“don Giuseppe”… semplicemente! La lettera del neovescovo  di San Severo alla sua diocesi

“don Giuseppe”… semplicemente! La lettera del neovescovo di San Severo alla sua diocesi

3 Marzo 2023 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Don Giuseppe Mengoli, neovescovo di San Severo

don Giuseppe”… semplicemente!

Così si firma, nel presentarsi ai “Carissimi Presbiteri, Religiosi e Fedeli della Diocesi di San Severo”, il nostro don Giuseppe Mengoli, orgoglio dell’intera nostra comunità e primo sacerdote della storia di Collepasso ad essere nominato vescovo.

E nell’incipit della sua lettera, pubblicata sul sito della diocesi (cliccare su diocesisansevero.it), così si presenta, “in semplicità ed umiltà”, alla sua nuova Comunità: “il Signore, per volontà del Santo Padre Francesco, mi ha chiamato ad amare e ad avere la cura pastorale di questa Comunità. Ciò che vi dono, in semplicità ed umiltà, è il mio sì alla Sua volontà, nella consapevolezza che Egli, Pastore eterno, mi chiede di offrirgli la mia povera ma generosa collaborazione”.

Mi ha molto ben impressionato – e certamente avrà ben impressionato tutti coloro che hanno letto le sue parole, in particolare i “Carissimi Presbiteri, Religiosi e Fedeli della Diocesi di San Severo” – questa “semplicità ed umiltà” di don Giuseppe, uomo e sacerdote dotto, che sono da sempre caratteristiche fondamentali del suo carattere umano e del suo esercizio/servizio pastorale.

Don Tonino Bello

Mi ha fatto venire in mente don Tonino Bello, “il vescovo con il grembiule”, che scriveva: “… la stola ed il grembiule sono quasi il diritto ed il rovescio di un unico simbolo sacerdotale. Anzi, meglio ancora, sono come l’altezza e la larghezza di un unico panno di servizio: il servizio reso a Dio e quello offerto al prossimo”.

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Non cerca né esibisce “pompe ed onori” il nostro concittadino sacerdote, non si firma “Sua Eccellenza Mons. Giuseppe Mengoli”, come pure sarebbe nel suo diritto, ma, semplicemente ed umilmente, solo “don Giuseppe”.

Piccole cose, apparentemente… ma sono quelle “piccole cose” e quei “segnali” che qualificano la dimensione umana e pastorale del nostro don Giuseppe e, se vogliamo, le caratteristiche del nuovo episcopato scelto dall’immenso e amato Papa Francesco, che non a caso ha voluto vescovo don Giuseppe, “chiamato ad amare e ad avere la cura pastorale” della comunità della diocesi di San Severo, una città difficile che certamente trarrà giovamento dall’amore, dalla semplicità, dall’umiltà e, aggiungo, dalla sapienza del neovescovo

Tre giorni fa, dopo l’ufficializzazione della nomina, ho chiamato un mio amico, sindaco di un’importante città della diocesi di San Severo, per dirgli quanto fosse fortunata quella diocesi ad avere come vescovo un sacerdote come il nostro don Giuseppe.

Tra i tantissimi saluti e attestati ricevuti dal neovescovo, mi piace riportare quello, particolarmente significativo ed emblematico, dell’attuale Arcivescovo metropolita di Lecce, Mons. Michele Seccia, che è stato vescovo della Diocesi di San Severo dal 1997 al 2006.

Mons. Michele Seccia

Così scrive Mons. Seccia: “Giungano a don Giuseppe, nuovo vescovo di San Severo, i miei più affettuosi auguri di buon e fecondo ministero episcopale. La Chiesa di San Severo mi è rimasta nel cuore. L’ho ribadito di recente quando il vescovo Checchinato ha voluto che presiedessi in cattedrale l’eucarestia di ringraziamento per i miei venticinque anni di episcopato: è stata la mia prima sposa, è in mezzo a quella bella e semplice comunità diocesana che ho imparato a fare il vescovo ed è lì che ho speso i primi anni della mia ‘giovinezza’ episcopale. Auguro al fratello vescovo Giuseppe – ha concluso Seccia – di innamorarsi di quella terra che, pur presentando diversi problemi soprattutto dal punto di vista sociale, è una comunità devota e assetata di vangelo con un clero fedele e attento alle necessità della gente”.

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Si attendono ora l’Ordinazione episcopale di don Giuseppe, che vedrà sicuramente una folta partecipazione di cittadini collepassesi, e il suo solenne ingresso nella Diocesi di San Severo, che si svolgeranno dopo la Pasqua, probabilmente nei primi giorni del mese di maggio.

La comunità collepassese non vede l’ora di salutare e festeggiare il “suo vescovo”, il suo primo sacerdote ad essere nominato da Papa Francesco tra i “successori degli Apostoli”.

Pantaleo Gianfreda

La lettera del neovescovo alla sua Diocesi


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