Le “occasioni mancate” per Collepasso e le nuove da non perdere: l’Amministrazione si muova!

Le “occasioni mancate” per Collepasso e le nuove da non perdere: l’Amministrazione si muova!

20 Gennaio 2022 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Collepasso, come il Mezzogiorno e l’Italia intera, si trova oggi di fronte ad un momento storico importante, alla possibilità di un radicale cambiamento economico e sociale.

I pingui finanziamenti della “Next Generation”, con l’attuazione del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), che assegna all’Italia ben 208 dei 750 miliardi stanziati dall’Europa per i 27 Paesi dell’Unione per rilanciare l’economia e modernizzare le infrastrutture e le reti civili e sociali, rappresentano un’occasione unica e irripetibile. A questi (non va dimenticato) vanno aggiunti gli altrettanto importanti finanziamenti europei per le aree sottosviluppate dell’Unione Europea, come il nostro Mezzogiorno, veicolati soprattutto (ma non solo) attraverso i Piani Operativi regionali (Por).

Un’impressionante mole di finanziamenti che potrebbe, se utilizzati del tutto e bene, stravolgere e migliorare nettamente lo sviluppo, il ruolo e l’immagine del Mezzogiorno, del Salento, di Collepasso.

I Comuni e gli enti territoriali rappresentano un importante attore e vettore di questo momento storico e strategico per il futuro delle singole comunità territoriali e dell’intera economia nazionale.

Il nostro Comune è attrezzato per cogliere queste importanti opportunità?!?

La sindaca Laura Manta

Cosa stanno facendo la Sindaca e tutta la nuova Amministrazione per agganciare la nostra comunità all’irripetibile transito del “treno” del cambiamento, della modernizzazione e dello sviluppo?!?

Ad oltre 100 giorni dall’insediamento della nuova Amministrazione si rendono doverose alcune riflessioni e, al contempo, alcune stimolanti proposte operative.

Dopo i “piaceri” della “luna di miele”, che ha accompagnato questi primi mesi dell’azione amministrativa, subentra l’inderogabile dovere della responsabilità “familiare” e della… “procreazione”, altrimenti va in crisi il rapporto “coniugale” e fiduciario tra cittadini e amministratori.

La nuova Amministrazione – pur volenterosa, ma priva di esperienza – si trova oggi ad affrontare un compito immane, che definirei “titanico”. Il suo insediamento è avvenuto, infatti, in un momento storico straordinario ed irripetibile che richiede prima di tutto “visione” dello sviluppo, progettualità e stesura di progetti, rapidità di decisioni, competenze, connettività, rete e relazioni con altre realtà territoriali e con i “decision makers” (i “decisori”), coloro, cioè, che a livello regionale e nazionale determinano le compatibilità e le ammissibilità delle “volontà” e dei progetti amministrativi con il piano europeo.

In naturale ed inesorabile dissoluzione i “fumi” della “luna di miele”, pur piacevoli di incensi ed essenze balsamiche in cui sarebbe deleterio continuare a “crogiolarsi”, gli amministratori hanno il dovere di concentrarsi ora sulla presentazione di progetti utili a fare il salto di qualità alla nostra Collepasso, frenare la lenta ed inesorabile emorragia demografica che la sta portando all’abbandono e allo spopolamento e far rinascere, come è possibile, la nostra comunità.

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Ho già scritto ripetutamente che il precedente decennio amministrativo è stato “perso” ed improduttivo, un “deserto” di idee e di progetti utili per Collepasso, richiesti al più “a pioggia” senza alcuna “visione” dello sviluppo del paese. Questo “gap” va recuperato con un forte ed indefesso impegno progettuale ed amministrativo, che richiede per alcuni mesi amministratori “a tempo pieno”, un proficuo confronto e rapporto reali con professionalità e cittadini, mettendo da parte il “vizietto facebook”, l’illusoria e deformante dinamica dei social e del “virtuale”, concentrandosi, invece, sul reale, sullo studio e la comprensione dei fenomeni sociali ed economici.

