Domenica 25 settembre si elegge il nuovo Parlamento. Voto per Conte, persona perbene e affidabile

Domenica 25 settembre si elegge il nuovo Parlamento. Voto per Conte, persona perbene e affidabile

23 Settembre 2022 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Domenica 25 settembre si terranno le elezioni politiche per il rinnovo del Parlamento italiano.

Si vota in una sola giornata, dalle ore 7.00 alle 23.00 (a Collepasso nei seggi presso la Scuola Primaria).

Importanti novità connotano queste elezioni.

La prima riguarda i giovani. È stato esteso, infatti, con riforma costituzionale, il diritto di voto per il Senato anche ai 18enni. Sinora tale diritto era riconosciuto solo per chi avesse compiuto 25 anni. Per la prima volta, pertanto, i 18enni potranno votare anche per eleggere i componenti del Senato della Repubblica.

Altra importante novità riguarda il numero dei parlamentari da eleggere.

Sinora erano 945: 630 per la Camera dei Deputati e 315 per il Senato.

Con riforma costituzionale il numero dei parlamentari è stato portato a 600: con le elezioni del 25 settembre verranno eletti 400 deputati e 200 senatori.

Queste riforme costituzionali – in particolare la riduzione del numero dei parlamentari – rappresentano un indubbio successo per il Movimento 5 Stelle, che le ha fortemente volute ed ha convinto altri a votarle.

Il voto, seppur non sia un obbligo, è un dovere civico. Invito, pertanto, tutti i cittadini e le cittadine a recarsi alle urne ad esprimere le loro scelte. Qualunque esse siano.

Non dimentichiamo mai che la democrazia ed il diritto di voto a suffragio universale sono state una conquista che è costata tante lotte e anche tanto sangue. Prima dell’avvento della dittatura fascista il voto era un diritto riconosciuto solo a pochi (si votava “per censo”, praticamente solo i ricchi potevano votare) ed il popolo ne era escluso. Il suffragio universale e lo stesso diritto di voto alle donne sono stati esercitati per la prima volta solo dopo la caduta del fascismo, in occasione delle elezioni del 2 giugno 1946, quando si svolse il referendum che sancì la nascita della Repubblica e venne eletta l’Assemblea Costituente, che discusse ed approvò la nuova Costituzione.

Andiamo a votare! Ognuno ha le sue idee e può liberamente esprimerle con il voto.

Io farò il mio dovere di cittadino e andrò a votare.

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Da uomo della sinistra, questa volta voterò per Giuseppe Conte, che ritengo una persona perbene, un politico serio e affidabile, che ha saputo governare bene in un particolare e difficile momento della vita nazionale, quali sono stati i due anni più duri della pandemia, ed ha prodotto importanti risultati per l’Italia. Non dimentichiamo che i 200 miliardi di euro ottenuti dall’Europa con il Pnrr per far fronte alla difficile crisi postpandemica sono esclusivamente merito del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dell’allora ministro dell’Economia Roberto Gualtieri (attuale sindaco di Roma).

Conte si sta dimostrando politico abile, seguito e amato (non a caso il suo consenso aumenta ogni giorno di più), capace di “governare” anche i 5 Stelle, di cui è presidente, dopo la fase un po’ agitata e caotica del “grillismo” populista. Conte sta avendo il merito di “traghettanre” i 5 Stelle da movimento “populista” a movimento “popolare”, capace, cioè, di interpretare e farsi carico delle istanze e delle esigenze degli stati più deboli della popolazione, che più oggi soffrono gli effetti della grave crisi che si è aperta dopo l’invasione della Russia e l’assurda guerra in Ucraina.

L’appiattimento dell’attuale Governo (Draghi è certamente un autorevole personaggio e un buon tecnico, ma è prima di tutto “uomo” delle Banche e della Finanza, cioè dei “Poteri forti” nelle diverse espressioni economiche e politiche) e dello stesso Pd su posizioni acriticamente filoatlantiste e guerrafondaie sta generando crisi e sconforto generali e sta buttando l’Italia e l’intera Europa nei gorghi della più grave crisi economica del Dopoguerra (mentre gli Stati Uniti prosperano su questa crisi). Non si fermano la guerra e la crisi continuando a sperperare miliardi per le armi, ma perseguendo la via della diplomazia e del confronto, come chiede Papa Francesco (e lo stesso Conte), e interrompendo l’afflusso di armi che sta massacrando e distruggendo le città ed il popolo ucraino e, economicamente, la stessa Europa, incapace in questo frangente di avere una sua autonoma posizione nell’interesse dei suoi popoli e nella ricerca di una vera e seria soluzione alla guerra in atto.

