8-9 giugno, elezioni per il Parlamento europeo: andiamo a votare per un’Europa di Pace e protagonista di pacifica convivenza tra i popoli
7 Giugno 2024Sabato 8, dalle ore 15.00 alle 23.00, e domenica 9 giugno, dalle 7.00 alle 23.00, i cittadini sono chiamati al voto per il rinnovo del Parlamento europeo (le operazioni di scrutinio inizieranno subito dopo la chiusura dei seggi).
Per votare è necessario presentarsi al proprio seggio (a Collepasso sono sei i seggi elettorali, ubicati presso l’edificio della Scuola elementare) muniti di tessera elettorale e carta di identità. Chi avesse smarrito od esaurito la tessera elettorale, ne può richiedere una nuova recandosi presso l’Ufficio elettorale del Comune, che rimane sempre aperto nel corso delle operazioni di voto e sino al termine degli scrutini.
Gli elettori e le elettrici possono esprimere un voto di preferenza segnando fino a un massimo di tre preferenze all’interno di una stessa lista, a patto di scegliere candidati di genere diverso (uomo/donna).
Non lasciamoci prendere dallo sconforto né dal qualunquismo o dal menefreghismo… dobbiamo andare a votare per costruire un’Europa di Pace e protagonista di un pacifico ed equilibrato sviluppo per tutti i popoli europei.
In questa campagna elettorale, purtroppo, si è parlato molto poco o niente di Europa, il cui ruolo oggi è fondamentale per tutti i Paesi aderenti e persino per la vita quotidiana dei cittadini dell’Unione Europea.
Si è, invece, parlato e straparlato molto di politica nazionale.
Per responsabilità, in primo luogo, della presidente del Consiglio e segretaria di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, travolta ormai da delirio di potere nelle sue discutibili (e talora vergognose) esibizioni pubbliche, che si è candidata al Parlamento europeo al solo scopo di “irretire” elettori e i cittadini, ben sapendo che rinuncerà al sicuro seggio europeo per rimanere presidente del Consiglio. I due incarichi sono, infatti, incompatibili, come è incompatibile la carica di parlamentare europeo e parlamentare nazionale.
Non è la sola. Questo malcostume politico e personale ha contagiato anche altri leader di partito, come la segretaria Pd Elly Schlein, che non ha voluto ascoltare i buoni consigli di Romano Prodi, il segretario di Forza Italia e vicepremier Antonio Tajani, il leader di Azione Carlo Calenda e quello di Italia Viva Matteo Renzi. Eccetto quest’ultimo, che ha dichiarato che in caso di elezione opterà per il Parlamento europeo (… ma tutti ormai conosciamo le “promesse da marinaio” del personaggio), tutti gli altri leader (Meloni, Schlein, Tajani, Calenda), che saranno sicuramente eletti, non andranno in Europa, ma rimarranno nel Parlamento italiano. Questo malcostume – candidare leader di partito che non andranno mai al Parlamento europeo – è tipicamente italiano, poiché negli altri Paesi europei è inimmaginabile.
Unico leader di un grande partito a non prestarsi a questa presa in giro per i cittadini – e di questo gli va dato atto – è stato Giuseppe Conte, già stimato presidente del Consiglio (è suo il merito di aver portato in Italia i 209 miliardi del Pnrr erogati dall’Unione Europea) e attuale presidente nazionale del M5S.
Un motivo in più per punire partiti e leader che si prendono gioco della buona fede degli elettori. Già solo questa circostanza, a mio parere, dovrebbe indurre gli elettori a non votare questi partiti e questi leader.
Il voto dell’8-9 giugno è importante e tutti i cittadini/e dovrebbero sentire il dovere di andare a votare.
A 80 anni dallo sbarco in Normandia e dalla sconfitta del nazifascismo, oggi l’Europa attraversa un periodo di revanscismo che può diventare pericoloso dopo quasi 80 anni di pace.
È il tema della Pace che, a mio parere, dovrebbe essere il vero motivo per recarsi alle urne per votare.
Da oltre due anni e per la prima volta da 80 anni, un Paese europeo come l’Ucraina, sebbene non faccia parte ancora dell’Unione Europea, è devastata da una guerra micidiale che sta radendo al suolo quello sfortunato Paese e rischia di estendere il conflitto nel cuore della stessa Europa. Per quella guerra si sono spesi e si stanno spendendo centinaia e centinaia di miliardi di euro e si prevede che la ricostruzione di quel martoriato Paese costerà oltre 1.000 miliardi di euro. Cifre enormi, sottratte allo sviluppo, che servono solo a finanziare le industrie belliche e stanno portando al collasso quasi tutte le economie europee, mentre – sembra assurdo, ma è la realtà – l’economia americana e persino quella russa sta diventando sempre più florida grazie alle industrie belliche, che seminano morte e distruzione.
Al di là delle convenienze politiche contingenti di tanti leader europei, compresa la Meloni, degli interessi delle grandi Potenze e di una situazione che vede oggi l’Europa emarginata sul tavolo delle trattative perché guidata da leader guerrafondai, i cittadini e le cittadine hanno la possibilità oggi di dare con il voto un segnale forte e gridare a gran voce che vogliamo e abbiamo bisogno di Pace!
L’unico modo per farlo è dare il voto a quei partiti che hanno posto il tema della Pace come centrale in queste elezioni: il M5S di Conte; l’AVS (Alleanza Verdi-Sinistra italiana), che candida Mimmo Lucano e Ilaria Salis (due simboli dell’Europa dei diritti); il nuovo partito “Pace Terra Dignità” fondato da Michele Santoro. Tutti e tre hanno nel loro simbolo la parola “Pace” (AVS vi ha inserito una piccola colomba stilizzata con i colori della pace).
Anche il Pd ha presentato due candidati indipendenti nella circoscrizione Centro e Nord Ovest, rispettivamente Marco Tarquinio, ex direttore del giornale cattolico “Avvenire”, e Cecilia Strada, figlia del grande Gino. Due “costruttori di pace”, due persone stimate e di grande levatura, che sono due “mosche bianche” all’interno di un partito appiattitosi sulle posizioni americane e della Nato, guidata da quello “stolto” guerrafondaio di Stoltenberg. Nel pomeriggio ho ascoltato Marco Tarquinio, ospite di “Un giorno da pecora” nel programma radiofonico di Giorgio Lauro e Geppi Cucciari. Condivido totalmente le sue posizioni radicali per la pace… ma non rischia l’ottimo Tarquinio di essere anche lui uno “specchietto per le allodole”?!?
Ecco perché invito gli elettori a dare, a loro scelta, un voto per uno dei tre partiti (M5S, Alleanza Verdi-Sinistra italiana, Pace Terra Dignità) che hanno posto in modo netto e chiaro il tema della Pace in queste elezioni europee e per un’Europa che, per non correre il rischio di dissolvimento, diventi protagonista di vere trattative di pace e si liberi, per l’interesse dei suoi cittadini, dai condizionamenti dei “signori della guerra” foraggiati dalle posizioni e dalle decisioni politiche dei vari Von der Leyen Macron, Scholtz, Meloni, Tusk ed altri.
Senza pace non ci sarà Europa né sviluppo né futuro!
Per questo, con il voto dell’8-9 giugno, dobbiamo far sentire forte la nostra voce e chiedere, prima di tutto…
… Pace… Pace… Pace!
Pantaleo Gianfreda