Daniele, ragazzo bergamasco-collepassese, 3° classificato al Campionato Nazionale di Tiro a segno-Categoria Giovanissimi
11 Dicembre 2023Daniele è il nome di un ragazzo bergamasco, ma se ci mettiamo accanto il cognome, Piscopo, sarà chiara a molti la sua origine salentina, anzi collepassese.
Daniele è, infatti, figlio del collepassese Marco Piscopo, e, come dice lo stesso padre, “è nato e cresciuto in terra bergamasca, ma il suo cuore è puramente salentino, terra di origine dei genitori trasferiti in questa bellissima terra per lavoro”.
In un mondo connesso ogni momento dalla rivoluzione tecnologica e da internet, parlare di “comunità collepassese” può diventare un valore e un’accezione più vasti, in cui “albergano” sia i residenti che i tanti che, sparsi in Italia e nel mondo per lavoro, studio o altro, sentono forti le radici e il richiamo del paese di origine – proprio o dei genitori e dei nonni – e rimangono collepassesi nel cuore, pur vivendo altrove. Come lo sono Daniele, i suoi genitori e tante centinaia, forse migliaia, di persone che vivono e si sono integrati in altri territori.
Ecco perché, avuta la segnalazione, mi è sembrato doveroso scrivere di questo ragazzo della più vasta “comunità collepassese”.
Domenica 10 dicembre, Daniele Piscopo ha avuto, infatti, una bella affermazione: si è classificato terzo, con un punteggio di 165, nel Campionato d’Inverno nazionale di Tiro a segno nella Categoria Giovanissimi P10 che si è svolto presso il T.S.N. (Tiro a Segno Nazionale) Poligono di tiro di Bologna.
Una prova lunga ed impegnativa in cui il ragazzo, molto determinato, ha saputo mettere in pratica tutte le tecniche che i suoi bravissimi istruttori di tiro, Luca Rurali e Flora Locatelli, gli hanno insegnato presso il Poligono di Bergamo-sezione di Alzano Lombardo, dove il piccolo atleta è iscritto, si esercita ed apprende le migliori tecniche da sparo con ottimi risultati, come testimonia il piazzamento nazionale e precedenti affermazioni in altri Poligoni lombardi.
Mi incuriosisce che un ragazzo sia attratto da questa disciplina sportiva. Parlando, però, con il padre, felicissimo per il traguardo raggiunto dal figlio, ne capisco origini e ragioni. Marco è, infatti, un operatore delle Forze dell’ordine e “mio figlio – dice – è stato sempre attratto dal mio lavoro, dall’uniforme che indosso e, soprattutto, dai miei ‘attrezzi di lavoro’”.
Non si ferma qui, però, Marco. Solleticato nel suo orgoglio di genitore, racconta del figlio, di cui, insieme a moglie e a figlio maggiore Nicolò, è molto orgoglioso: “Come ogni padre giocavo con Daniele, quando era bambino, a “Guardie e Ladri” simulando spesso una rapina o un furto in atto, nel corso del quale lui doveva intervenire con i soli mezzi a sua disposizione cercando di calmare la situazione ed evitare il peggio. Il tutto si svolgeva all’interno del cortile di casa nostra dove simulavamo tutto scherzosamente utilizzando delle armi in plastica o legno. Con il passare del tempo, notando questa passione di Daniele e questa sua maggiore voglia di simulare episodi analoghi, ho acquistato un fucile elettrico MP5 da Softair a pallini, che, utilizzava sempre in mia presenza all’interno del nostro cortile di casa e simulando vari scenari con l’abbattimento di alcuni obiettivi rappresentati da lattine di coca-cola, di fanta, ecc. È così che ho notato come Daniele avesse una mira attenta e precisa e “la stoffa” per questa disciplina che richiede doti naturali, concentrazione, disciplina e molto impegno”.
Da qui la decisione dei genitori di coltivare e governare la passione del figlio, iscrivendolo al Poligono di tiro di Bergamo, che da un anno ha anche una sede distaccata ad Alzano Lombardo. È qui che Daniele si è formato tecnicamente, affinando la sua innata dote e apprendendo nuove regole, grazie a bravissimi e validissimi istruttori, che insegnano ai ragazzi soprattutto l’educazione e il rispetto nell’utilizzo delle armi, che vanno usate sempre in condizioni di estrema sicurezza.
La passione del ragazzo, che oggi si realizza con successo attraverso la sport, potrebbe diventare domani la sua scelta di vita. L’ambizione e il sogno di Daniele, dice il padre, “è diventare un cecchino di un reparto speciale delle Forze Armate italiane”.
Il terzo posto raggiunto a Bologna, nel Campionato Nazionale invernale di Tiro a segno-Categoria giovanissimi, è certamente un buon viatico per il suo futuro, oltre ad essere oggi un naturale motivo di orgoglio per genitori, familiari e la stessa comunità, sia salentina che bergamasca.
Congratulazioni, giovanissimo Daniele (e famiglia)… e ad maiora!
Pantaleo Gianfreda