Impianto fotovoltaico “San Sumà”: l’annunciato scempio di un’area, le 5-600 pensiline previste per parcheggi ed altro
5 Maggio 2023Nella generale confusione in cui opera il “governicchio” comunale della Manta, sindaca “tutto-fumo-e-niente-arrosto” e fantasmagorica “chiacchierona-facebook” di illusionismi e favole per innocenti e/o conniventi uccaperte, pare riemerga, dopo mesi di imbarazzato (pardon, “elegante”!) silenzio, la vicenda dell’impianto fotovoltaico in zona “San Sumà”, nell’area del costruendo (da 12 anni) Palazzetto dello Sport.
Lo “scempio” urbanistico sembrerebbe ormai avviarsi irreversibilmente verso la sua Geènna.
La coppia Manta-Perrone, oggi ai vertici del governo locale, si dimostra sempre più “incapace di intendere e volere” dal punto di vista politico-amministrativo (stendo un “velo pietoso” sugli altri sei evanescenti sodali, che, essendo semplici esecutori di ordini e stravaganze della coppia, probabilmente non si rendono nemmeno conto di quello che i 2+1 stanno ordendo).
Da tempo i due si sono “consegnati” alle volontà e alle “trame” dell’Ufficio Tecnico, un ufficio che oggi dovrebbe rappresentare il vero “punto strategico” di ogni Comune, ma che a Collepasso – grazie ad un Dirigente che pareva dover essere allontanato subito dalla nuova Amministrazione e, invece, è stato riconfermato per ben due volte da una sindaca parolaia e inane – rappresenta il vero “punto dolens” del Comune e dell’attuale Amministrazione in chiara continuità con la precedente.
Altro che “rottura col passato” (!!!)… mai continuità fu più evidente!
Una discussa ed aliena “pennetta” scrive e disegna il presente e il futuro di Collepasso su mandato e per conto di due “baluba” della politica amministrativa, incapaci di autonoma elaborazione e di capire l’abc dell’urbanistica, il significato di un equilibrato sviluppo urbano e territoriale, dell’uso e destinazione ottimali del suolo, di bisogni e progettualità veri e fondamentali per la nostra comunità.
Insomma, quando la politica non ha capacità di analisi, elaborazione e progettualità proprie ed autonome e demanda questo ruolo a “corpi estranei e stranieri” succede che “interessi forti”, quasi sempre privati, prevalgano sul bene comune e sul pubblico interesse generando “mostri”, scempi urbanistici e conseguenze devastanti per il territorio.
In questa Amministrazione ciechi (o finti ciechi) guidano altri ciechi… ma, come dice il Vangelo, “Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno entrambi in un fosso?” (Luca 6,39-42).
È quanto sta avvenendo nella vergognosa vicenda del megaimpianto fotovoltaico previsto in contrada “San Sumà”, di cui questo sito si è già occupato in un articolo del 22 gennaio u.s., cui rimando (cliccare su L’ultima “vergogna” della Manta: 10mila mq del Comune assegnati per 20 anni ad una ditta per un impianto fotovoltaico vicino a cimitero e Palazzetto dello Sport).
Forse quell’articolo ha indotto i “ciechi” e gli “accecati” (da odii, rancori e pregiudizi) che guidano alla sanfasò (cioè, “alla carlona”) il Comune a qualche ripensamento?!?
L’impianto fotovoltaico, presentato in un primo momento nella sua veste tradizionale, è stato poi trasformato in impianto da installare su “pensiline per parcheggi” da realizzare nell’area dei 10mila metri quadri di proprietà comunale assegnati per venti anni gratuitamente ad una ditta privata in “zona san Sumà”.
Si presume che la ditta, oltre alle notevoli somme che introiterà per l’immissione in rete di energia, dovrà (o dovrebbe) gestire anche un immenso parcheggio.
Quante “pensiline per parcheggi” verranno installate in un’area così vasta? Fate un po’ il conto!
La normativa prevede che le dimensioni minime per un parcheggio debbano essere di 4,5 m x 2,3 m.
Accanto ad un Palazzetto dello Sport che non si sa quando potrà essere funzionale e ad altri due futuribili impianti sportivi previsti dalla precedente Amministrazione, di cui non si vede ancora ombra, il duo Manta-Perrone e la loro creativa “pennetta” prevedono di costruire centinaia di pensiline per parcheggi… almeno 5-600 e forse più!
Facile la battuta: “5-600 parcheggi pe’ li vivi o… pe’ li morti?!?”.
Gli attuali amministratori stanno combinando tutto questo “gran casino” e creando uno scempio urbanistico su un’area che potrebbe avere altre e più utili destinazioni… per cosa e per quali fini?!?
Assurdi nella loro testardaggine e dopo aver deciso di fare parcheggi à gogo, si sono accorti con ritardo che, come scrivevo nel precedente articolo, l’allocazione dell’impianto fotovoltaico non rispettava i 200 metri di distanza dal Cimitero previsti dalla legge.
