… e fu antenna… grazie ad una Manta imbelle ed antipopolare, asservita agli interessi di pochissimi e non dell’intera comunità!
21 Agosto 2024Ieri, all’improvviso, nel cielo terso di una Collepasso rinfrescata da una salutare e attesa pioggia, è apparso d’incanto in zona “Tafuri”, a 100-150 metri dalla Chiesa Cristo Re (“sito sensibile” per la presenza del campetto sportivo e dell’oratorio), la tanto vituperata e odiata Antenna Iliad di 30 metri collocata a cinque metri da un’abitazione privata.
Un “monumento” all’insipienza politica di un’Amministrazione vile ed abominevole, capitanata da una blaterante, rissosa e inconsistente pseudosindaca, sempre più succube degli interessi economici di pochi a discapito degli interessi dell’intera comunità e dei cittadini.
Così come nell’odiosa vicenda (aprile 2022) della “casa-convento” di Don Marco Guido, destinata a biblioteca dalla volontà di quel generoso sacerdote e rasa al suolo per far posto ad un volgare parcheggio privato, ancora una volta una sindaca imbelle e codarda si è arresa senza colpo ferire, rendendosi complice delle pretese, degli interessi e della “volontà di un privato”, deciso ad ogni costo a non perdere i lauti ristori economici di un’azienda di telefonia mobile con sistemi e procedure a dir poco discutibili. Sistemi e procedure che un’Amministrazione attenta e sensibile, veramente democratica, popolare e competente, avrebbe avuto facile gioco a “smontare”, impedendo l’installazione di quel freddo “obelisco della vergogna” che la stragrande maggioranza dei cittadini non volevano né vogliono.
Altro che “sono i cittadini che vogliono le antenne”, come blaterava isterica e ululante, confusa e confusionaria nel Consiglio comunale del 21 maggio la “manipolatrice seriale”, la goffa bugiarda che ci (s)governa, l’“advocata peccatorum” (“avvocata dei peccatori”) famelici di denaro e di profitti, non certo “advocata” di indifesi cittadini che non hanno possibilità di difendersi dalle prepotenze dei più forti.
In una democrazia seria dovrebbe essere proprio la Pubblica Amministrazione a colmare il gap tra interessi forti e cittadini deboli, a rappresentare e difendere gli interessi della parte più debole… ma la Manta questo non l’ha mai fatto né vuole capirlo, chiusa nella sua “turris eburnea” con arroganza e grettezza, nella sua natura autoritaria e totalitaria, priva di formazione politica e democratica e di esperienza amministrativa.
La vergognosa vicenda della casa di Don Marco fu la prima e clamorosa dimostrazione della vera natura antipopolare, autoritaria e persino reazionaria di una pseudodemocratica, sindaco per caso, non in grado di gestire un Comune e di farsi interprete e promotrice dei veri interessi popolari.
“Viti se cunti te menu…”, mi disse, il 18 maggio u.s., alle ore 19.27, un “E.T.” con le antenne (tale mi sembrò per la sua minacciosa stupidità… un extraterrestre!) improvvisamente “atterrato” al mio cospetto su una strada del centro del paese e poi prontamente dileguatosi, “decollando” verso altri “pianeti” con le sue antenne multidirezionali. Quella improvvisa “apparizione” mi fece riflettere molto e capire, se ce ne fosse stato ulteriore bisogno, quali “trame” e interessi oscuri e poco trasparenti ruotassero attorno alla “vicenda antenna” di via Umberto I, se un “E.T.” da strapazzo, probabilmente inviperito per i miei articoli sulla vicenda, si permetteva il sibilo minaccioso (e plateale) di una serpe, considerato, per chi mi conosce, che certe azioni e parole inconsulte e stupide non fanno altro che rafforzare la mia volontà e il dovere di scrivere e denunciare fatti e misfatti di “affaristi da quattro soldi” e loro amici “politicanti da strapazzo” che detengono e avviliscono a loro piacimento le leve del potere e le sorti del paese.
