Polo scolastico: il “pasticciaccio” di Comune e Regione. “Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito e non la luna”

Polo scolastico: il “pasticciaccio” di Comune e Regione. “Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito e non la luna”

7 Giugno 2021 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito e non la luna”, recita un antico proverbio cinese.

Per gli stolti, vittime impaurite dell’ignoranza, si fa buio anche in pieno giorno”, sosteneva oltre duemila anni fa un grande filosofo e poeta latino… e in duemila anni non è che le cose siano cambiate molto… stolti c’erano, stolti ci sono, stolti ci saranno. Stolti forse lo siamo un po’ tutti… alcuni, però, cercano di ravvedersi… altri sono “irriducibili” (o, “alla romanesca maniera”, hanno “faccia da impuniti”)!

Se c’è una vicenda che ben rappresenta gli stolti “te noantri” è quella che riguarda il nuovo Polo unico scolastico.

Ragione, lungimiranza, funzionalità e bene comune avrebbero dovuto indurre l’Amministrazione ad ubicare la costruzione del nuovo Polo scolastico, comprensivo di tutti i tre gradi di istruzione (Infanzia, Primaria e Secondaria), in un’area ampia e spaziosa, da dotare di tutti i servizi previsti dalla legge a supporto delle attività scolastiche e della formazione ottimale dei nostri ragazzi e ragazze. C’era e c’è la possibilità, poiché il Comune dispone di un’area di due ettari a mezzo in area “San Sumà”, dove è in costruzione il Palazzetto dello Sport, che, tra l’altro, rischia di rimanere una “cattedrale nel deserto”.

Invece, con somma stoltezza, Menozzi e C. hanno deciso di ubicare il Polo scolastico nell’angusta area dell’ex asilo di via B. Croce approvando un progetto fraudolento che viola elementari norme tecniche ed urbanistiche previste dalla legge.

Sanno benissimo che la loro scelta rappresenta una grande sciocchezza e che l’area ottimale non può che essere quella del Palazzetto dello Sport… eppure insistono! Un “pasticciaccio”!

Il “dito” indicava loro la “luna” del bene comune e del benessere dei ragazzi… loro, invece, hanno pensato, da stolti, che indicasse la possibilità di ottenere dalla Regione, in modo fraudolento (e forse clientelare), un finanziamento purchessia, per “fregiarsene” in campagna elettorale

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Stolta, a sua volta, la Regione che ha approvato un progetto irregolare, privo com’è persino delle elementari norme tecnico-urbanistiche previste dalle norme vigenti per la costruzione di nuovi edifici scolastici.

Stolti gli amministratori che persistono nella loro stoltezza, invece di fermarsi e ragionare.

Il saggio (o, almeno, una persona seria) cerca di correggere i suoi errori. Lo stolto, invece, vi persiste (“Nulla può far vedere la luna a chi fa comodo continuare a non vederla, perché il saggio e lo stolto parlano due linguaggi diversi: uno è quello di chi vuole capire, l’altro è quello di chi vuole coprire”).

W. Pennetta

Massimamente stolta una “pennetta” del potere costituito, un Tecnico comunale, che, di fronte ad osservazioni precise e puntuali (cliccare su Osservazioni), risponde… senza rispondere (cliccare su Risposta). Penoso!

Il Tecnico non risponde nel merito delle osservazioni, non smentisce… quindi, conferma carenze, limiti e irregolarità del progetto. Né incide la circostanza, come scrive, che le “osservazioni” facessero “riferimento ad un progetto decaduto, in attesa che venga approvato il nuovo”. Per due ordini di motivi; primo, perché un progetto “decade” quando viene approvata la relativa delibera di revoca o annullamento; secondo, perché l’ipotetico “progetto decaduto”, falso e illegittimo, è quello che ha generato il finanziamento.

Una risposta sciocca quella del Dirigente dell’Ufficio Tecnico, che divaga, pensa di “pararsi il culo” fornendo risposte formali, vaghe e generiche (“Dove vai?”, fu domandato… e lo stolto rispose: “Porto pesci”!).

Sciocca l’opposizione Pd, che si risveglia dal lungo torpore nell’imminenza delle elezioni amministrative e “spara a raffica” interrogazioni politicamente sciocche (seppur tecnicamente plausibili).

