I 25 anni di sacerdozio di Don Antonio Russo, parroco della Chiesa Matrice

I 25 anni di sacerdozio di Don Antonio Russo, parroco della Chiesa Matrice

5 Settembre 2023 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Era il 5 settembre 1998 quando l’allora arcivescovo di Otranto, l’indimenticabile mons. Francesco Cacucci, ordinava sacerdote don Antonio Russo nella nuova Chiesa “Cristo Re dell’Universo” di Collepasso, inaugurata dallo stesso Cacucci appena un anno prima, dove don Antonio sarebbe tornato da parroco 15 anni dopo.

Don Antonio Russo, nato a Collepasso il 16.9.1944, celebra oggi le sue mature “nozze d’argento” con la Chiesa. “Mature”, come matura fu la sua vocazione sacerdotale e mature le sue “nozze” con la Chiesa 25 anni fa. Diplomatosi, infatti, in Ragioneria a Casarano, si era poi laureato in Lettere e dal 1980 aveva insegnato presso l’Istituto Professionale di Collepasso, di cui era stato anche apprezzato direttore.

Il prof. Russo decise “il grande salto” e rispose con il suo “Adsum, Domine!” alla “chiamata” al sacerdozio a 50 anni, nel 1994, anno in cui entrò nel Collegio Capranica di Roma. Nella Città Eterna compì gli studi di Filosofia presso l’Università Pontificia S. Giovanni e quelli di Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana.

Pochi giorni dopo la sua ordinazione sacerdotale, il 20 settembre 1998, il novello sacerdote venne inviato a Zollino come collaboratore della Chiesa “SS. Pietro e Paolo”, di cui divenne parroco il 31.7.2002 e sino al  19.07.2013, quando ritornò a Collepasso da parroco nella sua parrocchia di appartenenza.

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Tre anni fa, il 3.10.2020, don Antonio, succedendo a don Oronzo Orlando prematuramente scomparso, si è insediato come parroco della Chiesa Matrice “Natività di Maria Vergine”, che continua a reggere con l’ausilio del giovane e valente Amministratore parrocchiale don Francesco Vincenti.

Don Antonio con Don Francesco e Don Giuseppe, suo grande amico e vescovo di San Severo, il 27 maggio, in occasione del saluto del neovescovo alla comunità parrocchiale della Chiesa Matrice

Proprio di questi giorni, lo scorso anno il parroco rimase vittima di un grave incidente domestico che lo costrinse al ricovero presso l’Ospedale “Perrino” di Brindisi, a lunghe e delicate cure e ad una prolungata assenza di quasi nove mesi.

Riservato e dotato di grande spiritualità e fede, don Antonio ha preferito “mettere la sordina” a questa importante ricorrenza, continuando a svolgere con umiltà e dedizione il suo servizio sacerdotale, fedele a quanto, riecheggiando don Tonino Bello, disse dieci anni fa all’atto del suo ritorno a Collepasso come parroco:  “Vengo tra voi in tutta umiltà come ambasciatore di Dio, munito di stola e grembiule”.

Auguri, don Antonio, uomo e sacerdote buono e umile!

Pantaleo Gianfreda


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