“Scontro tra il prete e il comandante” per la “processione bloccata”. Don Antonio smentisce: “L’articolo non è veritiero”

“Scontro tra il prete e il comandante” per la “processione bloccata”. Don Antonio smentisce: “L’articolo non è veritiero”

11 Aprile 2023 Off Di Pantaleo Gianfreda
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L’articolo non è veritiero. Non c’è stato nessuno scontro con la comandante. Buona Pasqua a tutti. Vi voglio bene”.

Così scriveva l’8 aprile don Antonio Tondi, “il prete” presunto autore dello “scontro” e parroco della Chiesa “Cristo Re”, su un gruppo facebook locale dopo le polemiche seguite alla pubblicazione sul “Nuovo Quotidiano di Puglia” on line dell’articolo “Processione bloccata dal comandante della polizia locale per far passare un camion: scontro tra il prete e il comandante”.

L’articolo è stato poi pubblicato il giorno successivo, giorno di Pasqua, sul quotidiano cartaceo con altro titolo. Lo riporto di seguito (per leggere bene cliccare sull’immagine):

Quotidiano, 9.3.2023

La dichiarazione del parroco avrebbe dovuto chiudere la vicenda, chiaramente “montata ad arte” – in questo perenne stato di tensione sociale e politico-amministrativa che da mesi vive la nostra comunità – da qualche “manina” con l’indice sempre puntato contro qualcuno/a per propri esclusivi interessi.

Già nelle ore mattutine di sabato, a chiusura di processione, qualcuno mi aveva segnalato l’episodio, ma non vi avevo trovato alcunché di particolare né di anomalo da indurmi a riportarlo tra le notizie di questo blog.

Mi era sembrato, come in effetti era, solo un doveroso intervento da parte delle Forze dell’Ordine, nello specifico della Polizia Locale, per garantire l’incolumità e la sicurezza dei fedeli e di tutti i cittadini. Ancor più necessario, considerato anche, come poi ho appurato dalla lettura dell’Ordinanza n. 23/16.3.2023 della Dirigente della Polizia Locale (cliccare su Ordinanza), che, nonostante le chiare prescrizioni previste, gli organizzatori – cioè la Parrocchia “Cristo Re” – non avevano provveduto “a proprie cura e spese all’apposizione e rimozione della segnaletica prescritta (divieti e/o obblighi) ed ogni altro tipo di segnaletica informativa”, come era richiesto dall’Ordinanza – e come si fa sempre in casi simili -, di cui riporto di seguito l’integrale paragrafo:

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Le regole sono uguali e valgono per tutti (anche per una parrocchia), che hanno il dovere di predisporre la “segnaletica prescritta (divieti e/o obblighi) ed ogni altro tipo di segnaletica informativa”, in caso di richiesta e concessione autorizzativa da parte dell’Autorità competente di “Provvedimenti Temporanei di Viabilità” per lo svolgimento di cortei, processioni o manifestazione che interessano arterie stradali comunali.

Ad esempio, l’annuale processione della Madonna delle Grazie e le varie gare podistiche o ciclistiche o altre che si svolgono nel paese non sono state sempre e regolarmente segnalate con appositi cartelli lungo le strade di transito?!?

Bene, pertanto, ha fatto la Comandante (anche per evitare possibili riflessi sulla parrocchia) a far transitare il pesante Tir con il consenso dello stesso parroco e dopo che i fedeli si sono spostati sui marciapiedi laterali della via principale per Parabita. Bene ha fatto don Antonio, che ha capito al volo la situazione, ad acconsentire ed adeguarsi immediatamente all’invito della stessa Comandante.

Tutto qui. Sono, come si dice, interventi di ordinaria amministrazione, che non meritavano certo il gran polverone che si è voluto sollevare.

Appare chiaro che qualche malumbra ha voluto, con evidente malafede e per obiettivi “altri”, segnalare l’accaduto ad una giornalista del Quotidiano – che abita in un paese vicino e che, comunque, stimo -, che nella circostanza si è rivelata un po’ incauta e ingenua nel dare piena credibilità al suo informatore o informatrice, che ha volutamente “pittato” e riferito i fatti in modo folcloristico e non rispondente alla verità. Suppongo che la giornalista abbia scritto fedelmente quanto riferitole e che, probabilmente, considerando la fonte autorevole e credibile, non abbia ritenuto di acquisire ulteriori informazioni ed ascoltare e riportare le versioni dei diretti protagonisti della vicenda (Parroco e Comandante).

