Attentato ad un’impresa collepassese: incendiati due camion e un escavatore
22 Aprile 2023Una prima avvisaglia il giovane imprenditore collepassese Maurizio Giuppa l’aveva già avuta il 7 giugno dello scorso anno, allorché ignoti tentarono di rubare nella notte un miniescavatore con cui stava effettuando lavori di spianamento dell’area dell’ex casa-monastero di don Marco Guido, contigua al supermercato.
Nell’occasione il giovane imprenditore, avvisato da alcuni amici, riuscì a sventare il furto e i ladri si diedero alla fuga (leggi articolo).
Stavolta, invece, non si è trattato di un furto, ma di un vero e proprio atto criminale attuato per motivi ancora ignoti, ma probabilmente intuibili, considerato che l’impresa è impegnata nell’esecuzione non solo di lavori per conto di privati, ma anche, forse soprattutto, nel settore dei lavori pubblici sia a Collepasso che in altri Comuni della provincia.
Riporto, in primis, il comunicato emesso dal Comando provinciale dei Vigili del Fuoco, prontamente intervenuti per spegnere il fuoco.
“Alle 04.50 – riporta il comunicato – una squadra di vigili del fuoco del distaccamento di Maglie è intervenuta a Collepasso, in via Rita Levi Montalcini, per un incendio di due camion e un escavatore terna di proprietà di una ditta del luogo. L’opera di spegnimento ha impedito ulteriori danni a persone e cose. Sono in corso le indagini al fine di verificare la natura dell’incendio, che si sospetta possa essere doloso”.
Su quest’ultimo aspetto – la natura dolosa dell’incendio – non può esserci alcun dubbio.
La domanda che ci poniamo e che si pongono gli investigatori, che sono già al lavoro, è: chi sono gli autori e, soprattutto, chi sono i mandanti dell’attentato e, come appare probabile, del pesante “avvertimento”?!?
Non è pensabile, sebbene non sia da escludere, possa trattarsi di un semplice dispetto. Probabilmente c’è qualcosa di assai più grave ed inquietante, sul quale tutti farebbero bene ad “aprire gli occhi” e dare il proprio contributo all’accertamento della verità e, in generale, a combattere e prevenire il risorgente fenomeno della criminalità organizzata anche nella nostra zona e a Collepasso.
Non pare essere stato difficile per gli incendiari attuare i loro criminali propositi e poi dileguarsi.
Una parte del notevole “parco macchine” dell’impresa Giuppa è normalmente parcheggiata ai lati e nella parte retrostante dell’abitazione dello stesso Maurizio, posta nell’estrema periferia del paese, a pochi passi dal Cimitero comunale, tra la Cantina sociale e il costruendo Palazzetto dello Sport.
Questa circostanza ha permesso subito al giovane imprenditore di percepire e verificare quanto stava succedendo ed allertare le Forze dell’Ordine e i Vigili del Fuoco, il cui immediato intervento è riuscito ad impedire che l’incendio si propagasse ad altri macchinari e provocare ulteriori danni. Un modernissimo e costosissimo escavatore era accanto ai due camion e l’incendio dello stesso escavatore è stato prontamente domato.
Dei criminali autori dell’incendio nessuna ombra naturalmente. Il reticolato di strade urbane e stradine rurali che attorniano il luogo dell’attentato ha permesso loro di dileguarsi facilmente e senza lasciare tracce.
Il fenomeno della recrudescenza di ripetuti ed analoghi attentati e fatti criminali a danno delle imprese del Salento e in particolare del comprensorio di Casarano è riassunta nel titolo di un giornale on line “Un altro incendio ai danni di un’impresa nel Salento. Questa volta ad essere colpita è stata una ditta di Collepasso”.
È di pochi giorni fa la presentazione della relazione semestrale della Dia, la Direzione investigativa antimafia, riferito al semestre gennaio-giugno 2022, che ha fatto una dettagliata analisi del fenomeno di stampo mafioso riferito alla città di Lecce e alla sua provincia (leggi articolo).
Non va assolutamente sottovalutato il fenomeno della criminalità legata alla Scu che “rialza la testa” e che cerca di condizionare imprese, prime vittime di questa recrudescenza criminale, ed enti locali.
Come richiamato nella relazione della Dia, la criminalità organizzata è orientata oggi “all’adozione di nuove strategie di investimento dei profitti illecitamente accumulati anche tramite il condizionamento del potere decisionale degli enti locali”.
Nell’esprimere ferma condanna per il grave atto criminale e doverosa solidarietà a Maurizio Giuppa e alla sua famiglia, mi sembra doveroso richiamare tutti al senso di responsabilità e ad un forte e fattivo impegno collettivo, in primo luogo delle Istituzioni e di tutti i cittadini, contro la riemergente criminalità.
Pantaleo Gianfreda