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Ho deciso di votare Conte anche perché le sue idee e le sue proposte sono oggi le più vicine alla mia sensibilità di uomo di sinistra. Non è un caso che tanti elettori e persino dirigenti del Pd (e di altri movimenti di sinistra), dimostratosi “partito del potere” lontano dalle istanze popolari, nonché arrogante e perdente nella scelta delle alleanze, si stiano orientando apertamente verso il voto a Conte. Questi, a differenza di Letta e delle sue “folli” scelte politiche, si sta dimostrando più affidabile e in sintonia con le istanze della sinistra. I famosi “9 punti” presentati da Conte a Draghi (e da questi e dal Pd incredibilmente snobbati) rappresentavano e rappresentano una bozza di manifesto per una sinistra che voglia essere tale, cioè vicina alle istanze dei cittadini e delle fasce più deboli della popolazione.

Purtroppo l’arroganza e la presunzione del Pd e di Letta (certamente qualificato uomo di governo, ma pessimo e fallimentare politico) stanno rischiando di consegnare l’Italia ad una destra egemonizzata da una “pennivendola” senza capacità ed autorevolezza politiche, contornata da una patetica “mummia”, qual è ormai Berlusconi, e da un leghismo che, dopo i suoi antichi e passati momenti di successo, torna a rivendicare in questa sua fase calante una politica di discriminazione territoriale e sociale.

Il voto a Conte può rappresentare un argine a questa destra. Soprattutto nel Sud, dove a contendersi i seggi all’Uninominale saranno proprio i 5 Stelle di Conte, dati in netta crescita, e la destra di Meloni.

Il nostro Sud è oggi la vera “linea Maginot” per evitare che la “destra degli Zombie” (Berlusconi, Salvini e Meloni sono “fantasmi” del passato… non sono il “nuovo che avanza”, ma il “vecchio che ritorna”… hanno già governato e miseramente fallito negli scorsi anni… non dimentichiamolo!) sfondi ogni argine e ci isoli dal contesto dell’Europa e del mondo civile dei diritti e delle libertà.

Vorrei, infine, chiudere riportando un significativo articolo scritto su “Il Foglio” da Giuliano Ferrara sui 5 Stelle e Conte.

“Hanno fatto il Reddito di cittadinanza – scrive Ferrara – che ha ridotto un tasso di povertà davvero troppo alto. Insistono sul salario minimo, sono profeti del compattamento sociale. Hanno ridotto di un terzo il numero di parlamentari, facendosi confermare l’unica vera riforma costituzionale andata in porto in decenni e decenni da un referendum plebiscitario. Hanno varato il Superbonus per l’edilizia mentre eravamo nello sprofondo della nuova recessione da virus e quella trovata ha spopolato, contribuendo alla grande a un risultato fantasmagorico: l’Italia nel disastro della pandemia, guerra e inflazione, ora marcia come Pil al di sopra della Germania. Sul Pnrr a trattare la mutualizzazione del debito e a ottenere la fetta maggiore per l’Italia c’erano loro. Li lodo come una vera, notevole forza riformatrice”.

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Giuliano Ferrara è probabilmente la persona più lontana da Conte per ideali politici e visione della società, ma ha ammesso con trasparenza la verità dei fatti a differenza della maggior parte della grande stampa italiana, che si sta dimostrando sempre più becera, falsa e cialtrona. Questo gli fa onore.

Non solo Ferrara ma anche il filosofo Cacciari ha scritto: “Conte si è mosso con una precisione chirurgica, attentissimo alle regole istituzionali e “documentando” ogni passaggio. La prova è nell’isteria collettiva, nelle argomentazioni senza controllo e violente di una cosca politica che non sembra mai morire. A noi interessano quei provvedimenti suggeriti da Conte e ignorati (da mesi) da Draghi. La debolezza di Conte semmai, è essere una persona onesta, credibile e affidabile, ma per fare politica vera, in un paese come l’Italia, devi imparare a nuotare in mezzo a squali e sciacalli, e lui non ci è abituato”.

Giuseppe Conte e le sue proposte mi sembrano in questo momento politico la scelta più giusta e migliore per l’Italia.

Io lo voto… ognuno voti chi vuole (per votare basta tracciare un segno sul simbolo prescelto, considerato che con questa pessima legge elettorale non si possono esprimere preferenze)… ma riflettiamo tutti prima di tracciare sulla scheda quella “X” che può segnare il destino dell’Italia e di ognuno di noi.

Buon voto a tutte/i!

Pantaleo Gianfreda


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