Consiglieri offesi ed oltraggiati nell’esercizio delle loro funzioni durante il Consiglio comunale. Complice silenzio di sindaco e maggioranza
3 Giugno 2024Sono trascorsi ormai quindici giorni dal famigerato Consiglio comunale di martedì 21 maggio, che al p. 9) dell’ordine del giorno aveva la discussione, richiesta dai cinque consiglieri di opposizione, dell’argomento “Installazione antenna telefonia mobile Iliad-via Umberto I”.
L’argomento, data la sua attualità e importanza, ha occupato oltre la metà delle tre ore del Consiglio e la discussione consiliare merita indubbiamente una riflessione a parte, soprattutto dopo che, ripetutamente sollecitato, ho dovuto riascoltare e sorbirmi con santa pazienza e, talora, tanta pena soprattutto gli isterici e grossolani interventi dell’incontinente e contraddittoria “meloncina de noantri”, attorniata da sette “soldatini di piombo” muti, servili e inutili e ormai in piena crisi di nervi.
Ad un certo punto dell’ascolto, per non indignarmi e innervosirmi, mi sono imposto di ascoltare e guardare con gli occhi staccati ed obiettivi di chi osserva e studia la fenomenologia e la “psicopatologia della vita quotidiana”, politica e sociale. Ho tratto, infine, la conclusione che quell’ora e mezza di Consiglio possa rappresentare per qualche politologo, psicologo e persino psicanalista un indubbio caso di studio (anche clinico) e di costume o, meglio, malcostume politico circa le degenerazioni e gli abusi del potere dominante… succede a Collepasso con la nostra arrogante ed isterica “meloncina”… succede a livello nazionale con l’arrogante Meloni, la “Giorgia nazionale”. Le due, sebbene appartenenti a schieramenti politici diversi, si assomigliano nella loro azione politica, con la differenza che la “Giorgia nazionale” riesce talora almeno a suscitare empatia. Ambedue sono brave nella propaganda, nello scaricare sugli altri le proprie responsabilità e i propri fallimenti politici e nell’istigare gli istinti più bassi della peggiore plebaglia e persino di innocui cittadini.
Forse la destra locale, che già si becca da tempo per il candidato sindaco delle prossime amministrative, non si accorge di avere già il suo candidato naturale nella figura dell’attuale sindaco, un “fritto misto” di melonismo, salvinismo e, almeno nei rari momenti di lucidità politica, con uno “spruzzo” di tajanismo (Tajani, come noto, rappresenta la parte moderata, seppur minoritaria, della coalizione).
Quello che al momento ho il dovere di denunciare, visti certi imperanti silenzi, è quanto accaduto nel corso del Consiglio comunale e che, a quanto pare, accade ripetutamente.
Mi riferisco alla metodica, costante e rumorosa presenza tra il pubblico di un “disturbatore seriale”, che nel corso dei Consigli rivolge epiteti offensivi verso i consiglieri di opposizione tra il silenzio assordante di un’inetta Presidente del Consiglio comunale e di un’interessata maggioranza, sindaco e capogruppo in testa, che con il loro silenzio sembrano quasi avallare e compiacersi di avere tra i propri sostenitori soggetti di tal fatta, quasi fossero “ventriloqui” dei loro reali pensieri e (ri)sentimenti.
Il “colmo del bicchiere” è stato raggiunto nel Consiglio del 21 maggio, allorché il “disturbatore seriale” ha profferito ad alta voce ripetuti epiteti offensivi nei confronti del consigliere Salvatore Perrone, che ha chiesto l’intervento della Presidente del Consiglio e dei Carabinieri, e si è persino rivolto alla consigliera Eliana Vantaggiato con offese sessiste.
Il tutto tra l’apatia del presidente del Consiglio, responsabile del “mantenimento dell’ordine”, e l’omertà e la malcelata soddisfazione di sindaco e maggioranza, che non hanno mai espresso una parola di condanna nei confronti di atti così incivili e provocatori, sol perché il “disturbatore seriale” appartiene alla loro parte politica (tra l’altro, è parente stretto del vicesindaco) e svolge anche in piazza palesi funzioni di “informatore” e, come definito da qualcuno, di “The Guardian” del Palazzo municipale.
Quello che sconvolge è che si sia ormai creata una certa “assuefazione” a certi comportamenti gravi, incivili e velenosi, frutto di un costante imbarbarimento delle relazioni politiche, di istigazione e odio sociali (potrei denunciare tanti altri casi), la cui unica responsabile, con la complicità della sua maggioranza, è un sindaco inadeguato a svolgere con equilibrio il suo ruolo. Per rendersene conto basta ascoltare le sue isteriche invettive nell’ultimo Consiglio comunale .
Ricordo a tutti, in particolare alla Presidente del Consiglio e non solo, che la fattispecie prevista in questi casi dal Codice Penale è l’oltraggio a pubblico ufficiale.
Il consigliere comunale, infatti, piaccia o non piaccia e al di là delle sue posizioni politiche, riveste la qualifica di pubblico ufficiale quando è nell’esercizio delle sue funzioni, cioè nel corso delle sedute del Consiglio comunale, e l’art. 341 bis C.P. recita: “Chiunque, in luogo pubblico o aperto al pubblico e in presenza di più persone, offende l’onore ed il prestigio di un pubblico ufficiale mentre compie un atto d’ufficio ed a causa o nell’esercizio delle sue funzioni è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni”.
Pantaleo Gianfreda
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