Incontro “Vicenda Antenna”: unanime richiesta di fermare i lavori. Surreale dichiarazione del vicesindaco: “L’iter non si è ancora perfezionato”

Incontro “Vicenda Antenna”: unanime richiesta di fermare i lavori. Surreale dichiarazione del vicesindaco: “L’iter non si è ancora perfezionato”

30 Aprile 2024 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Incontro del 22 aprile presso l’Auditorium della Parrocchia Cristo Re

I lavori per l’installazione sul prolungamento di via Umberto I della famigerata antenna di telefonia mobile alta trenta metri, a cinque metri da un’abitazione e a 100 metri dalla Chiesa Cristo Re, erano già iniziati il 19 aprile, ma per un bravo e competente infermiere “elevato al rango” di cattivo e incompetente assessore ai Lavori Pubblici e all’Urbanistica (!!!)… “l’iter non si è ancora perfezionato”!

… e “se l’iter non si è ancora perfezionato, come mai si è dato avvio ai lavori?!?”… l’ovvia osservazione non può che essere accompagnata da un’altra, altrettanto ovvia… “ma quanti sono gli asini che volano in questo povero Comune?!?”.

L’area della collocazione della nuova antenna per telefonia mobile con il cartello di “inizio lavori”

Da ex amministratore sono saltato sulla sedia quando ho ascoltato la “perronata”, che ho subito fissato sui miei appunti come “perla rara”… tanto mi sembrava assurda ed inverosimile!

La surreale dichiarazione dell’assessore-vicesindaco Perrone (chiaramente inadatto al ruolo), rilasciata nell’incontro del 22 aprile con i residenti, dà il senso dell’inadeguatezza, confusione, disorientamento e incompetenza che regnano in questa Amministrazione.

… e per fortuna che ad interloquire con i presenti non c’era al tavolo della presidenza Miss Gaffes Universo, l’inane e vacua assessora all’Ambiente Marra. Doveva essere lei, titolare di una delega competente nella materia in discussione, la prima a parlare, relazionare e confrontarsi. Il problema è che l’assessora competente è palesemente incompetente nell’importante settore di competenza assegnatole dall’amica sindaco. Pertanto, pur sapendo “leggere e scrivere”, non è in grado, almeno amministrativamente, di “intendere e volere” (nonostante costi al bilancio comunale 1.800euro e 90centesimi lordi mensili) né di “profferir parola” in pubblico (nelle rare occasioni in cui le permettono di “aprir bocca”, sono diventate ormai “mitiche” le sue gaffes in Consiglio) e i suoi stessi sodali l’avevano tenuta prudenzialmente lontana dal microfono… “persa” e “dispersa” in fondo alla sala ed intenta a “chiacchierare” (e, probabilmente, “malangare”, esercizio in cui eccelle) con un consigliere di maggioranza, fuggendo dal confronto con i cittadini, come sarebbe stato dovere di un vero e qualificato assessore all’Ambiente.

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A confrontarsi con gli agguerriti e sdegnati residenti e presenti c’era solo la coppia Manta-Perrone.

Sorvoliamo ormai sul Perrone, che ci costa 2.000euro e 1centesimo (quest’ultima cifra corrispondente al suo reale “valore” amministrativo) lordi mensili, già “qualificatosi” per l’agghiacciante gaffe che lo squalifica ad imperitura memoria, sebbene non sia stata sinora la sola ed unica.

E la Manta?!? Per lei, al di là delle “raffiche” di parole volanti, volatili e sconnesse, “parlava” soprattutto il martellante e ossessionante ticchettio del piede notato dai presenti per tutta la durata dell’incontro, sintomo evidente, come racconta una delle più diffuse “leggende metropolitane”, del nervosismo e dell’insicurezza che l’assale quando è in condizioni di difficoltà e disagio. Le immediate, nervose e continue repliche alle osservazioni e agli interventi dei presenti sembravano confuse, contraddittorie, disordinate, spesso irritanti “mitragliate” di parole sparate “a raffica” con scarsa logica e coerenza… giusto per affastellare parole!

Scriveva Ezra Pound: “L’incompetenza si manifesta con l’uso di troppe parole”… pensava già alla Manta?!?

Se mi attardo in “delicate (meriterebbero altro!) pennellate” di questi personaggi non è per il gusto di “maramaldeggiare”, ma solo per dare una vaga idea dell’inconsistenza di questi amministratori, che vanno subito “in palla” quando si tratta di affrontare fuori dall’ovattato palazzo comunale problemi seri, di confrontarsi fuori dal loro ghetto e dare risposte plausibili. Non ho dubbi che cerchino in tutti i modi di darsi da fare, ma sono oggettivamente limitati e inadeguati e, soprattutto, arroganti, presuntuosi, tetragoni e settari.

Don Antonio Tondi

Dobbiamo ringraziare Sant’Antonio Tondi, che, facendosi interprete del disagio di tanti fedeli e cittadini, ha chiesto ed ottenuto l’incontro con l’Amministrazione sulla “vicenda Antenna”. Speriamo con qualche risultato positivo dopo i “bombardamenti” subiti dagli amministratori nei diversi interventi dei presenti, le preoccupazioni per la salute, le incongruenze e le illogicità amministrative emerse dal serrato confronto.

