I cittadini vessati da nuove cartelle del Consorzio di Bonifica. Recente sentenza della Commissione Tributaria di condanna del Consorzio

I cittadini vessati da nuove cartelle del Consorzio di Bonifica. Recente sentenza della Commissione Tributaria di condanna del Consorzio

4 Luglio 2023 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Tornano a “piovere” in questi giorni nuove cartelle del Consorzio di Bonifica “Ugento e Li Foggi” relative agli anni 2022 e 2023 dopo quelle di pochi mesi fa relative ad anni pregressi. Tra le une e le altre ben cinque (o forse sei) sono le annualità che i proprietari di terreni (e, in alcuni casi, persino di fabbricati e suoli edificatori) dovrebbero pagare in questi mesi per “benefici” mai ottenuti (almeno nella stragrande maggioranza dei casi).

Il cumulo di più anni e l’esosità delle somme da versare, cui non corrisponde alcun “beneficio diretto” per i propri terreni, sta creando diffusi malumori e proteste tra i cittadini, cui fa riscontro una certa indifferenza e “sonnolenza” delle forze politiche e sociali e di gran parte delle Amministrazioni comunali, compresa quella di Collepasso.

Tutti si indignano (o fanno finta di indignarsi) per il pagamento di un tributo che appare solo vessatorio, non essendoci in cambio alcun beneficio diretto per i terreni agricoli, ma nessuno cerca di “prendere il toro per le corna” e risolvere alla radice il problema.

Eppure diverse sentenze della Commissione Tributaria di Lecce hanno sancito in questi anni che il beneficio deve essere diretto ed apportare concrete utilità al fondo oggetto del tributo, accogliendo i ricorsi dei contribuenti e condannando il Consorzio.

La stragrande maggioranza dei contribuenti chiamati a pagare il “contributo di bonifica fabbricati/terreni-cod. 630” sono piccoli o piccolissimi proprietari e le somme da versare sono quasi sempre inferiori al costo di un ricorso (che si aggira per ogni cartella sui 150-300 euro), per cui i cittadini si vedono costretti a pagare al fine di evitare possibili fermi amministrativi e ulteriori danni (…oltre la beffa). Il problema è che queste somme, seppur distinte per anni, cumulano oggi diverse annualità e il “fardello” diventa esoso e molto pesante per i cittadini.

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Anche recentemente la Corte di Giustizia Tributaria di 1° grado di Lecce, giudice relatore il dott. Giovanni Pellegrino, ha accolto, nell’udienza del 19 giugno 2023, il ricorso di un contribuente (tra l’altro proprio di Collepasso) ed ha condannato la “parte resistente”, il Consorzio di Bonifica, al pagamento delle spese processuali “in favore della parte ricorrente”.

Il Giudice Giovanni Pellegrino

La sentenza riconferma il principio, nell’imposizione del tributo da parte del Consorzio, della “presenza di un’utilitas, un vantaggio particolare o un beneficio “speciale” incidente in via diretta sull’immobile, che ne comporti un incremento di valore in rapporto causale con l’esecuzione delle opere di bonifica e con la loro manutenzione”, un vantaggio o beneficio che “non può essere indiretto o generico, perché altrimenti sarebbe perduta l’inerenza al cespite, ma deve risultare concreto, “effettivo” e accertato con riferimento a ciascun bene” e, inoltre, “deve essere valutato anno per anno sulla base dei reali incrementi di valore dell’immobile determinati dalle opere di bonifica e/o dalla loro manutenzione” né può essere “in nessun caso presunto o desumibile in via indiretta per il solo fatto che altri immobili abbiano tratto il beneficio in questione”.

La sentenza introduce, inoltre, importanti novità che “smontano” dalle fondamenta le pretese di riscossione del Consorzio. Ad esempio, il discusso potere dell’attuale Commissario di imporre tributi o resistere in giudizio dopo il commissariamento del Consorzio, la carenza di un Piano di Classifica aggiornato, il dovere del Consorzio di dimostrare in giudizio l’effettivo “beneficio” per il contribuente, ecc.

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La lettura integrale della sentenza può dare un’idea di alcune di queste importanti novità (cliccare su Sentenza 19.6.2023).

Per quanto riguarda il nostro Comune, va rilevato il modo confuso, irrazionale e banale in cui si è mossa e si muove l’Amministrazione comunale. Dopo la fatidica assemblea dell’11 maggio 2022 (cliccare su articolo), che tante speranze ed illusioni aveva creato tra i cittadini, e gli impegni disattesi, la sindaca Manta sembra paralizzata da grave “paresi” amministrativa (e politica). Solo nel dicembre 2022 l’Amministrazione ha poi provveduto ad incaricare un geometra (per la “modica” cifra di € 6.090) a procedere alla ricognizione del territorio di Collepasso ai fini dell’imposizione contributiva da parte del Consorzio. Per mesi le opposizioni hanno evidenziato la limitatezza dell’incarico ad un geometra, essendo necessaria la presenza e la professionalità di un geologo e/o di un agronomo. La sindaca, con il suo solito stile arrogante e provocatorio, ha sempre respinto le proposte dell’opposizione. Poi, improvvisamente, circa un mese fa (14 giugno), l’Amministrazione si è decisa, su richiesta dello stesso geometra, ad affiancare ed incaricare anche un geologo (con una spesa ulteriore di € 2.600). Una spesa complessiva di 8.690 euro “buttati al vento”, quando sarebbe bastato, come avvenuto in altri Comuni, il solo incarico al geologo, al più affiancato da un agronomo!

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Sperperi e aberrazioni, oltre che meschinerie e miserie (perché non sono state ascoltate in tempo le proposte dell’opposizione?!?), dell’“era Manta”, di cui la sindaca ben si guarda dal parlare nelle ormai stancanti “narrazioni tutto rose e fiori” dei suoi quasi giornalieri post “imposti” su facebook.

Per la cronaca, i due consiglieri di opposizione Salvatore Perrone e Rocco Sindaco comunicano di aver inviato nel pomeriggio una richiesta di “convocazione urgente del Consiglio comunale” avente all’oggetto “Cartelle Bonifica Ugento Li Foggi: discussione e approvazione dell’Odg”.

Vedremo come andrà a finire, con l’augurio che questa volta l’arrogante sindaca la smetta di provocare le opposizioni e accetti un dialogo costruttivo per proposte e iniziative serie e sensate.

Una cosa, però, deve essere chiara: nessuno si illuda di risolvere alla radice il problema, pur con correttivi o “palliativi” che potrebbero riguardare il Piano di classifica del nostro Comune, se non si coinvolgono la Regione Puglia, i consiglieri regionali della provincia e tutte le forze politiche e sociali.

Pantaleo Gianfreda


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