Le saracinesche dello storico negozio di Vito Meli sono abbassate: riprenditi, mesciu Vituccio, ti aspettiamo!

Le saracinesche dello storico negozio di Vito Meli sono abbassate: riprenditi, mesciu Vituccio, ti aspettiamo!

1 Novembre 2022 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Da sempre eravamo abituati a vedere quelle saracinesche alzate e il negozio aperto… e mesciu Vituccio sempre presente, attivo, cordiale, disponibile… i suoi vivaci 95 anni e i lunghissimi anni di attività ne hanno fatto un “monumento vivente”, un personaggio unico sullo scenario della nostra comunità, raro testimone e depositario di storie, fatti, fatterelli e aneddoti che hanno attraversato l’ante e il post periodo bellico, gli anni del boom economico, dell’emigrazione, del tabacco, della decadenza, della nuova emigrazione, ecc.… sino alle soglie del duemila e sino ad oggi… gli anni della tecnologia, di internet, della globalizzazione…

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… ma lui, mesciu Vituccio Meli, classe 1927, era sempre lì sino a poco tempo fa, quasi immutabile con il suo “mondo antico” che ha attraversato nel bene e nel male ogni modernità… da 64 anni nel suo negozio di via Roma… dopo gli otto anni del primo negozio in via Conte Alberti, aperto nel 1950… 72 anni di ininterrotta attività!

Da alcuni mesi, però, quella saracinesca è abbassata, chiuso il negozio e mesciu Vituccio non si vede…

Una banale caduta lo ha costretto a letto, dove, fortemente debilitato e amorevolmente assistito dalla moglie Mimma e dalle nipoti, combatte per tornare, come gli auguriamo ed auspichiamo, a rialzare quella saracinesca e tornare a servire i suoi clienti e raccontarci e raccontarmi momenti ed episodi di “un tempo che fu” a Collepasso.

Da tempo ho un “debitone” con mesciu Vituccio… mesi fa, dopo un magnifico dono confezionatomi dalle sue magiche mani di provetto artigiano della bicicletta (e non solo della bicicletta… perché mesciu Vituccio, prima che commerciante, è stato ed è un provetto artigiano nel suo settore…), mi ripromisi e gli chiesi di avere un lungo incontro-“amarcord” con lui.

La bicicletta maschile di cui mi ha fatto dono

Ogni volta che andavo nel suo negozio per comprare una confezione d’olio sintetico o una candela per la motozappa o altro materiale per i miei limitati mezzi meccanici agricoli, mesciu Vituccio mi deliziava sempre nel raccontarmi e “illuminarmi” con i suoi flash che “accendevano” ricordi del passato, ma anche la mia insaziabile curiosità.

Tocca bbégnu ‘nu giurnu ccu’ me cunti tutti ‘sti fatti, mesciu Vitucciu… oiu scriu ‘n’articulu”, gli dicevo.

Non sono riuscito mai a trovare un paio d’ore per stare con lui, registrare o prendere appunti sui suoi infiniti ricordi del “tempo che fu” a Collepasso.

mannaggia…te na parte… e benedetta… te l’addhra… “pensione” ca’ te crea continua, attiva e pacifica “tensione”!

Per tanti (me compreso) il periodo della pensione diventa, infatti, il tempo del “riposo” in multiformi e molteplici attività, che spesso lasciano poco spazio ad altro. Alla nostra età “tempus fugit” ancora più velocemente e occorre vivere intensamente questi residui anni… o attimi… che la vita fortunatamente ci concede!

La magnifica bicicletta, che mesciu Vituccio ha voluto confezionare con le sue provette mani e regalarmi mesi fa, merita, però, dopo mie iniziali ritrosie, di essere condivisa “coram populo” (“davanti al popolo”, pubblicamente) perché rappresenta una delle ultime opere di un grande e provetto artigiano capace di “creare”, ultranovantenne, autentiche “opere d’arte” di straordinaria bellezza.

Foto-ricordo con mesciu Vituccio

Confesso che all’epoca ero sul punto di cedere alle lusinghe di un amico e “concorrente” che reclamava per sé la bicicletta (… per la verità, erano tanti i concorrenti e gli “spasimanti” che volevano sottrarmi la “promessa bici”, come poi mi confessò mesciu Vituccio!)… quando, però, consigliato da un caro amico, andai a vedere l’opera ormai quasi finita… ne rimasi estasiato… incredulo… abbagliato… era bellissima! Me ne innamorai subito… all’amico-concorrente, sul quale mesciu Vituccio mi aveva assegnato diritto di “primazia”, dissi semplicemente e scherzosamente… “… tu rinunceresti alle grazie e alla bellezza di Brigitte Bardot?!?”… e capì!

Auguriamo a mesciu Vituccio di riprendersi presto, di tornare al suo negozio, alla sua memoria e alle sue memorie, che desidero ardentemente scrivere e donare alla nostra comunità!

Forza, mesciu Vituccio!

Pantaleo Gianfreda

Post scriptum

Colgo l’occasione di questo 1° novembre, Festa di Tutti i Santi, per fare gli auguri onomastici a mesciu Vituccio e a tutti i lettori!


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Pantaleo Gianfreda