Per tentare di aggirare l’ostacolo, il 20 marzo chiedono “a scoppio ritardato” un “parere preventivo” (!!!) all’Asl di Lecce, che il 14 aprile risponde esprimendo “parere favorevole alla riduzione della fascia di rispetto cimiteriale, non oltre il limite dei 50 metri, per la realizzazione del parcheggio a servizio dell’Area Sportiva Polifunzionale e del Cimitero Comunale, ferma restando che non dovrà essere preclusa la possibilità di un eventuale ampliamento cimiteriale”.
Un “parere favorevole”, rilasciato solo “dal punto di vista igienico-sanitario” (e non poteva essere diversamente), inserito nell’ordine del giorno del Consiglio comunale convocato per il prossimo 11 maggio con il seguente, generico e ambiguo punto all’ordine del giorno:
Se ho ben capito, il Consiglio dovrebbe prendere atto di un “parere igienico-sanitario” dell’Asl e permettere la realizzazione dell’impianto fotovoltaico installato su “pensiline per parcheggi” entro i 50 mt e non più entro i 200 mt.
A che pro e in base a quale norma procedimentale?!? … e poi, è proprio così?!?
Intanto, alla luce dell’art. 4, c. 2 e 3 della Legge Regionale n. 34/15.12.2008 (“Norme in materia di attività funeraria, cremazione e dispersione delle ceneri”) e successiva modifica (L.R. n. 16/7.7.2020), tale riduzione appare improbabile nella nostra Regione, che, a differenza di altre, presenta una normativa più restrittiva rispetto a quella nazionale e non prevede la possibilità di ridurre le distanze “per dare esecuzione ad un’opera pubblica o all’attuazione di un intervento urbanistico” (R.D. 24.7.1934, n. 1265, modificato dall’art. 28, Legge 1.8.2002, n. 166).
Di grazia, allora, quale necessità o quale iter amministrativo richiede tale insidioso passaggio consiliare?!?
Forse solo per “coprire le spalle” al Responsabile dell’Ufficio Tecnico e/o al duo Manta-Perrone, coinvolgendo in possibili responsabilità l’intero Consiglio o almeno quei consiglieri che votassero a favore, rischiando anch’essi, in caso te maleparata (mai da escludere nella Pubblica Amministrazione), di essere coinvolti in possibili procedimenti giudiziari e penali?
Ancora. Il parere favorevole dell’Asl non è esaustivo, ma propedeutico al procedimento amministrativo che, trattandosi nella fattispecie di “cambio di destinazione d’uso” dell’area, richiederebbe una variante al vigente Programma di Fabbricazione (P.d.F.).
La prevista installazione di “pensiline per parcheggi” (al netto dello stesso impianto fotovoltaico) su un’area di 10mila mq attualmente tipizzata nel P.d.F. come “agricola” modifica, infatti, la sua destinazione urbanistica, trasformandola da “area agricola” ad “area per servizi”… e questo richiede una variante allo strumento urbanistico ancora vigente (dal 1976) che deve essere approvata dal Consiglio comunale.
Non a caso l’Asl, nell’esprimere il “parere favorevole”, riporta anche di aver preso visione dell’“Allegato A: riportante lo stato di fatto del P.d.F che raffigura un cerchio con raggio di m. 200 quale rispetto cimiteriale vigente” e rilascia il parere solo “dal punto di vista igienico-sanitario” (e non poteva essere diversamente).
Un nulla-osta igienico-sanitario è, come noto, quasi sempre parte di un procedimento amministrativo più generale o complesso.
Se il P.d.F. statuisce un “raggio di m. 200 quale rispetto cimiteriale”, la sua riduzione a 50 mt non può che essere fatta attraverso una variante allo stesso strumento urbanistico principale.
Sulla questione ho trovato e pubblico un significativo parere:
Al più, il Consiglio potrebbe discutere ed approvare l’intero progetto delle pensiline per parcheggi “in variante” al P.d.F., variando in questo modo la destinazione d’uso dell’area da “agricola” a “servizi” e approvando la riduzione delle distanze.
Il problema o solo la domanda che pongo, però, è: può il Consiglio approvare un progetto “in variante” che riguarda non un’opera pubblica direttamente realizzata dall’Amministrazione (come avvenne nel caso del progetto del Palazzetto dello Sport), ma un intervento che dovrà essere realizzato da una ditta privata, cui il Comune ha concesso gratuitamente un’area di 10mila mq per 20 anni?!?
Un vero “ginepraio” in cui l’Amministrazione si è cacciata per motivi reconditi (ma non tanto).
Eppure, la soluzione era lì… a portata di mano.
