3 maggio, Giornata mondiale della Libertà di Stampa. L’Italia dal 41° al 46° posto nell’indice mondiale della libertà di stampa

3 maggio, Giornata mondiale della Libertà di Stampa. L’Italia dal 41° al 46° posto nell’indice mondiale della libertà di stampa

3 Maggio 2024 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Nel maggio 1993 l’ONU-Organizzazione delle Nazioni Unite ha proclamato il 3 maggio “Giornata mondiale della Libertà di Stampa”, in occasione dell’anniversario della Dichiarazione di Windhoek sulla promozione di una stampa africana indipendente e pluralistica, in cui la libertà di espressione viene definita come indispensabile per lo sviluppo e il mantenimento della democrazia e per lo sviluppo economico.

La Giornata vuole evidenziare l’importanza della libertà di stampa e ricordare ai governi il loro dovere di sostenere e far rispettare la libertà di parola sancita dall’art. 19 della Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948.

Il tema di quest’anno è “L’informazione come bene pubblico”, per affermare l’importanza di custodire l’informazione come un bene pubblico ed esplorare cosa si può fare nella produzione, distribuzione e ricezione dei contenuti per rafforzare il giornalismo e per migliorare la trasparenza e la responsabilizzazione senza lasciare nessuno indietro. Il tema è di urgente rilevanza per tutti i paesi del mondo. Riconosce il cambiamento del sistema di comunicazione, che sta avendo un impatto sulla nostra salute, i nostri diritti umani, le democrazie e lo sviluppo sostenibile.

I macro e micro condizionamenti e le prepotenze del potere politico limitano sempre più la libertà di stampa. Si va dalla chiusura dei giornali e dagli arresti dei giornalisti sgraditi alle censure che il potere politico (soprattutto locale) opera persino sui social inibendo scritti o commenti sgraditi.

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Stando all’Indice mondiale sulla libertà di stampa prodotto da RFS-Reporter Senza Frontiere, nel 2024 l’Italia è scesa di 5 posizioni rispetto all’anno precedente e, attualmente, si trova al 46° posto, su 180. A influire sarebbe stato soprattutto il fatto che “un membro della coalizione parlamentare al potere sta cercando di acquisire la seconda più grande agenzia di stampa, Agi”, riferendosi al deputato leghista Antonio Angelucci.

I Paesi in cui la libertà di stampa è “buona” sono tutti membri dell’Unione Europea, che ha adottato la sua prima legge sulla libertà dei media (Media Freedom Act). Al primo posto della classifica sulla libertà di stampa troviamo la Norvegia, il Paese in cui il giornalismo risulta essere più libero e autonomo, seguita da Danimarca (2° posto) e Svezia (3°). La libera informazione viene però messa più a dura prova in Ungheria, Malta e Grecia, i tre Paesi Ue più bassi in classifica.

Le ultime tre posizioni della classifica sono occupate dall’Afghanistan (178°, al terzultimo posto), in cui i giornalisti vengono incessantemente perseguitati, dalla Siria (179°) e, infine dall’Eritrea che, ultima in classifica in 180° posizione, risulta essere il Paese in cui la libertà di stampa è maggiormente minacciata. Situazione grave anche in Russia (che ricopre il 162° posto), dove quasi tutti i media indipendenti sono stati banditi, dichiarati “organizzazioni sgradite” o sottoposti alla censura militare.


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Pantaleo Gianfreda
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