Perché, nonostante gli impegni pubblici presi nell’assemblea popolare del 22 aprile presso l’auditorium della Parrocchia Cristo Re (quella in cui un ridicolo e incompetente assessore ai Lavori Pubblici dichiarò… udite, udite!… che “l’iter burocratico autorizzativo non era stato ancora perfezionato”, nonostante i lavori fossero già iniziati, e una ridicola assessora all’Ambiente si nascondeva al pubblico e taceva per palese ignoranza e assoluta incompetenza!), la Manta non ha riconvocato i cittadini e non rende conto di questa sua decisione finale? Perché, feisbucmaniaca qual è, non scrive su facebook di questo sua nuova “meraviglia” e tace?!?
Mutuando dal proemio della nota opera omerica “Iliad” (pardon, “Iliade”!) … “Cantami, o Diva, della Mantide Laura l’opera funesta che infiniti addusse danni ai collepassesi“… vorremmo chiedere alla “Mantide Laura” perché non ci “canta” e non ci parla di quest’ulteriore “opera funesta” della sua Amministrazione?!?
Tace per vergogna, perché non sa cosa dire, perché lei sa e capisce tutto (e gli altri non sanno e non capiscono un tubo) e, naturalmente, “Paganini non si ripete” nelle isteriche, confuse, confusionarie e contraddittorie “fesserie” dette nel Consiglio del 21 maggio (cliccare su Consiglio comunale) o per evitare di propinarci ancora una volta la “favoletta” di non voler esporre “l’Ente a un’azione di risarcimento danni importante” e di non essere in questo caso “titolata a tutelare la salute pubblica perché in questa materia specifica interviene lo Stato”?!? (pardon… ma lo Stato non interviene anche in altre “materie specifiche” o progetti che vanno spediti o rimangono bloccati in Comune a seconda che fanno capo ad amici o presunti nemici?!?).
O ci vuole propinare l’altra “favoletta” del “parere legale”, costato 2.200 euro per il solo “sfizio” di spendere a vanvera “i soldi dei cittadini di Collepasso”?!?
Ma l’illustre “Principessa del Foro” ha letto bene il parere – che, nonostante alcune contraddizioni e pur dovendosi “barcamenare” tra le attese dell’Amministrazione e la correttezza professionale, a me è apparso (alla luce delle mie pur limitate conoscenze giuridico-amministrative) complessivamente corretto e ben fatto -, espresso da un legale, il quale, però, su un punto scrive di non essere stato “in grado di conoscere se la società Iliad ha presentato tutta la documentazione richiesta (dalla normativa) per la realizzazione dell’impianto tecnologico e se l’Ente Comunale abbia avviato effettivamente il procedimento amministrativo”?!?
Signori, fateci capire… avete chiesto, ottenuto e pagato un parere senza fornire allo Studio legale incaricato la documentazione completa della pratica?!?
L’inquietante interrogativo merita una risposta, altrimenti sarebbe opportuno che qualcuno abbia il coraggio di interessare la Procura della Repubblica sull’intera vicenda, che continua a presentare tanti lati oscuri.
D’altro canto, in un altro punto riguardante il quesito circa la sospensione dei lavori (dovuta, a dire dell’Amministrazione, alle “integrazioni relative all’idoneità statica dell’elemento verticale in risposta agli eventi atmosferici di carattere eccezionale, la risposta alle azioni del vento e a fenomeni temporaleschi vista la zona d’installazione e la prossimità con le abitazioni, per l’incolumità dei residenti”), lo Studio legale scrive candidamente “che non si è in grado di esprimersi su tale richiesta, afferendo questioni di carattere squisitamente tecnico che esulano dalle specifiche conoscenze giuridiche dello scrivente”.