Possibile che una giureconsulta di professione, qual è l’ombrosa e permalosa segretaria Pd, ambiziosa e inconsistente candidata alla fascia tricolore, ma anche muto membro del Consiglio d’Istituto Comprensivo scolastico (dove non ha mai sollevato il problema, dal momento che l’Amministrazione aveva il dovere di consultare la Scuola sulla costruzione del nuovo edificio), non colga il “vizio di origine” dell’intera vicenda e la palese illegittimità della delibera che ha approvato il progetto di costruzione del nuovo Polo? Sol perché il “dito” che ha indicato la “luna” dell’illegittimità è a lei (e ai suoi compari) indigesto?!? Penoso!

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Una delibera illegittima e fraudolenta, che non rispetta le basilari norme tecnico-urbanistiche previste dalla normativa vigente, che la “distratta” (solo?!?) Regione ha avallato approvando un cospicuo finanziamento.

Il Pd locale pensa forse di “togliersi dall’imbarazzo” dall’aver la “sua” Regione approvato un progetto illegittimo sollevando un confuso “polverone” attorno ad atti amministrativi successivi, seppur discutibili, invece di aggredire il “nodo della questione” e fare una giusta battaglia presso la Regione per la revoca di un finanziamento “fraudolento”?!? Perché il Pd non mobilita i suoi assessori e rappresentanti regionali, quale il consigliere Donato Metallo (un po’ deludente questa “giovane promessa”!), presidente della competente Commissione consiliare, per una giusta battaglia di legalità e, soprattutto, per impedire la realizzazione di un obbrobrio che peserà sulle future generazioni?

P. Menozzi

Talora viene il dubbio che sia fondato il sospetto, che circola in aree dello stesso centrodestra collepassese, di un vero e proprio “patto leonino” tra l’area di Menozzi, alcuni “sinistri” locali e rappresentanti del centrosinistra regionale. Solo così si può spiegare il lungo silenzio dell’opposizione di centrosinistra, che in questi anni ha puntualmente “ammantato” le malefatte del duo Menozzi-Felline, non ha mai interessato la Magistratura per alcune clamorose oscenità amministrative, compresa quella del Polo unico scolastico (spera che lo facciano altri?!?), ha fatto opposizione blanda e accomodante. Salvo svegliarsi in quest’ultimo scorcio amministrativo per “gettare fumo negli occhi” degli allocchi. Corre persino voce di un possibile passaggio di uno dei due consiglieri uscenti nella prossima lista di Menozzi. Fantapolitica?!? In questo paese e con questa politica tutto sarebbe possibile, sebbene ci auguriamo una ferma e pubblica smentita!

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Se non ci fosse stato il maledetto Covid, Collepasso avrebbe avuto già una nuova Amministrazione (si doveva votare a maggio) e forse le cose sarebbero state più chiare. Nel bene o nel male. Invece, il rinvio ad ottobre sta facendo vivere al Comune un lungo e penoso stato “preagonico” e di caos politico e amministrativo, aggravatosi in vista delle elezioni. Non si contano più il numero di possibili candidati sindaci, che sfiorano ormai, a quanto pare, la decina.

C’è da essere pessimisti sul futuro del nostro “paesello”, in balìa di nuovi e vecchi “mostri” della politica.

Combattuti tra lo stoicismo di Seneca del “negotium” (“impegno”) e l’epicureismo di Lucrezio dell’“otium” (“ritiro”); oscillanti, come Orazio, tra le due posizioni (quella “impegnata” stoica e quella “privata” epicurea), la “stoltezza” dominante non lascia molto spazio alle scelte di tanti cittadini. Anche perché, diciamocelo con franchezza, “il popolo non si fa scrupolo di affidare il potere al peggiore, e ne gode”.

Lo scriveva Seneca duemila anni fa, ma pare che le cose non siano cambiate molto in questo “frangente”… anche se nel perenne confronto/scontro tra “stolti” e “non stolti” vi è il “seme” del progresso (quando prevalgono i “non stolti”) e del regresso (quando prevalgono gli “stolti”) del genere umano.

La Storia scorre lenta e inesorabile con il suo protagonista principale, l’Uomo, che talora pare non abbia imparato niente dalle lezioni e dagli errori di chi lo ha preceduto… ed è così che a Collepasso ci ritroviamo ancora, dopo 30 anni, Menozzi e la sua stolta “corte dei miracoli”… e rischiamo di ritrovarceli ancora, soprattutto perché nell’“altro campo” la stoltezza non è da meno!

Pantaleo Gianfreda


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