13 novembre, Giornata mondiale della Gentilezza: “Praticate gentilezza a casaccio e atti di bellezza privi di senso”
13 Novembre 2022Si celebra oggi, 13 novembre, la Giornata mondiale della Gentilezza.
Un appuntamento importante, soprattutto in tempi duri e tristi come gli attuali, in cui la gentilezza sembra un comportamento ormai desueto e prevalgono, invece, l’uso dissennato della forza e dello scontro, guerre, odi, rancori, discriminazioni, razzismi, nazionalismi, respingimenti di profughi, vessazioni e violenze verso i più deboli e indifesi.
“Essere gentili” è la parola d’ordine di questa ricorrenza, con il desiderio di insinuare la cura degli altri non solo in questa Giornata, ma sempre.
Nel 1982 Anne Herbert scriveva su una tovaglietta di carta di una tavola calda di Sausalito, in California, una frase che divenne ben presto celebre in tutto il mondo: “Praticate gentilezza a casaccio e atti di bellezza privi di senso”. Una frase che presto si diffuse sui muri, sugli striscioni, sugli slogan e che incita ad essere gentili, a mostrare cura e attenzione verso gli altri. Azioni amorevoli, che suscitino sorrisi e benessere in chi le riceve. Come dice la Herbert: “La gentilezza può generare gentilezza tanto quanto la violenza genera violenza”. E c’è bisogno di gentilezza oggi, più di quanto immaginiamo. C’è bisogno di sorrisi, di comprensione, di interazioni che non siano scatenate dall’odio, ma dal desiderio di essere ‘amorevoli’ verso gli altri.
“Quando la misura e la gentilezza si aggiungono alla forza, quest’ultima diventa irresistibile”, affermava Gandhi e anche per questo il poeta indiano R. Tagore gli attribuì il soprannome di Mahatma, “Grande anima”.
“Quando ti viene data la possibilità di scegliere se avere ragione o essere gentile, scegli di essere gentile”, così si esprime, lo psicoterapeuta, definito il “padre della motivazione”, Wayne W. Dyerche, che nella sua vita e attraverso la sua esperienza professionale introdusse l’importanza della gentilezza per trovare benessere anche per sé stessi.
Perché praticare atti di gentilezza ha effetti positivi anche su chi è gentile. Sorridere produce dopamina, edorfine e seratonina, generando benessere generale. La gentilezza può generare un effetto a cascata, migliorando le relazioni e contribuendo a costruire una strada verso una vita migliore. Perché, citando un altro esempio di estrema gentilezza e amore, Madre Teresa di Calcutta: “Le parole gentili sono brevi e facili da dire, ma la loro eco è eterna”.
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… gentilezza a go-go… almeno oggi… e sempre!