Cavaliere della Repubblica ed Elogio dell’Arma: meritate gratificazioni di fine carriera per il nostro Quintino Gatto

Cavaliere della Repubblica ed Elogio dell’Arma: meritate gratificazioni di fine carriera per il nostro Quintino Gatto

8 Giugno 2022 Off Di Pantaleo Gianfreda
Spread the love

Il Lgt. C.S. Quintino Gatto

47 anni e 58 giorni al servizio dell’Arma dei Carabinieri… forse un record!

Oggi Quintino Gatto si gode la meritatissima pensione dopo aver avuto in questi giorni importanti e meritati riconoscimenti e gratificazioni.

Prima il conferimento dell’onorificenza di Cavaliere “Al merito della Repubblica Italiana” da parte del Presidente Mattarella su proposta del Comando Generale dell’Arma, consegnata a Lecce il 2 giugno in occasione delle solenni celebrazioni della Festa della Repubblica.

Il Lgt. Gatto in occasione del conferimento dell’Onorificenza di Cavaliere con la sindaca Manta, il Col. Dembech (comandante provinciale dell’Arma) e la Prefetta Trio. Sotto: l’attestato della nomina a Cavaliere

Poi un “Elogio scritto del comandante della legione carabinieri “Puglia” concesso al luogotenente carica speciale, ora in congedo, Quintino Gatto”, letto e consegnato pubblicamente il 6 giugno, in occasione della solenne cerimonia a Lecce per i 108 anni dell’Arma.

Queste le motivazioni: “Addetto a Nucleo informativo di comando provinciale operante in territorio ad alto indice di criminalità organizzata, evidenziando elevata competenza professionale, spiccato acume investigativo ed incondizionata dedizione al servizio, svolgeva costante e determinata azione di contrasto alla criminalità locale, contribuendo significativamente, mediante complessa attività che culminava nella emissione di misure interdittive antimafia nei confronti di società, risultate riconducibili a soggetti appartenenti alla criminalità organizzata di stampo mafioso, ad infondere sicurezza nella cittadinanza ed accrescere il prestigio dell’istituzione”.

In queste motivazioni è “pennellata” la personalità umana e professionale del “nostro” Quintino (“…elevata competenza professionale, spiccato acume investigativo ed incondizionata dedizione al servizio…”) e condensato il suo quasi mezzo secolo di fedele servizio nell’Arma e di attaccamento ai valori di democrazia e legalità della Repubblica Italiana.

LEGGI ANCHE  “Masseria Grande”: l’attendismo e l’”incompetenza” di Menozzi aggravano lo scempio. Fermate i lavori!!!

Non è stato questo, per la verità, l’unico riconoscimento rilasciato a Quintino Gatto nei lunghi anni di carriera da parte dell’Arma e di altri Enti pubblici e persino privati. La nota riservatezza del personaggio non permette di elencare la lunghissima “sfilza” di attestati ricevuti, seppur qualcosa riesco a strappargli.

Come, ad esempio – perché molto emblematico per il lavoro svolto “sul territorio” e nel rapporto diretto con i cittadini -, il “Compiacimento ed Encomio” approvato il 15 ottobre 1990 dal Consiglio comunale di Melendugno, di cui ha guidato la Stazione dei Carabinieri dal 1982 al 1991.

Il comando della Stazione di Melendugno, dopo la trafila presso le scuole dell’Arma e alcuni anni a Bari, e, soprattutto, la sua trentennale e apprezzata attività investigativa presso il “Reparto Operativo-Nucleo Informativo” del Comando provinciale dei Carabinieri di Lecce sono stati i “capisaldi” della carriera del Lgt. Gatto.

Nato a Collepasso il 3 novembre 1956, Quintino non aveva ancora compiuto 18 anni quando, il 7 settembre 1974, si arruolò nell’Arma dei Carabinieri.

Rara immagine in divisa del Lgt. Gatto

Taciturno, riservato, discreto, misurato, poco appariscente, quasi anonimo e apparentemente innocuo, ma investigatore preparato, competente, deciso, ostinato e testardo e persona di grande umanità, Quintino Gatto aveva “le physique du rôle” per ottenere la fiducia e la stima dei suoi Superiori dell’Arma (e di Prefettura e Magistratura) e sembrava, pertanto, “vocato” a svolgere attività informative e di indagini in tante delicate operazioni di contrasto alla criminalità organizzata. Sempre in incognito e sempre in borghese. Attività che ha spesso coinvolto anche “colletti bianchi” e pubblici amministratori, sfuggiti talora alle “reti larghe” dei “pescatori d’alto mare”, ma inesorabilmente incappati nelle “reti strette” dell’attento e sperimentato “pescatore subacqueo” Gatto.

