso di questa “manifestazione-farsa”, i leghisti “pagliari” intenderebbero forse proporsi come novelli “Ghostbusters (Acchiappafantasmi)… olive’s ghost”?!?

Sopra e sotto: immagini del sit-in del 20 giugno presso il rondò della Masseria Grande

Il problema, caro amico grillino, è che, pur essendo felicemente pensionato, non ho tempo sufficiente per scrivere sulle tante e controverse vicende in vista delle Amministrative, anche perché ho rivalutato l’otium epicureo e preferisco, pertanto, i “piaceri” dell’“Ospitale Campagna” e dell’“Ospitale Mare” all’interesse per il negotium stoico di “stotici” politici collepassesi… come, appunto, quella “figurina” solitaria e “sulle sue” che mi è parso di intravedere, in lontananza e solitudine, in qualche fotogramma della manifestazione e che tu confermi.

Di cosa ti scandalizzi, amico mio, e cosa vuoi che aggiunga a quanto hai già scritto e chiosato poi nel terzo ed ultimo messaggio, quando hai definito certi comportamenti “… l’altruismo megalomane al di sopra dei cittadini”?!? Una “rasoiata” che ben inquadra la “megalomania” di certi soggetti politici, che, come ti è stato detto, da cinque anni “lavorano” per candidarsi a sindaco. Per la verità, nessuno se n’era accorto, considerato che in questi anni il Pd, la sua segretaria e i suoi consiglieri comunali non si sono “mai visti né sentiti”, salvo svegliarsi improvvisamente e strumentalmente in questi ultimi mesi.

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Attenzione, comunque: da cinque anni avrebbero “lavorato” non per costruire, aggregare e riaggregare un “campo” politico e sociale più vasto, capace di costruire una valida alternativa all’insopportabile sistema di potere costruito in un decennio di soporifero e letale “menozzismo”, ma solo per ergere un “piedistallo” all’“Ego filautico” di qualche ambiziosa opportunista. Non per costruire una “piattaforma” della quale la “comunità”, o gran parte di essa, possa sentirsi parte e riconoscersi.

Un serio e generoso dirigente politico di sinistra avrebbe dovuto in questi anni puntare con pazienza e tenacia in primo luogo alla ricomposizione del variegato e controverso mondo del centrosinistra dopo le ultime e traumatiche esperienze delle Amministrative 2011 e 2016. La segretaria Pd, la cui nomina aveva a suo tempo generato illusorie speranze, non lo ha fatto per calcoli personali, preferendo circondarsi da yes man-woman acritici, arroccati nella “casamatta” e fuori dalla realtà.

In effetti, c’è qualcosa di politicamente “schizofrenico” (e forse anche di “tossico”, come dice Santori) in un partito di sinistra che accetta giravolte e piroette al solo fine di soddisfare i “grilli” della sua segretaria.

Per cui, nel giro di pochi mesi, questo partito passa dal tanto sbandierato “accordo Pd-M5S” del marzo scorso, presentato come perno di un’alleanza democratica e progressista e rivelatosi un “bluff” (come tu stesso scrivi), ad accordi con “grilli parlanti” di ogni genere che puntualmente si affacciano in occasione delle Amministrative, persino con qualcuno che “frinisce” con passione per il “leghismo pagliaro”.

Hai capito, amico mio?!? Ecco spiegata la presenza “contronatura”, accanto a quella “naturale” del centrodestra locale, della segretaria Pd in quel sit-in.

Cosa non si fa per un “regno”! “A horse! A horse! My kingdom for a horse!” (“Un cavallo! Un cavallo! Il mio regno per un cavallo!”… anche “di Troia”!), urla Riccardo III nell’opera shakespeariana.

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Dopo aver innalzato a “valore” politico il tradimento, candidando nel 2016 a sindaco il “Giuda” del centrosinistra che nelle elezioni 2011 aveva permesso la vittoria di Menozzi e l’inizio del suo decennale e catastrofico “regno” (… si potrebbe mai immaginare una Chiesa che “beatifichi” Giuda e faccia “impiccare” i fedeli apostoli Giovanni o Pietro?!? Il Pd di Collepasso è riuscito persino in questo!), in vista delle elezioni 2021 la “logica del paradosso” pare ancora una volta prevalere e condannare il centrosinistra (o il suo ologramma) a sconfitta certa (una fievole speranza apparirebbe solo se il centrodestra si dovesse frantumare in 3-4 liste).