… premesso (e non concesso) che l’Amministrazione abbia voluto prescindere dal fatto che il più generale progetto “Ti PortoInCentro” preveda, tra l’altro, la realizzazione di due impianti fotovoltaici da parte di privati: uno piccolo all’interno dell’area del campo sportivo, l’altro grande all’interno dell’“intera area di intervento” (cioè, nella “zona Campo”)…
… ammesso (e non concesso) che l’attuale Amministrazione, forzando le più generali previsioni progettuali, abbia voluto ad libitum modificare (non so per quali comodità o utilità) l’area di insediamento dell’intervento fotovoltaico principale trasferendolo dalla zona “Campo” alla zona “Cimitero”…
… tutto ciò premesso e ammesso (seppur non concesso), chi impediva all’Amministrazione, invece di combinare tutto questo “gran casino”, di prevedere l’installazione di “pensiline per parcheggi” con sovrastante impianto fotovoltaico in un’area quasi “naturale” e a ciò vocata, cioè l’ampia area a parcheggi antistante il Cimitero ed estesa più di 10mila mq?!?
Un’area capiente che, essendo già urbanisticamente tipizzata a servizi, cioè a parcheggi, non avrebbe bisogno di alcuna variante al P.d.F…. o sbaglio?!?
Chi esce ogni tanto fuori dal proprio “orticello” – ed ha modo di spostarsi e viaggiare – avrà avuto modo di imbattersi spesso e notare, in città e paesi vicini e lontani, impianti fotovoltaici montati su pensiline per parcheggi sia all’interno di aree urbane sia in aree cimiteriali, industriali o altre.
Non so se questa naturale e semplice ipotesi possa rappresentare il classico “uovo di Colombo” o, più semplicemente, rischi di “rompere le uova nel paniere” ad inconfessabili interessi o motivazioni.
L’assurdo è che se Manta & C. insistono nel realizzare l’impianto fotovoltaico su “pensiline per parcheggi” in area “San Sumà” continueranno a “girare a vuoto”, essere costretti a rispettare le distanze dal Cimitero, produrre “carte su carte” e “perdite di tempo”, rischiare anche qualche procedimento penale per l’approssimazione e la superficialità con cui hanno sinora gestito l’intera operazione… se, invece, si riversano direttamente sull’ampia area antistante il Cimitero già destinata a parcheggi… ploff… tutto ciò non esiste più… tutte queste complesse operazioni non sono previste… e semplicemente si realizza l’opera!
Perché, sigg. Amministratori e Tecnici, “massacrare” un’area di 25mila mq, la “San Sumà”, che potrà essere destinata ad altri e più utili interventi sociali e comunitari, quando “a pochi metri” (in senso reale e non figurato) vi è un’ampia area già tipizzata come “parcheggi”, su cui, se altro non riuscite a trovare (… ma le soluzioni potrebbero essere tante, meno invasive e a portata di mano), potrete realizzare l’impianto fotovoltaico con le vostre centinaia e centinaia di “pensiline per parcheggi”?!?
… o a sindaca e maggioranza bisogna applicare, come oggi mi faceva notare un autorevole personaggio, un famoso detto dialettale invertendone i protagonisti?!?… e cioè… “‘ttacca lu patrunu addhunca ole lu ciucciu”?!?
Il problema è, in tutta questa assurda vicenda, capire chi è “lu patrunu” e chi “lu ciucciu”…
Al momento mi fermo qui e non mi dilungo ulteriormente, come l’argomento richiederebbe, per non tediare, ma tra due-tre giorni ci sarà una una nuova e interessante “puntata” di questa intrigante e assurda telenovela!
Pantaleo Gianfreda
Le dinamiche che concorrono a qualificare un territorio, il paesaggio, e non ultimo le stesse comunita’ che vivono in tali luoghi, sono dinamiche complesse, articolate, che hanno bisogno di una visione urbanistica ma pure di conoscenze pluridisciplinari. Insomma, colui che mette mano non puo’ inventarsi “pianificatore” perche’ ad un tempo il “caso” l’ha visto vincitore. E’ storia fin troppo antica l’improvvisazione di soggetti che si sentono urbanisti. E’ storia soprattutto di “noialtri”, se guardo l’immediato passato e il presente. Questa presunzione tocca in termini piu’ generali l’essenza della mala politica nostrana. Interi trattati sul mezzogiorno raccontano questo, cioe’ pezzi importanti di comunita’ asserviti ai capipartito, oggi soprattutto operatori economici, che nell’ombra continuano a ricavare “ritorni” attraverso la gestione dei luoghi. Tanti si scandalizzano se qualcuno definisce “adulatori” quelli che ad ogni colpo di tosse del capo di turno si adoperano in ossequiosi “mi piace”. Se ci fosse un minimo di consapevolezza ognuno arriverebbe a questa triste constatazione: la politica, quella predicata dalle “controfigure”, oltre che essere fuorviante, poi festante, poi ingannevole, racconta una amara verita’: cerca, per vendere un’immagine bella, un buon numero di ciechi fedeli. Cosi’ era prima, cosi’ e’ ora. Adulatori vecchi e nuovi a cui basta adulare per sentirsi vivi!!!!! E il territorio, il disegno urbano, le possibilita’ sempre “in potenza”, rimangono asservite a desideri elettoralistici e di visibilita’ individuali.