LEGGI ANCHE  Vendola chiude la campagna elettorale nel Salento

D’altronde, diciamoci la verità, il suo cognome è “nomen omen”… un “gatto” un po’ sornione, che talora fa anche “le fusa”, ma è sempre con gli “occhi aperti” e implacabile quando individua la sua preda.

Non è un caso se il Luogotenente C.S. (“Carica Speciale”) Quintino Gatto, che aveva maturato il diritto alla pensione già quasi sei anni fa per raggiunti limiti di età e 42 anni di servizio (3 novembre 2016) e poteva tranquillamente “godersi” pensione, famiglia e amici nella sua Collepasso, venne “richiamato in servizio in Ausiliaria” per ancora oltre cinque anni presso lo stesso Comando provinciale dei Carabinieri, dove ha continuato a svolgere con identico scrupolo e uguale dedizione la sua attività informativa e investigativa.

Ricordo ancora quando l’allora Comandante della Compagnia Carabinieri di Casarano, Cap. Clemente Cosimo Errico, nel corso di un’iniziativa pubblica dell’aprile 2019 presso l’Auditorium della nostra Scuola Primaria, si rivolse, in un’aula affollata, direttamente al Lgt. Gatto, confuso tra il pubblico, per esaltarne le doti di “informatore provinciale”. Fu in quell’occasione che tanti collepassesi, all’oscuro delle reali mansioni di Quintino nell’Arma, scoprirono l’importante e talora decisivo ruolo del nostro concittadino all’interno della macchina investigativa provinciale, in cui ha potuto sempre contare su preziosi collaboratori e stringere amicizie fraterne. Come quella con lo sfortunato Mar.llo Silvano Nestola, rimasto vittima di un barbaro assassinio dopo essersi pensionato.

Il Lgt. Quintino Gatto e il Mar. Silvano Nestola

Quando, commosso, mi racconta di lui, Quintino “si scioglie” e “si apre” sino a farmi vedere una vignetta fatta e regalatagli dai colleghi di ufficio.

LEGGI ANCHE  “Stelline” sempre più “luminose”: i Giovanissimi Stella battono fuori casa il Parabita per 4-1

Questo – dice – è un quadro-caricatura consegnatomi dal collega Alessandro all’atto del mio congedo. Al centro vi è il maresciallo Nestola Silvano, che si era da poco congedato, barbaramente ammazzato. Più volte ne hanno parlato le cronache e fortunatamente l’assassino è stato assicurato alla giustizia. Per oltre quattro anni ha lavorato insieme a me. Era una persona straordinariamente bella, buona e un grandissimo e validissimo collaboratore”.

Il “quadro-caricatura” consegnatogli dai colleghi e (sotto) la dedica

Si commuove il freddo e razionale investigatore nel parlare dell’amico scomparso e delle sue vicissitudini… sotto la divisa di un Carabiniere come Quintino c’è sempre un cuore che batte e che esprime grande umanità.

Con lui sono amico da sempre. Di lui ho sempre apprezzato serietà, modestia, riservatezza, professionalità, senso del dovere, disponibilità, attenzione ai fenomeni sociali “devianti” (anche nel nostro Comune) e assoluto rispetto della legalità.

In fondo, abbiamo in comune la stessa vocazione di “informatori”… lui ad “informare” riservatamente, dopo le doverose e scrupolose indagini, le Autorità competenti… io ad “informare” pubblicamente i cittadini… due facce della stessa medaglia!

Democrazia, trasparenza e legalità si salvaguardano, infatti, con l’informazione (sia quella “riservata” che quella “pubblica”) e le notizie (talora “di reato”, per quanto atteneva l’attività di Quintino) che sono il “phàrmakon” (“farmaco” o “medicina”, ma dagli antichi greci termine usato anche per individuare la “scrittura” e la “parola”) della democrazia e della legalità.

Una foto che ritrae il Lgt. Gatto e il Lgt. Zezza, attuale Comandante della Stazione C.C. di Collepasso, in occasione del conferimento ad entrambi della “Medaglia Mauriziana al merito di 10 Lustri di carriera” (13.11.2017)

Con lui ho anche in comune (insieme ad altri amici) la passione per il bigliardino, che ci vede spesso (almeno prima della pandemia) accaniti “combattenti” in scontri “epici”.

Ora il “definitivamente pensionato” Quintino avrà più tempo per dedicarsi alla famiglia, agli amici, al tempo libero e anche al… bigliardino… dopo 47 anni e 58 giorni di rigoroso ed apprezzato servizio nell’Arma dei Carabinieri e tante meritate gratificazioni umane e professionali.

Congratulazioni e tanti auguri, Lgt. C.S. Gatto…

… e goditi la pensione, amico Quintino!

Pantaleo Gianfreda


Spread the love
avatar dell'autore
Pantaleo Gianfreda