Così, in assenza e  nell’indisponibilità di “grillini” locali, Laur(etin)a&C. cerca candidati anche tra le “polverine di stelline” del “leghismo pagliaro”, tra “grilli” che già “frinivano” per Menozzi, “parlanti” per sé stessi e notoriamente invisi a certo elettorato… tutto per soddisfare i suoi “grilli” di candidata sindaca ad ogni costo.

Voglio essere chiaro: il Pd a Collepasso non ha mai inciso più di tanto nell’elettorato. Quando il centrosinistra ha vinto è stato solo per effetto di eventi traumatici (criminalità galoppante, scioglimenti anticipati del Consiglio) e/o grazie ad eventi di “buona politica” e di “democrazia partecipata” (primarie del 2006). In questo caso nessuna delle due ipotesi è in campo (mi chiedo, tra parentesi, come mai non si è deciso di fare le primarie per il candidato sindaco del centrosinistra… domanda oziosa, naturalmente!).

I dati delle ultime elezioni sono impietosi: il Pd ha preso 467 voti alle elezioni europee 2019 e solo 360 (oltre 100 in meno) alle Regionali 2020 (solo un anno fa). Dati così eloquenti e spietati avrebbero dovuto indurre i dirigenti di quel partito a puntare su una vera lista civica e su un qualificato candidato/a sindaco di espressione civica, non certo sulla candidatura della segretaria di un partito poco attrattivo. La segretaria sarà anche una persona di buone qualità, ma non gode di grandi consensi tra i cittadini, non ha popolarità ed è “arida” di empatia (stranamente, soprattutto tra le donne!). Salvo che il suo obiettivo sia, come appare evidente, quello di farsi eleggere finalmente consigliera comunale (di opposizione) e non rischiare ancora, come già successo, di “rimanere a terra”.

A proposito di donne… è “lesa maestà” o “maschilismo” criticare candidature femminili a sindaco se queste donne portano avanti e ripropongono politiche nella più vieta modalità “maschilista”?

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Personalmente ho sempre auspicato e anche promosso una maggiore e più incisiva presenza delle donne in politica. Non purchessia, naturalmente. Perché sono convinto che le donne (almeno quelle fedeli al loro genere e coerenti con la loro “specificità”) possano esprimere una “politica diversa” fatta di dialogo e “tessiture”. Storia, scienze sociali e antropologia ci insegnano che tribù e popoli retti da sistemi matriarcali o in cui preponderante è il ruolo delle donne sono stati (e sono) tra i più pacifici, i meno bellicosi e i più felici.

Il mio illustre amico P. Jean Paré, già docente alla Pontificia Università Urbaniana di Roma (e tanto altro), ha scritto pagine meravigliose sulle società patriarcali e matriarcali.

Ne riporto una sintesi: “Nelle società patriarcali – egli scrive –, gli uomini sono considerati superiori e i valori maschili sono valorizzati; le società matriarcali favoriscono l’espressione dei sentimenti e gli scambi per risolvere i conflitti, mentre le società patriarcali usano la forza e la minaccia: è la legge del più forte… (nella società patriarcale) la forma più alta del potere è la facoltà di dominare, di distruggere e anche di uccidere, simboleggiata dal potere della spada. Per le società matriarcali, esercitare il potere è donare la vita, è trasformare il mondo perché ci sia più vita e piacere; il perdono e l’apertura sono qui un’espressione del potere”.

Di grazia, cosa c’è di più “patriarcale” e maschilista nelle azioni politiche e nei comportamenti delle due donne sinora candidatesi sindaco?!?

C’è ancora tempo (poco) per evitare il baratro… per evitare che il “menozzismo” e suoi “derivati tossici” continuino a danneggiare una comunità che meriterebbe ben altro.

A tutti è chiesto oggi un atto di umiltà e di generosità finché si è in tempo… mettere in discussione se stessi per mettere al centro gli interessi della comunità… “fare un passo indietro per farne due avanti”.

Per superare il “menozzismo” e perseguire un vero cambiamento servono un buon programma (di cui non si vede e non si avverte nemmeno l’ombra) e un candidato/a sindaco civico, competente, preparato e fuori dai partiti.

Basterebbe conoscere l’abc della politica per arrivare a questa semplice conclusione, almeno per quanto riguarda la nostra comunità, considerato che ogni realtà ha le sue specificità di cui tenere conto.

Pantaleo Gianfreda


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