La “Grotta di Lourdes” di Germano De Prezzo presso la Chiesa “Cristo Re”

La “Grotta di Lourdes” di Germano De Prezzo presso la Chiesa “Cristo Re”

11 Febbraio 2022 Off Di Pantaleo Gianfreda
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La scenografia con la Grotta realizzata da Germano De Prezzo in occasione della Festività della Madonna di Lourdes

Ricorre oggi la Festività della Madonna di Lourdes, che la Parrocchia “Cristo Re” festeggia secondo il programma sottoriportato e nel pensiero e nella preghiera di “tutti i nostri fratelli ammalati”.

Non è la tradizionale festività religiosa che mi preme, però, sottolineare quanto, piuttosto, l’opera realizzata all’interno della Chiesa da Germano De Prezzo, noto “maestro” di belle ed apprezzate opere e coreografie religiose tradizionali, tra cui tanti “superbi” e meravigliosi presepi.

In molti, in particolare i più anziani, ricorderanno la caratteristica Grotta di Lourdes in pietra che dal 1953 al 2000 ha fatto bella mostra di sé nell’area posteriore la Chiesa della “Natività di Maria Vergine”.

Per decenni quell’opera  è stata meta costante di tantissimi fedeli e, soprattutto, di ragazzi, giovani e adulti dell’Azione Cattolica che frequentavano l’attiguo Oratorio.

Immancabile, poi, la foto-ricordo di tutti i ragazzi e le ragazze in occasione della Prima Comunione e della Cresima insieme al parroco o al viceparroco o al padrino e alla madrina con alle spalle la bella Grotta della Madonna di Lourdes.

Due ragazzi (fine anni ’50) con l’allora viceparroco don Cesare Palma nei pressi della Grotta per la “foto-ricordo” della Prima Comunione (o Cresima). Sotto: immagine tratta dal libro di O. Antonaci “Almanacco Collepassese”)

Il maestro Germano De Prezzo, in occasione della festività odierna, ha voluto generosamente e “a tambur battente” ricostruire, su richiesta del parroco don Antonio Tondi (e, doveroso dirlo, con l’aiuto del “Romeo nazionale” del nostro paese), la Grotta di Lourdes, aggiungendovi scene rurali e pastorali, che ricorda tanto quella bella Grotta in pietra posta nello spazio dell’Oratorio della Chiesa Matrice.

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Un po’ di “nostalgia, nostalgia canaglia…” che prende soprattutto noi… ormai “diversamente giovani”!

Bravo, Germano… e grazie!

Pantaleo Gianfreda


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