“L’insostenibile leggerezza” di un’impudente “pennetta”, “ventriloquo” di un’Amministrazione allergica alla trasparenza
24 Gennaio 2021Nel precedente articolo “Polo unico scolastico: quali torbidi interessi si nascondono …..” (cliccare sul titolo) ho dovuto duramente denunciare inammissibili omissioni e ritardi amministrativi riguardanti mie richieste del 4 dicembre, che mi hanno indotto, il 18 gennaio, a notificare via pec all’Amministrazione comunale una “diffida ad adempiere”, ai sensi dell’art. 328 del Codice Penale.
Il 21 gennaio, a mezzogiorno, ho pubblicato il duro articolo. Alle ore 14.07, a due ore dalla pubblicazione, ma a distanza di ben 48 giorni dalle richieste (per legge le risposte vanno date al massimo entro 30 giorni), il Responsabile dell’Ufficio Tecnico, arch. Walter Pennetta, mi ha fatto pervenire tramite pec una comunicazione.
Una risposta impudente, vessatoria ed indegna di un pubblico funzionario, che stravolge basilari norme amministrative con interpretazioni improprie e richieste indebite (cliccare su Risposta UTC )
Più che indignazione, provo commiserazione!
In quali “disgraziate mani” è affidato il Comune di Collepasso?!? Non bastano amministratori inetti… ci si aggiunge anche qualche funzionario “incapace di intendere” ruolo, compiti e norme che sovrintendono la vita democratica di una Pubblica Amministrazione!
In merito alla richiesta di avere copia di tutti gli atti amministrativi riguardanti la costruzione del nuovo Polo scolastico, il Pennetta, invece di fornire quanto richiesto, comunica che “gli atti amministrativi sono già pubblicati sull’albo pretorio del Comune di Collepasso (ad esclusione degli elaborati del progetto)…”!
… ma guarda… non lo sapevo!
Una risposta ridicola, che meriterebbe forse altra e più esplicita aggettivazione (ad esempio, “idiota”).
Delle due l’una: o il soggetto non sa leggere oppure non capisce. In un caso o nell’altro è nettamente “out”!
Ho chiesto, infatti, di avere “copia di tutte le deliberazioni della Giunta comunale e delle determinazioni del competente Servizio comunale e copia di tutti gli elaborati e relazioni del progetto” riguardanti il nuovo Polo scolastico e il Tecnico ha il sacrosanto dovere di fornirli, secondo quanto prevede la legge. Non di esercitarsi in sterili “onanismi” (nel senso figurato, secondo la Treccani, di “compiacimento narcisistico di sé stesso, della propria attività, anche se improduttiva, priva cioè di risultati pratici”).
Non soddisfatto, “l’onanista” (sempre nel senso figurato della Treccani) si “accanisce” ancor di più su sé stesso (più che sulla mia persona) e “si avventura” in un ulteriore abuso.
Scrive, infatti: “Tutti gli atti/elaborati sono visionabili presso la sede dell’ufficio tecnico (“a Monitor”) previa richiesta di appuntamento con un componente dell’UTC e previo versamento dei diritti di segreteria per l’accesso agli atti”.
Una formula espressiva che racchiude in sé tutta l’arroganza, la supponenza e l’incompetenza del soggetto, che per quasi due mesi non ha dato alcun riscontro ad una legittima richiesta di un cittadino. Chiedo, però, a questo “ardito” funzionario di “fede e fedeltà” menozziana: quale normativa o regolamento prevede un “versamento dei diritti di segreteria per l’accesso agli atti”?!?
Oltre ad aver “maturato” sinora il reato di “rifiuto e omissione di atti d’ufficio”, ora ci aggiunge anche quello di “abuso di ufficio” e forse altri.
Chissà dove avrà “pescato” Menozzi un così “eccelso genio” della Pubblica Amministrazione!
A parte che per non rischiare di essere denunciato (come merita), il soggetto avrebbe dovuto già far avere tutti gli atti richiesti da quasi due mesi… a parte le discutibili e “pazze” interlocuzioni della sua “pennetta”… ma, di grazia, in quale nascosto “angolo” normativo questo neo “luminare del Diritto amministrativo” è riuscito a scovare e “inventarsi” quell’indebita richiesta?!?
… così… giusto per sapere!
Eppure gli sarebbe bastato conoscere l’art. 17 “Costi” del “Regolamento comunale per l’esercizio del diritto di accesso documentale, accesso civico e accesso generalizzato” (approvato con del. C.C. 24/31.5.2017), che recita: “Il rilascio di dati o documenti in formato elettronico o cartaceo teso a soddisfare l’accesso generalizzato è gratuito, salvo il rimborso del costo sostenuto dall’Amministrazione per la riproduzione su supporti materiali, secondo le tariffe stabilite e vigenti”.
Chiaro?!?
Senza riportare ulteriori norme in materia, mi limito a segnalare il link al sito del Centro nazionale di competenza (cliccare su) FOIA (Freedom of Information Act), istituito presso il Dipartimento della Funzione pubblica per promuovere la corretta attuazione della normativa sull’accesso civico generalizzato.
Circa il “regime dei costi” è scritto: “Il decreto trasparenza stabilisce che chiunque ha diritto di fruire “gratuitamente” di tutti i documenti, le informazioni e i dati oggetto di accesso civico, compresi quelli oggetto di pubblicazione obbligatoria (art. 3, comma 1), e che “il rilascio di dati o documenti in formato elettronico o cartaceo è gratuito, salvo il rimborso del costo effettivamente sostenuto e documentato dall’amministrazione per la riproduzione su supporti materiali” (art. 5, comma 4). … La natura fondamentale del diritto di accesso civico generalizzato esclude che il rimborso possa costituire una barriera economica in grado di ostacolare l’esercizio del diritto”.
Chiaro?!?
A quanto pare, però, è proprio questo l’obiettivo “criminoso” (conscio o inconscio) del Tecnico comunale: “costituire una barriera economica in grado di ostacolare l’esercizio del diritto”, scoraggiare non solo me ma anche altri cittadini ad esercitare il controllo amministrativo con lo strumento snello ed efficace dell’accesso civico, “appesantendo” procedure ed oneri non dovuti né previsti.
Pongo una domanda al Sindaco e, soprattutto, al Segretario Comunale, responsabile della trasparenza e garante della legalità, del buon andamento e dell’imparzialità dell’Amministrazione: viviamo in uno Stato di diritto o nell’autonoma Repubblica delle Banane di Collepasso?!?
Voglio ricordare che la trasparenza è uno dei principi fondamentali della Pubblica Amministrazione, che dà la possibilità ad ogni cittadino di controllare e avere copia di tutti gli atti senza vincolo alcuno. È un diritto sacrosanto che negli anni ha assunto valore centrale nella legislazione nazionale e comunitaria anche per combattere l’illegalità e la corruzione sempre più diffuse nelle Amministrazioni pubbliche.
Pantaleo Gianfreda