Cioè, avvocato “chiamatime” Manta o Laura, è questo il tanto strombazzato parere legale che hai voluto “sbattere in faccia” all’opposizione, senza dare a nessuno la possibilità al momento di avere copia e leggere, per giustificare le tue dissennate e inquietanti scelte politico-amministrative?!?
Probabilmente anch’io sarò inserito dalla “Sapienza fatta persona” tra coloro che “non sanno leggere né scrivere” o, come dice lei, da meschina leader dell’“opposizione all’opposizione”, che accusa sempre smodatamente e istericamente, “evidentemente neanche comprendere l’entità e la portata di determinate norme”.
Chiedo, pertanto, venia per la mia e altrui ignoranza, ma Lei, “Divina e Sapiente” Laura, ci può spiegare come stanno le cose, come mai l’improvvisa e fulminea installazione dell’antenna-obelisco e tutti i vari passaggi (sia quelli favorevoli che sfavorevoli) del parere legale, che a noi poveri mortali rimangono oscuri in alcuni punti?!?
Leggete anche voi lettori, se avete un minimo di formazione giuridica, o fatevi spiegare da qualche buon avvocato o tecnico del diritto il parere cliccando su “parere legale”.
Certo è che la “vicenda antenna” rappresenta uno schiaffo alla volontà popolare ed ha poco, molto poco di chiaro e trasparente!
Pantaleo Gianfreda
IL POTERE LOGORA… CHI NON CE L’HA.
GIULIO ANDREOTTI
Pantaleo Gianfreda accade che nel “paese delle meraviglie” le alberature lungo le strade siano oggetto di verifica e monitoraggio continuo in quanto
possono essere causa di eventuale pericolo per la circolazione pedonale e/o stradale e per questo si abbattono, ad esempio, 2 grandi alberi [vedi via Longo] e al loro posto si piantano antenne RSB 5 G a garanzia della sopravvivenza di ….😔
Si consuma ulteriore suolo pubblico per costruire mense inutili…What else?
Collepasso: La grande bruttezza!!!
ma è possibile che qui nessuno si prende mai la responsabilità di fare qualcosa per la comunità un sindaco dovrebbe difendere i suoi cittadini invece si ferma davanti a problemi di carta e burocrazia e intanto chi ci rimette siamo sempre noi ma se tutti ci unissimo e facessimo sentire la nostra voce forse le cose andrebbero diversamente ma finché ognuno pensa solo al suo non cambierà mai nulla
Il bello delle persone comuni, non solo di Collepasso ma in generale del Sud Italia, è che quando un problema tocca il loro interesse privato si lamentano e lottano con determinazione. Tuttavia, quando il problema riguarda gli altri, anche se sono vicini o conoscenti, l’interesse e il coinvolgimento sono quasi nulli. Questa mancanza di solidarietà è ciò che distingue un vero popolo da un semplice gruppo di individui.
Se ci limitassimo a vedere il problema come “mio” e non come “nostro”, rischiamo di restare isolati. Ad esempio, se si allaga la mia strada, il problema sembra essere solo mio e nessuno si preoccupa al di fuori della mia porta. Ma se tutti fossimo disposti a sostenere anche una singola voce, a lottare per il bene comune, allora in futuro potremmo contare su quella stessa solidarietà quando avremo bisogno di aiuto, anche per questioni apparentemente personali.
È proprio questo spirito di comunità e mutuo supporto che fa la differenza tra un popolo unito e un insieme di persone che vivono isolate l’una dall’altra. La solidarietà è il vero segno distintivo di un popolo.
Anche in questo caso, per esempio, non si tratta solo di questioni tecnico-legali. Un sindaco dovrebbe farsi carico del suo popolo e non fermarsi davanti alla burocrazia. Ciò che distingue un grande politico da una piccola persona è la visione: una visione del futuro che non si ferma davanti a un cavillo, giuridico o meno, ammesso che ce ne siano in questo caso (cosa di cui dubito fortemente).