Il “dolce inganno” e la “sorpresa” del gioioso incontro di Don Celestino con la sua comunità
25 Maggio 2024“Questa Chiesa così piena… io sto tremando di gioia”… così Don Celestino diceva emozionato ieri, nella Chiesa Madre stracolma di fedeli, dopo la “sorpresa” e il “dolce inganno”, ben orchestrati da amici “birboni”, come Giovanni, e nipoti complici, come Giusy, che lo hanno condotto a sua insaputa a Collepasso in un emozionante e gioioso incontro con la comunità che ha sempre amato e da cui è stato sempre amato.
Un “passaparola” silenzioso e “clandestino” che ha fatto accorrere un popolo di affetti ed emozioni in un ordinario venerdì di maggio, reso straordinario dal richiamo della presenza dell’antico pastore, la cui voce, un tempo risonante e tonante nelle volte familiari di quella Casa di Dio per decenni affidatagli, ha emozionato tutti per lucidità, dolcezza, docilità, umiltà, amore.
“Galeotto fu”… il 90° compleanno per questa ulteriore – imprevista e doverosa – manifestazione di travolgente ed ininterrotto amore tra “Paolo”/Don Celestino e “Francesca”/sua comunità, che testimonia la profondità dei rapporti e gli indissolubili legami intessuti in questi 62 anni tra questo “sacerdos magnus” e la “bella comunità” di Collepasso, nel cui grembo, “quando sarà l’ora”, ha scelto di tornare definitivamente.
Non mi è stato possibile ieri essere presente all’incontro, ma l’impatto e la risonanza popolari avuti dalla “sorpresa” non possono esimermi dal lasciare traccia su un blog, come infoCollepasso, da tempo assurto al ruolo di “amanuense” delle vicende e dei fenomeni di questa comunità (ringrazio, pertanto, chi mi ha inviato le foto che pubblico, in particolare Tony e Francesco, e Don Antonio Russo per alcuni dettagli).
… giungere, con “dolce inganno”, a Collepasso pensando di doversi recare a Casarano per una visita medica, fermarsi un attimo (così gli diceva la nipote) per un doveroso saluto al parroco suo successore che tanto aveva insistito giorni fa per averlo tra di noi (“Ucciu meu, comu fazzu… ssettatu stau bonu, ma quandu me azzu me ‘ngira la capu”, gli aveva risposto, come lui stesso mi aveva riferito)… e poi, improvvisamente, trovarsi di fronte a centinaia di persone appositamente accorse per lui… che emozione… che gioia!!!
Un’emozione salvifica e rigeneratrice per Don Celestino nella “mescolanza” tra il suo “spirito” e quello dei presenti, vere “fiamme” d’amore che lo hanno travolto e fatto “risorgere”, quasi “fiammelle” pentecostali posatesi sul suo capo e su quello dei presenti… “tutti ripieni di Spirito Santo”, come recitano gli Atti degli Apostoli nel giorno della Pentecoste.
“Gioia sprizzava Don Celestino… gioia sprizzava il popolo presente“, mi dice Don Antonio Russo.
Una giornata emozionante ed indimenticabile che rimarrà nella memoria di Don Celestino e nella storia di Collepasso.
Pantaleo Gianfreda
Jn abbraccio affettuoso a don Celestino per aver trascorso con lui la mia adolescenza assieme al compianto don Salvatore alla signorina Ernesta e allu “Graziusinu” cantore di lodi assieme allu Ginu curvo sul suo organo posizionato dietro l’altare poi con la riforma fatto avanzare sull’ambone.
Grazie Pantaleo per il tuo blob, strumento indispensabile per tener viva la memoria e con essa parte di noi stessi.
Enzo Paglialonga Fossano CN