Un difficile e straordinario 2021… il “grande enigma”, le attese e le speranze del 2022. Buon Anno!

Un difficile e straordinario 2021… il “grande enigma”, le attese e le speranze del 2022. Buon Anno!

1 Gennaio 2022 Off Di Pantaleo Gianfreda
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L’anno che se n’è andato è stato difficile e, al contempo, straordinario.

L’incombere e il persistere della pandemia hanno rappresentato una “spada di Damocle” che ha condizionato le nostre vite quotidiane. Quando sembrava che fosse stato finalmente sconfitto, il velenoso “mostro dalle sette teste” ha ripreso virulenza proprio in questa coda del 2021… “in cauda venenum” (“nella coda sta il veleno”), dicevano i latini.

Eventi straordinari hanno, però, segnato il 2021.

Sorvolo su importanti e significativi eventi internazionali: insediamento di Biden, abbandono dell’Afganistan, fine dell’“era Merkel” in Europa, vittoria dei socialdemocratici e dei Verdi in Germania con il nuovo Cancelliere Scholz, crisi dei populismi, vittoria della sinistra in Cile con il neopresidente 35enne Gabriel Moric, ecc., ecc.

Succede sempre che proprio nei momenti difficili “l’Italia s’è desta” e ci fa inorgoglire di essere italiani.

Nel 2021 il nostro Paese si è distinto sullo scenario europeo ed internazionale per meriti economici (è il Paese europeo che presenta oggi il maggior tasso di crescita, è stato l’anno record per l’export con 500 miliardi di euro di vendite, ecc.), sportivi (ha mietuto successi in tutti i campi, dagli Europei di calcio alle Olimpiadi e Paraolimpiadi, al Basket, al Tennis, ecc.), scientifici (il Premio Nobel per la Fisica all’italiano Giorgio Parisi), culturali (Anno di Dante), musicali (il successo internazionale dei Maneskin), ecc. ecc.

Il 2021 ha rappresentato per l’Italia “l’anno della riscossa”, grazie anche al prestigio internazionale di Mario Draghi e alla saggia ed autorevole guida del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Il 2022 si apre ora con tanti interrogativi e qualche decisivo enigma da risolvere.

A fine gennaio il Parlamento e i rappresentanti delle Regioni avranno il difficile compito di eleggere il successore di Mattarella. Un compito improbo ed immane per un Parlamento “sfilacciato”, partiti in crisi e un “Governo degli opposti” tenuto insieme solo dal prestigio di Draghi. Avanzano candidature, come quella scandalosa di Berlusconi, che rischiano di far ripiombare l’Italia al tempo del “Paese delle barzellette”. Eppure, sono prudentemente ottimista e mi auguro che alla fine prevalgano il buonsenso, l’interesse della Patria, l’equilibrio politico e la dignità istituzionale della Repubblica con l’elezione di un Presidente di unità nazionale.

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L’Italia è attesa nel 2022 alla prova decisiva della definitiva ripresa economica e dell’accorto utilizzo delle enormi risorse europee della “Next Generation” con l’attuazione del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), per cui il nostro Paese ha ottenuto dall’Europa la quota maggiore di finanziamenti (ben 208 su 750 miliardi).

Sciolti positivamente alcuni decisivi “nodi”, che rappresentano veri enigmi di incerta soluzione, quali l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica e il destino del Governo Draghi, il 2022 potrebbe rivelarsi anno decisivo per l’Italia. In meglio, se le forze politiche si dimostreranno all’altezza della situazione. In peggio, se non lo saranno.

Anche per il nostro “paesello” il 2021 è stato anno difficile e straordinario.

Difficile per la situazione sanitaria generale del Paese, per il persistente spopolamento di Collepasso e l’irrisolta questione occupazionale dei nostri giovani, ma anche per l’insofferenza e la “repulsione” che ormai promanava una decennale e inconcludente Amministrazione, resa persino insopportabile nell’ultimo periodo da clamorose gaffes di sindaco e maggioranza uscenti, per l’irrefrenabile declino cui sembrava essere destinata Collepasso e poi per le alterne, discusse, imprevedibili e contraddittorie vicende che hanno preceduto e connotato le elezioni amministrative del 3-4 ottobre.

In momenti difficili e decisivi della sua storia, anche Collepasso, però, “s’è desta”! … Finalmente!

Svegliatasi dal lungo “dormiveglia” cui il “cloroformico” sindaco uscente l’aveva ridotta, ha prevalso nella comunità l’“istinto di sopravvivenza”, la voglia di cambiamento, la volontà di vivere, la scelta decisiva e istintiva – quasi “freudiana” e religiosa, più che politica – per una giovane “madre”, pur inesperta, cui assegnare il compito di guida e “cura”. Nessuno avrebbe scommesso sulla vittoria di una candidata e di una lista deboli e privi di esperienza, forse neppure gli interessati. Eppure e nonostante ciò, il 2021 ha rappresentato per Collepasso una data storica ed ha segnato un profondo e radicale cambiamento politico. Una vera “rivoluzione”, seppur pacifica, democratica e “gentile”, data la preponderante presenza femminile nella nuova compagine amministrativa. Uno “spartiacque”, una vera e propria “cesura” nella storia di un Comune diventato autonomo solo agli albori del secolo scorso e non abituato a “scosse” così radicali.

