Anche un Carabiniere salentino ha partecipato alla cattura del “mostro” mafioso Messina Denaro

Anche un Carabiniere salentino ha partecipato alla cattura del “mostro” mafioso Messina Denaro

17 Gennaio 2023 Off Di Pantaleo Gianfreda
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La cattura di Messina Denaro

L’abbiamo preso!”… tra quelle grida liberatorie e le voci entusiaste e concitate dei Carabinieri che hanno partecipato ieri all’arresto del “mostro” mafioso Matteo Messina Denaro c’era anche quella di un salentino (di cui ometto il nome per riservatezza), che ha partecipato alla cattura.

Messina Denaro, superlatitante da trenta anni, era inseguito da una montagna di mandati di cattura e di condanne all’ergastolo per associazione mafiosa, omicidi, attentati, detenzione e trasporto di esplosivo, condannato all’ergastolo per decine di omicidi, tra i quali quello terribile e “osceno” del piccolo Giuseppe Di Matteo, figlio di un pentito, strangolato e sciolto nell’acido dopo quasi due anni di prigionia. Il capomafia trapanese, tra le altre, aveva subito condanne all’ergastolo anche per le stragi del 1992, costate la vita ai giudici Falcone e Borsellino, e per gli attentati del 1993 a Milano, Firenze e Roma.

Il militare salentino che ha partecipato alla cattura del “mostro” è degno figlio di un Comandante di Stazione dei Carabinieri, oggi in pensione, che nel corso del suo Comando si distinse per lealtà allo Stato e impegno nella lotta alla criminalità, uno di quegli uomini di cui l’Arma e l’intera comunità devono andare giustamente fieri ed orgogliosi per l’alto senso dell’onore e del dovere con cui vestì quella divisa e svolse il suo incarico.

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Buon sangue non mente” ed il figlio, certamente sull’esempio del padre, scelse di arruolarsi nell’Arma dei Carabinieri ed oggi, insieme a tanti suoi colleghi, può andare giustamente fiero di essere stato testimone e protagonista di un evento storico che ha dato un colpo significativo e determinante alla mafia, ai criminali e ai loro fiancheggiatori.

Un plauso al nostro corregionale salentino, all’intera Arma dei Carabinieri, alla Magistratura e a tutti coloro che lottano concretamente e con impegno per estirpare il cancro della mafia e della criminalità dalla società!

Pantaleo Gianfreda


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