Catturato in Spagna ed estradato in Italia il latitante collepassese Andrea Toma

Catturato in Spagna ed estradato in Italia il latitante collepassese Andrea Toma

20 Settembre 2023 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Era latitante dall’ottobre scorso, allorché, venuto a Lecce per una causa in corso, il collepassese Andrea Toma, 43 anni e noto da sempre alle Forze dell’Ordine, non era più tornato nella comunità in cui stava scontando i domiciliari, una struttura per tossicodipendenti di Pistoia, dove era finito perché coinvolto in un giro di spaccio e di estorsioni.

Ricercato dalle Forze dell’Ordine e sentitosi “braccato”, dopo una breve permanenza nel Salento (forse anche nella stessa Collepasso) con evidenti coperture su cui ora stanno indagando i Carabinieri, Andrea Toma era diventato “uccel di bosco” e si era rifugiato nell’isola spagnola di Tenerife.

Il mandato di cattura emesso dalla Procura della Repubblica di Lecce, le indagini avviate dalla Compagnia dei Carabinieri di Casarano e l’azione incisiva dell’Interpol hanno infine dato esito positivo: un mese fa, alla vigilia di Ferragosto, Andrea Toma è stato individuato ed arrestato.

Avviate le pratiche per la richiesta di estradizione alle Autorità spagnole da parte della nostra Autorità Giudiziaria, il pregiudicato è stato estradato ed arriverà nel pomeriggio in Italia, dove verrà tradotto nel carcere “Regina Coeli” di Roma.

Dopo la latitanza e con la revoca delle misure domiciliari, il soggetto dovrà ora scontare in carcere le condanne sinora avute e quelle probabili che avrà, dovendo affrontare diversi processi penali ancora in corso a suo carico.

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La pericolosità di Andrea Toma è stata sempre nota a tutti, compresi i tanti che lo frequentavano e che con il loro silenzio o indifferenza od omertà gli permettevano di fare “il buono ed il cattivo tempo” a Collepasso… e qui “stendo un velo pietoso” su certi comportamenti anche di chi aveva il dovere di vigilare sui suoi comportamenti ed azioni e sulla stessa sicurezza delle persone che gli erano o gli erano state vicine.

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Come si ricorderà, quindici giorni fa due albanesi furono arrestati proprio – guarda caso! – nell’abitazione del Toma, posta alla periferia di Collepasso sulla strada per Casarano-Euroitalia (prolungamento di via Arciprete Molloni), dove, sebbene residenti in Sicilia, i due avevano chiesto e ottenuto gli arresti domiciliari in seguito ad una condanna per reati relativi allo spaccio di sostanze stupefacenti. Nell’occasione i Carabinieri della Compagnia di Casarano (e non, per amore di verità, della locale Stazione, come riferito da qualche interessato informatore e riportato erroneamente anche dalla stampa), in seguito ai continui controlli effettuati, avevano verificato che i due continuavano a frequentare persone pregiudicate e poi proceduto all’arresto dei due in seguito alla revoca dei domiciliari da parte dell’Autorità Giudiziaria.

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L’arresto del latitante e dei due albanesi, i tanti episodi di micro/macrocriminalità avvenuti anche in questi ultimi mesi a Collepasso e certe evidenti e diffuse illegalità dovrebbero aiutare tutti i cittadini e le Istituzioni ad “aprire gli occhi”, a riflettere su un valore come la Legalità che non può essere oggetto di semplici e formali enunciazioni, ma di azioni concrete – “militanti”, oserei dire – e iniziative serie che sensibilizzino soprattutto i giovani (ma non solo) al rispetto e alla cultura della Legalità, a non aver paura, a denunciare e non essere mai succubi o vittime di comportamenti illegali e violenti.

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L’iniziativa di sabato 23 settembre promossa dal M5S e le autorevoli presenze del “Prete antimafia” Don Antonio Coluccia e del Giudice Francesco Mandoi, già Sostituto Procuratore nazionale Antimafia e Anticriminalità, sarà sicuramente l’occasione giusta per affrontare con serietà e responsabilità i temi della Legalità e della recrudescenza nei Comuni dell’area di Casarano, compreso Collepasso, di una pericolosa criminalità che cerca di “rialzare la testa” di fronte all’indifferenza, sottovalutazione e persino omertà di tanti cittadini onesti e spesso delle stesse Istituzioni.

Nell’esprimere le congratulazioni mie e di tutte le persone oneste all’Arma dei Carabinieri e alla Magistratura, riporto un pensiero illuminante, che condivido in pieno, di Don Antonio Coluccia:

“L’indifferenza degli onesti credo sia il primo peccato sociale”

Pantaleo Gianfreda


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