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Un cambiamento profondo e radicale, atteso e avvertito da tempo in “segnali” ben visibili per chi voleva “vedere”, ma per certi versi inaspettato nella sua travolgente dimensione… una donna per la prima volta sindaco… una compagine amministrativa totalmente composta da volti nuovi (con un’unica eccezione)  e in gran parte sconosciuti. Un miracolo, per alcuni… una fortunata “congiunzione astrale” per altri… più realisticamente, una “miscela” di fattori i più contrastanti che ha reso “esplosiva” e “costruttiva” la voglia e la scelta di cambiamento delle cittadine e dei cittadini collepassesi.

La nuova sindaca e i nuovi consiglieri comunali

Questo il dato storico, indubbiamente esaltante.

Il dato politico e amministrativo presenta invece indubbi elementi di criticità, che ci auguriamo vengano sapientemente risolti.

La nuova maggioranza, come la minoranza rinnovatasi per metà, non ha saputo ancora “leggere” il dato politico rappresentato da questa straordinaria messe di consensi venuti da ogni parte. La formazione della nuova Giunta – al di là delle persone, tutte stimabili e volenterose – non è stato un buon segnale. Ha rilevato, invece, la scelta di chiudersi nel recinto dei partiti, anzi di un solo partito, proprio in una fase di più acuta crisi dei partiti. Sembra paradossale che proprio chi si è presentato in modo marcatamente “partititico” abbia raccolto i consensi della protesta antipartitica, dei “senza partito”, della “stanchezza” verso i partiti e della ribellione ad un vecchio sistema di potere … ma è successo e su questa “lettura” del voto occorrerebbe maggiore riflessione. È mancata, pertanto, l’apertura all’altra “metà del cielo” determinante per la vittoria elettorale.

È indubbio che i nuovi amministratori stiano dimostrando tanta buona volontà e tanta – e un po’ indistinta – “voglia di fare” (…cosa e per che cosa?!?), ma l’indubbia inesperienza della nuova sindaca e della nuova compagine avrebbero dovuto portare a più mature riflessioni e a scelte innovative e maggiormente solide e rappresentative del cambiamento. Il “cambiamento”, infatti, non può essere solo un’astratta “categoria” della politica, ma implica “segni” e “percorsi” chiari e decisi, che ancora non si intravedono. Sul medio-lungo periodo questo rischia di pesare. Alcuni segnali sono già evidenti agli occhi di attenti osservatori. A questo si aggiunga la “leggerezza” e la “levità” politiche ed amministrative di alcune discusse personalità della nuova maggioranza, di chi si lascia andare in un (spero inconsapevole) “populismo d’accatto e da raccatto” (elettoralistico) inammissibile per amministratori seri e consapevoli del loro nobile e delicato ruolo (sulla questione tornerò nei prossimi giorni).

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Intanto, si goda la nuova maggioranza questa lunga “luna di miele”, che ha permesso nella contingenza del periodo natalizio una maggiore vivacità sociale e culturale, iniziative apprezzate, un positivo feeling con l’opinione pubblica, che attende ora segnali concreti di vero e profondo rinnovamento, cui tutti i cittadini e le cittadine hanno il dovere di contribuire per impedire un ritorno al passato e permettere un vero “salto di qualità” dell’intera comunità.

I cittadini apprezzano talora il “fumo”, ma amano soprattutto l’“arrosto”!

Dopo il “fumo”, pur odoroso di incensi ed essenze balsamiche, di questi primi mesi… c’è l’“arrosto” che attende di essere ben “rosolato”. L’“arrosto” rappresentato da tante problematiche rimaste irrisolte nel passato decennio… il nuovo Piano Urbanistico… l’allocazione del famigerato Polo unico scolastico… i temi dello sviluppo… la “visione” e l’idea del futuro del paese… il suo destino e la sua rinascita lungo una posizione geografica favorevole che lo vede al centro della direttrice Gallipoli-Otranto… la progettualità e i progetti da presentare nella favorevole contingenza degli straordinari fondi messi a disposizione dall’Europa, avendo chiara l’idea di quale sviluppo sia necessario ed utile per Collepasso… il destino dei nostri giovani… la formazione dei nostri ragazzi… la cura dei nostri anziani… alcune drammatiche situazioni sociali… la cultura come “motore” di crescita… e tanto altro. In parole povere, la rinascita e il “ripopolamento” non solo demografico, ma soprattutto culturale, sociale, civile, economico e umano della nostra comunità.

Chiudiamo il 2021 con un ulteriore aggravarsi della situazione demografica del nostro Comune, che presenta indici del tutto negativi. Riuscirà la nuova Amministrazione ad invertire questa tendenza?!?

Ce lo auguriamo… e ci auguriamo al contempo che una “nuova primavera” caratterizzi il 2022 e gli anni seguenti per Collepasso e una buona e proficua “campagna dei cento fiori” segni questo importante, decisivo, storico momento della nostra comunità.

Buon Anno a tutte e a tutti!

Pantaleo Gianfreda


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