Diciamoci la verità. Dopo il periodo amministrativo 2006-2011, un quinquennio, pur con le sue tante ombre, di idee, progetti e alcune importanti realizzazioni (dal sociale all’economico), il decennio 2011-2021 ha “desertificato” quanto di buono si era prodotto in quel quinquennio. Dal Piano Urbanistico Generale (Pug) incredibilmente “stoppato”, sebbene già pronto per il suo “ultimo miglio” ed essere portato in Consiglio per la sua adozione (cliccare su articolo), alle tante progettualità finalizzate ai finanziamenti Por rimaste chiuse nei cassetti sino alla moderna  infrastruttura sociale come il Centro diurno anziani, finanziato e realizzato in “un batter d’occhio” e pronto già a fine 2011, rimasto inesorabilmente e inesplicabilmente abbandonato e ancora inutilizzato.

Basterebbe oggi che l’attuale Amministrazione facesse tesoro di quell’esperienza, ripescasse progetti e idee, pur attualizzati, di quella passata Amministrazione.

Sul Pug (Piano urbanistico generale), intanto, mi chiedo cosa osta all’Amministrazione ripescare quella progettualità, tuttora valida, pur con i dovuti aggiornamenti, e rilanciare “a spron battuto” la realizzazione di uno strumento urbanistico vitale per lo sviluppo ed il futuro del paese. Cosa ha impedito di farlo sinora?!?

Come ci sono buoni interventi previsti anche dal programma elettorale dell’attuale maggioranza che non costano niente e vanno avviati subito per dare un segnale ai cittadini. Tra questi, ad esempio, la costituzione della Cooperativa di comunità, che potrebbe rappresentare un utile strumento per valorizzare le imprese locali, in particolare quelle artigianali e di servizi.

Il “nodo” della questione rimane, però, l’urgente necessità di progettualità e progetti legati all’utilizzo dei Fondi europei della Next Generation.

Su questo occorre avere chiare la “visione” e l’idea dello sviluppo di Collepasso e agire di conseguenza puntando su progetti qualificanti e di ampio respiro.

La “visione”, tuttora valida a mio parere, che guidò la presentazione del “parco progetti” nel 2008, in occasione della programmazione strategica di “Area Vasta Salento 2020” in vista dei finanziamenti P.O.R. 2007-2013, aveva l’obiettivo di costruire una comunità ospitale, produttiva, attiva, ecocompatibile e aperta, utilizzando la favorevole collocazione geografica di Collepasso lungo la direttrice Gallipoli-Otranto, la centralità rispetto alle c.d. “micro-città centrali” (Casarano, Maglie, Galatina, Gallipoli) della tipica realtà “micropolitana” e della “frammentopoli” salentina, che dovrebbe spingere sempre più i piccoli Comuni verso un sistema locale urbano a rete, e, non meno importante, la contiguità con la zona industriale di Casarano.

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Su quest’ultima tematica sarebbe opportuno riprendere l’antica idea della costituzione di un’unica area industriale con Casarano (e anche con Matino e Parabita), un’iniziativa che potrebbe avere un grande valore per il riconoscimento come Zes (Zona economica speciale) di questa importante area produttiva del Sud Salento, al momento (se non vado errato) esclusa dalla perimetrazione regionale e ministeriale. Non mi soffermo sull’importanza economica e fiscale per le aziende che si ritrovano o investono in una Zes.

Agire in rete ed in sinergia con i Comuni viciniori o portatori di identici interessi è essenziale per avere una visione territoriale dello sviluppo e maggiori possibilità di finanziamenti.

Tra le nove progettualità presentate nel 2008, per un importo totale di 20 milioni di euro (cliccare su articolo), ve n’era una in particolare di grande importanza strategica, caduta poi nel dimenticatoio con la precedente Amministrazione, che sarebbe opportuno riprendere.

