“Scenari infernali” lungo la Collepasso-Maglie: a fuoco centinaia e centinaia di alberi di ulivi
7 Agosto 2022Non è bastata la Xylella a violentare e distruggere il paesaggio salentino di cui i secolari ulivi erano parte integrante. Quest’anno, più che in quelli precedenti, ci si è messo anche il fuoco a “desertificare” ulteriormente la nostra terra… naturalmente con la complicità diretta o indiretta dell’“umana gente”, poiché, a causa del generale stato di abbandono in cui versano le campagne e del totale disinteresse delle Istituzioni, ogni distesa di erbacce secche può essere facile preda di qualsiasi scintilla, sia essa provocata direttamente dall’uomo (anche con un mozzicone di sigaretta buttato da incoscienti) o dall’autocombustione, fenomeno piuttosto comune accentuato dalle temperature estreme di questa estate di fuoco.
Tanti gli episodi in questi ultimi mesi e giorni che, come ha scritto qualche giornale on line, ne fanno una vera e propria “emergenza incendi d’albero di ulivo nel Salento” con “arbusti ormai secchi e morti per la Xylella, trasformati sempre più spesso in vere e proprie torce, che di notte illuminano le ormai desolate campagne salentine”.
È lo spettacolo terrificante apparso ieri lungo la strada che da Collepasso conduce verso Maglie (tra il rondò per Cutrofiano e l’incrocio Cutrofiano-Supersano) e le foto che riporto (riprese stanotte e oggi in tarda mattinata) non rendono appieno la drammaticità del vasto incendio.
Un vasto incendio, partito probabilmente nel tardo pomeriggio dalle stoppie di qualche campagna, che ha interessato forse più di 200 ettari e centinaia e centinaia di alberi di ulivi.
Il Canadair che pare sia intervenuto verso le 20.00 ben poco ha potuto contro l’immenso rogo.
L’incendio ha toccato le aree della strada rurale che porta verso la masseria Padula, le località “Tavole”, “Case Russe”, l’area retrostante località “Padre Pio” ed altre, si è affacciato in alcuni punti della stessa strada statale Collepasso-Maglie proseguendo poi sino a toccare e bruciare centenari ulivi in terreni posti sulla strada per Supersano, da dove, sino a tarda notte, era possibile per un lungo tratto vedere all’interno e in lontananza ancora “fiammelle danzanti”.
Un fronte incandescente lungo forse due o più chilometri.
Quando, nella tarda serata, qualcuno mi ha avvisato dell’incendio, sono corso a verificare se anche i miei giovani ulivi fossero stati colpiti. Circondati e assediati dal crepitio delle fiamme e da impressionanti e spettacolari “torce” di ulivi secolari, essi erano salvi (anche perché liberi da erbacce secche)… ma lo spettacolo notturno che mi è apparso lungo il tragitto e de visu è stato impressionante: uno “scenario infernale”!
Mi sono venute in mente quelle scene che ci terrorizzavano da ragazzi, quando, per colpire la nostra fantasia, catechisti e predicatori “terroristi” mostravano (per educarci!!!) immagini di peccatori avvolti nelle fiamme a soffrire le “pene dell’Inferno” (… ma quali sono i “peccati” dei nostri poveri ulivi?!?) o le raccapriccianti immagini illustrate dell’Inferno dantesco… terrificanti, come lo “scenario infernale” di centinaia e centinaia di ulivi o di tronchi di ulivi che nella notte appena trascorsa fendevano il buio lungo la Collepasso-Maglie con alte fiamme, fiammelle e arabeschi “danzanti”… mentre una lontana e sorniona mezzaluna con “gobba a levante” stava a guardare e, al contempo, sembrava ammonire e “puntare l’indice” contro trascuratezze, inefficienze e indifferenze dell’“homo sapiens” e, soprattutto, “insipiens”.
Il Salento brucia con i suoi ulivi, ma altri sono, al momento (e da molto tempo), gli interessi di chi ci governa e che da decenni ormai ha abbandonato al suo destino l’agricoltura salentina e l’ambiente rurale, componente primario ed essenziale della più generale “problematica ambientale”… per cui preferisco “stendere un velo pietoso” su questo tema. Stamattina (e forse tuttora), il fuoco “rubava” ancora “l’anima” a tanti centenari alberi di ulivi, che stramazzavano al suolo ruggendo come vecchi leoni feriti a morte.
Mi viene alla mente una famosa frase riportata nelle “Storie” di Tito Livio (“Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur”)… mutuando da essa, ci sarebbe amaramente da dire (soprattutto in questo periodo di caduta del governo, di elezioni anticipate e frenetiche sceneggiate preelettorali): “Dum Romae consulitur, Salentum expugnatur” … “Mentre a Roma si discute, il Salento viene espugnato”… dal fuoco e dall’abbandono in cui versano colpevolmente da anni le nostre campagne e l’intero territorio!
Sarà un caso se, almeno a detta di alcuni esperti, dopo anni di crescita esponenziale, per la prima volta il turismo salentino pare abbia subito quest’anno una forte battuta d’arresto?!?
Pantaleo Gianfreda
Ma, vogliamo effettivamente dire che la sputacchina e’ ancora presente e non si e’ trovato nulla,ulisse ..che possa distruggere questo insetto parassita?
Ma, perche’ il Salento e’ appunto lasciato nella ?
Ettari ed ettari di ulivi bruciati e malati ma dove sta l’Unione Europea?
Andiamo tutti e tutte a Bruxelles – con tantissimi pullman – facciamo un sit-in di vera protesta dal nord di Lecce a sud di Lecce – vi e’ se non sbaglio un movimento ,che fa riferimento ad un politico in Regione – anche vicino alle problematiche dei piu’ bisognosi – anni fa si diceva armiamoci e partiamo- occhio e chiudo – se vince lega ( io la chiamo lega nord) per me son buon ferragosto.
Ci sono anche manovre speculative dietro questi incendi dolosi. Si concentrano, guarda caso, in alcune aree. E quindi c’è chi acquista a man bassa ettari di terreni per quattro soldi…
Pantaleo non c’è stato nessun canadair