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Per cui, la domanda che mi pongo e che si pongono tanti cittadini è stata ed è: “Cui prodest” (“A chi giova”)?!?

A chi giova tutto questo cancan artatamente creato per farci ridere dietro ancora una volta dall’intera provincia (ed oltre) e cercare di mettere in cattiva luce un funzionario pubblico?

Intelligenti pauca”, dicevano i latini, che corrisponde più o meno al nostro… “a buon intenditor poche parole”!

Certo è che in questi ultimi mesi a Collepasso qualcuno sta facendo un uso spregiudicato dei media e dell’informazione per tornaconto personale e per distrarre l’opinione pubblica da problemi molto più seri.

La vicenda della “processione bloccata” ha visto poi scendere in campo le opposte fazioni “dei guelfi e dei ghibellini” – in questo caso, forse in modo storicamente più corretto, le due fazioni dei “guelfi bianchi” e dei “guelfi neri” – ed ha “dato la stura” ad una serie interminabile di “congetture”, illazioni e commenti contrapposti sia dei soliti e inveterati socialmaniaci sia di semplici fedeli, che, presenti alla processione, hanno riportato serenamente la loro versione dei fatti, in gran parte condividendo la decisione della Comandante, di cui sono noti rigore, professionalità e competenza, sebbene qualcuno/a cerchi di dimostrare in tutti i modi e con tutti i mezzi il contrario per pure ripicche personali.

Tanto per sorridere un po’ e sdrammatizzare, tra i commenti più significativi mi ha particolarmente colpito il “pizzino” di un “illustre giurista” che così ha sentenziato:

L’“illustre giurista”, che in materia sarà certamente un “luminare” e anche “illuminante” (almeno con i fuochi d’artificio), ed altri suoi “illustri” colleghi dovrebbero approfondire un po’ i loro “studi” giuridici e capire che, come insegna l’abc del Diritto, la norma va interpretata. In questo caso è rivolta chiaramente verso i cittadini e non certamente verso le Forze dell’Ordine, che, qualora ne ravvedano la necessità, possono intervenire, sempre nel rispetto della legge, per motivi di sicurezza o di ordine pubblico.

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Condivido in sostanza quanto mi ha scritto in un messaggio WhatsApp un vero “cultore del diritto”, nonché attento osservatore delle vicende della nostra comunità, che così si è espresso: “La Comandante era la massima autorità presente in quel momento in materia di sicurezza e circolazione. Nella sua autonomia ha ritenuto un pericolo che un Tir di enormi dimensione si fermasse su via Roma, per cui ha bloccato per qualche frazione di minuto la processione e ha fatto passare il tir. Cosi come in passato sono stati fatti passare i pullman. Il chiacchiericcio paesano ha fatto il resto…. Se fossi la sindaca, visto il ridimensionamento della vicenda da parte di Don Antonio, farei una dichiarazione in difesa della comandante”.

… mi sembrerebbe corretto, opportuno ed ovvio da parte della Sindaca… ma lo farà, visto il suo persistente silenzio sulla vicenda, nonostante la sua assidua e maniaca presenza su facebook per “esternare” su tutto e su tutti?!? … non fosse altro per allontanare da sé alcune diffuse “dicerie”!

Insomma… la mattutina processione della “Madonna Desolata” quest’anno ha fatto sì che la povera Madonna  sia rimasta davvero “desolata”… desolata non solo per la crocefissione del suo Figlio prediletto, ma anche per queste “piccinerie”, con contorni di meschinità e miserie umane, che taluni hanno esibito e propagandato nell’occasione.

Dopo la Crocefissione arriva la Resurrezione… ma questo paese, ancora vilipeso e sempre più crocifisso, sarà mai capace di risorgere?!?

Confidiamo in Te, Cristo Risorto!

Pantaleo Gianfreda


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