Riguarda il “Percorso tematico turistico lungo l’asse Otranto-Gallipoli” (cliccare su articolo), predisposto con il contributo dell’Università di Lecce, che ebbe l’adesione entusiasta di tutti i sindaci dei Comuni interessati in due riunioni presso il Comune di Collepasso, che fungeva da capofila dell’iniziativa.

La progettualità si basava sull’ipotesi, cara a molti studiosi, del c.d. “sviluppo orizzontale” del territorio al fine di dare “respiro” alle aree costiere e “spazio e ruolo” ai centri interni con interventi rivolti non solo al turismo e all’ospitalità con la creazione di piccole-medie strutture ricettive familiari e imprenditoriali (si pensi alle centinaia di case abbandonate o sovradimensionate che potrebbero essere ristrutturate per la creazione di un “albergo diffuso”), ma all’intera economia (in particolare artigianato, commercio, agricoltura, trasporti, tempo libero e servizi) e alle notevoli testimonianze di tradizioni e cultura locali delle aree urbane e rurali (palazzi, castelli, chiese, cappelle rurali, masserie, agriturismi, boschi, ecc.).

Gli altri interventi riguardavano: 1) Sistemazione asse Otranto-Gallipoli – tratto urbano (via Roma e via Pr. Piemonte). Importo € 1.271.144; 2) Riqualificazione delle periferie urbane: Strade rurali ciclabili – Circuito rurale di atletica attrezzato –  Riqualificazione Bosco – Parco botanico della flora salentina – Parco della memoria. Importo € 1.640.096; 3) Completamento della zona industriale-artigianale-commerciale con riqualificazione socio-ambientale. Importo € 2.376.483; 4) Interventi di mitigazione della pericolosità geomorfologia nella periferia urbana. Importo € 2.608.832; 5) Recupero funzionale e riqualificazione degli spazi del Castello baronale. Importo € 1.037.718,40; 6) Energia da fonti rinnovabili su immobili comunali. Importo € 1.587.520; 7) Riqualificazione urbana di Piazza Dante e del centro storico. Importo € 2.922.304; 8) Tangenziale est sud ovest. Importo € 6.226.480.

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Nell’ambito di queste progettualità, tuttora valide, ed altre eventuali da proporre in una “visione” della costruzione di una “Collepasso ospitale ed ecocompatibile”, vi sono spazi enormi per realizzare iniziative di grande e piccola importanza. Giorni fa, ad esempio, scrivevo della funzione che potrebbe avere il Parco Bosco in una visione non solo turistica, educativa ed ambientale, ma anche economica… e perché non guardare alla ristrutturazione del Castello anche in una visione ospitale, oltre che culturale?!?… perché non cogliere l’occasione del Pnrr per costruire un moderno Polo scolastico oppure costruire o riconvertire strutture pubbliche a fini socio-culturali o assistenziali?!?).

Oggi è il tempo delle persone “di buona volontà” che amano seriamente la propria comunità e le proprie radici. Oggi è tempo di costruire!

Sarebbe opportuno che si smettesse di fare “schermaglie” politiche su facebook sulle più disparate “piccinerie” e tutti si discutesse seriamente dei progetti e delle forme migliori di sviluppo del nostro amato paesello. Tutti – maggioranza, opposizione, associazioni, professionisti, semplici cittadini e soprattutto i giovani – dovrebbero essere impegnati in questo particolare ed irripetibile momento storico a contribuire con idee e proposte a costruire la Collepasso del domani, a pensare alle future generazioni (non a caso il programma europeo di investimenti si chiama “Next Generation”).

È tempo che le forze politiche e sociali sotterrino in questo momento “l’ascia di guerra” e si confrontino seriamente sul futuro di Collepasso e su idee e proposte progettuali capaci di avere il massimo dei finanziamenti europei per dare una svolta, oggi possibile.

Certo, è dovere primario dell’attuale Amministrazione dare un segnale forte di svolta e di dialogo con tutti per il bene di Collepasso.

L’Amministrazione si muova… perché “Qui – direbbe il Sommo Poeta – si parrà la tua nobilitate”!

Pantaleo Gianfreda


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