“Noi, gli uomini di Falcone”, presentazione libro Gen. C.C. Angiolo Pellegrini (17 agosto, ore 20, Lido Swim, Marina di Andrano)

“Noi, gli uomini di Falcone”, presentazione libro Gen. C.C. Angiolo Pellegrini (17 agosto, ore 20, Lido Swim, Marina di Andrano)

16 Agosto 2023 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Giovedì 17 agosto, alle ore 20.00, presso il Lido Swim di Marina di Andrano, la coop. “Adelfia”, l’associazione “Libera”, Lido Swim e la Libreria Idrusa presentano “Noi, gli uomini di Falcone. La guerra che ci impedirono di vincere”, il libro di Angiolo Pellegrini, generale dell’Arma dei Carabinieri, Comandante della Sezione Antimafia di Palermo dal 1981 al 1985 e uomo di fiducia del pool Antimafia.

L’evento è patrocinato dai Comuni di Andrano, Botrugno, Castro, Diso, Montesano Salentino, San Cassiano, Spongano e dall’Unione dei Comuni.

Per capire l’importanza del libro e della testimonianza del Gen. Pallegrini, cliccare su recensione.

Riporto alcuni passaggi.

“Chi tocca i Salvo muore. E non solo fisicamente.” Queste le ultime parole sul taccuino del generale Angiolo Pellegrini. Epilogo di una storia commovente vissuta al fianco di Falcone. Una guerra combattuta da pochi e voluta da pochissimi. Pagine di una battaglia e dei suoi caduti di mafia/politica”.

… Palermo, 23 gennaio 1981: il comandate Angiolo Pellegrini è in viaggio verso la Sicilia. Un nuovo incarico intrapreso non senza dubbi. Palermo, la terra delle lupare bianche, dei sicari senza volto; un lavoro in mezzo a una guerra aperta tra vecchi boss e nuovi “viddani”, arrivati da Corleone per affermare la propria egemonia sulla Sicilia e l’Italia intera. Per le forze della polizia e dei carabinieri non resta che una soluzione: collaborare. Collaborare per svelare i traffici e le identità di una mafia sanguinaria, disposta a uccidere tutti pur di comandare. Da questo viaggio nascono i racconti di vita del generale nonché autore di “Noi, gli uomini di Falcone”: Angiolo Pellegrini, impegnato in prima linea a combattere una guerra, al fianco del giudice Falcone, mai vinta o comunque vinta solo per metà. Una storia che racconta di gente che della propria professione fece un ideale di vita, gente caduta in battaglia, sconfitta ancor prima che dalla mafia, dalla politica corrotta.

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… Indagini bloccate volutamente, e lo stesso titolo lo lascia intendere: […] “La guerra che ci impedirono di vincere”. Ed è proprio in questo messaggio velato, ma non troppo, che il libro scuote (o comunque dovrebbe) le coscienze dei cittadini più onesti. La mafia può essere combattuta. Ma, è pur vero che non siamo tutti dei Falcone o dei Borsellino, non abbiamo tutti il loro eroico coraggio, perché di coraggio si tratta quando si è disposti ad allontanarsi dalla propria famiglia e alienare i propri sentimenti. Un tributo a tutte quelle grandi persone che ci hanno provato. Hanno provato a cambiare le cose per il bene delle generazioni future, per il bene dei propri figli. Concludo, seppur con dispiacere e rammarico, citando una frase che più o meno esplicitamente è il filo conduttore dalla quale partirono le indagini di uomini giusti: La mafia esiste.


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Pantaleo Gianfreda