Domenica 12 giugno (ore 7-23) si vota per i cinque referendum sulla giustizia

Domenica 12 giugno (ore 7-23) si vota per i cinque referendum sulla giustizia

10 Giugno 2022 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Domenica 12 giugno si vota in tutta Italia per i cinque referendum abrogativi in materia di giustizia.

I seggi elettorali (a Collepasso presso l’edificio della Scuola Primaria) aprono alle ore 7.00 e chiudono alle 23.00.

L’elettore deve presentarsi al seggio con un documento di identità valido e la tessera elettorale.

Chi non ha o ha smarrito la tessera, può richiederla all’Ufficio elettorale del Comune, che rimane aperto per tutto il periodo di svolgimento del voto e sino alla conclusione delle operazioni di scrutinio.

Il 12 giugno si vota anche per le Amministrative in 971 Comuni italiani (per un totale di 8.831.743 elettori), tra cui 16 in provincia di Lecce (Galatina, Galatone, Aradeo, Matino, Scorrano e Ruffano quelli più vicini a Collepasso).

Per la validità del referendum abrogativo è obbligatorio che vada a votare la metà più uno degli elettori aventi diritto. Nel caso non si raggiunga il quorum, rimangono in vigore le norme attuali.

Per quanto attiene la modalità del voto referendario, ciascun elettore può:

  • apporre un segno sul SI se desidera che la norma sottoposta a Referendum sia abrogata;
  • apporre un segno sul NO se desidera che la norma sottoposta a Referendum resti in vigore.

I quesiti referendari riguardano (cliccare su “scheda di colore….” per prendere visione dei quesiti integrali):

  1. Incandidabilità dopo la condanna (scheda di colore rosso): il referendum chiede di abrogare la parte della legge Severino che prevede l’incandidabilità, l’ineleggibilità e la decadenza automatica per parlamentari, membri del governo, consiglieri regionali, sindaci e amministratori locali nel caso di condanna per reati gravi;
  2. Custodia cautelare durante le indagini (scheda di colore arancione): si chiede di togliere la “reiterazione del reato” dai motivi per cui i giudici possono disporre la custodia cautelare in carcere o i domiciliari per una persona durante le indagini e quindi prima del processo;
  3. Separazione delle carriere e delle funzioni dei magistrati (scheda di colore giallo): si chiede lo stop delle cosiddette “porte girevoli”, impedendo al magistrato durante la sua carriera la possibilità di passare dal ruolo di giudice (che appunto giudica in un procedimento) a quello di pubblico ministero (coordina le indagini e sostiene la parte accusatoria) e viceversa.
  4. Valutazione degli avvocati sui magistrati (scheda di colore grigio): il referendum chiede che gli avvocati, parte di Consigli giudiziari, possano votare in merito alla valutazione dell’operato dei magistrati e della loro professionalità.
  5. Riforma Consiglio Superiore della Magistratura (scheda di colore verde): si chiede che non ci sia più l’obbligo di un magistrato di raccogliere da 25 a 50 firme per presentare la propria candidatura al Consiglio Superiore della Magistratura.
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I cittadini hanno il diritto/dovere di recarsi a votare, sebbene si preveda un alto astensionismo, che rischia di invalidare i referendum, a causa dello scarso impegno di tutti i partiti, la farraginosità di alcuni quesiti e la complicata materia della Giustizia in Italia, che pur richiederebbe una più attenta e partecipata valutazione anche da parte dei cittadini per limitare e/o superare le tante debolezze del sistema e le tante macroscopiche ingiustizie della Giustizia nel nostro Paese, soprattutto nei confronti dei cittadini più deboli ed indifesi.

Per quanto mi riguarda, farò il mio dovere di cittadino ed esprimerò il voto con un netto No al primo e secondo quesito (schede di colore rosso e arancione), un SI al terzo quesito (scheda di colore giallo) e, data la sostanziale natura tecnica (e non politica) che incide poco o niente sul sistema giudiziario,  porrò nell’urna scheda bianca per gli altri due quesiti (schede di colore grigio e verde).

Per ulteriori informazioni, cliccare su: le ragioni del Sì e le ragioni del No.

Buon voto!

Pantaleo Gianfreda


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Pantaleo Gianfreda