Non abbiamo ancora notizie circa le definitive volontà amministrative. Certo è che da quel giorno – e almeno sino ad oggi – i lavori, che erano stati precipitosamente avviati il 19 aprile, si sono fermati. Sintomo evidente che, nonostante i ridicoli leguleismi della Manta, qualcosa non andava e non va, come è stato rilevato da più parti.

I lavori vanno definitivamente fermati: questa è la richiesta unanime emersa dall’incontro!

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Speriamo che l’Amministrazione rinsavisca ed obblighi l’azienda di telefonia a spostare in altro luogo l’installazione dell’antenna, come è stato proposto dal cons. Perrone nel corso dell’incontro.

Dopo aver valutato, naturalmente, l’impatto che avrà la nuova antenna sulla “compatibilità dei limiti di esposizione” dopo uno studio ed una ricerca da affidare ad “organismi terzi” (cioè ai competenti organismi pubblici; non certo, come ha fatto l’Amministrazione, assumendo acriticamente “per buoni” i dati forniti dall’azienda di telefonia). Lo  hanno chiesto la cons. Vantaggiato nel suo lucido intervento e con una interrogazione presentata al sindaco; lo stesso Don Antonio ed altri, esponendo le perplessità di alcuni esperti sull’impatto ambientale per la presenza massiccia di antenne nel territorio; i quasi cento cittadini che hanno sottoscritto una petizione al sindaco; l’intera comunità, che vuole giustamente essere rassicurata circa gli effetti sulla salute da parte della “selva” di antenne che circonda l’abitato di Collepasso.

La petizione dei cittadini

Nessuno è pregiudizialmente contrario all’installazione delle antenne di telefonia mobile, considerato che tutti facciamo uso di telefonini. Il problema, in generale, è che la Pubblica Amministrazione ha il sacrosanto dovere, prima di concedere le autorizzazioni, di fare indagini sull’effetto che ulteriori antenne possono provocare sull’ambiente e sulle persone.

Nel caso specifico, poi, non è tollerabile che un’antenna venga installata a cinque metri da un’abitazione privata, in una zona che è di fatto urbanisticamente tipizzata dalla presenza di numerose abitazioni (un’ampia area, distante poche decine di metri dal luogo dell’installazione, è zona B1 con un Piano Particolareggiato approvato) e di un luogo di culto, che suppongo rientri nella tipologia dei “siti sensibili”.

Negli atti presentati  al Comune, invece, è scritto: “L’area circostante è prevalentemente agricola. Non è stata riscontrata la presenza di edifici sensibili nel raggio di 300 metri dalla SRB (ndr: Stazione Radio Base) in progetto. Inoltre, nel raggio di 300 metri non è stata rilevata la presenza di ulteriori SRB”.

… è proprio così?!? È stata mai appurata, ad esempio, la distanza reale che intercorre tra l’antenna sita sulla via per Maglie (guarda caso, nello stesso frantoio che risulta “sublocatore” dell’area di via Umberto I!) e quella retrostante il cimitero e tra queste e l’eventuale nuova di via Umberto I?!?

Antenna sulla strada per Maglie e (sotto) retrostante il Cimitero

Non è la sola possibile “anomalia”. In un precedente articolo (e nell’intervento che ho fatto nell’incontro del 22 aprile) ho posto il problema se il “sublocatore”, cioè la “New Oil New Life Cooperativa agricola” presieduta da Tommaso Mele, presenti statutariamente i requisiti per compiere una simile operazione, di fatto puramente speculativa. Dalla lettura dello Statuto sembrerebbe di no.

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Non solo, ma in alcuni degli atti presentati al Comune, la cooperativa di Mele risulterebbe persino quale “proprietario/comproprietario” dell’area, mentre è solo affittuaria. Un falso clamoroso.

Inoltre, pare che sull’area di via Umberto I risulterebbe un vincolo paesaggistico. Come mai si è così “generosi” nel dare concessioni in alcuni casi (probabilmente, quando una pratica interessa gli “amici” o gli “amici degli amici”?!?) e in altri, invece, si cerca persino il “pelo nell’uovo”?!?

Ritornano, pertanto, ancora più attuali le considerazioni che facevo nell’ultimo articolo sulla vicenda: “Certo, gli “artifizi” formali possono essere tanti, ma un minimo di chiarezza e di doverosa e necessaria trasparenza sarebbe d’obbligo. Ora, però, che si è “acceso un faro” sulla vicenda, sembrano emergere ed emergeranno sicuramente tali e tante incongruenze che sarebbe dovere dell’Amministrazione comunale sospendere immediatamente i lavori e approfondire seriamente l’esame di tutta la documentazione”.

È un caso che Iliad abbia posto un netto rifiuto alla richiesta di accesso agli atti e di acquisizione di tutta la documentazione fatta dal legale del proprietario della casa che si vuole “sub-antennare”?!?

Trasparenza, per favore… e l’Amministrazione, se ha la coscienza a posto (e anche se non ce l’avesse), ha il sacrosanto dovere, nonostante il sospetto rifiuto di Iliad, di fornire tutti gli atti al proprietario dell’abitazione confinante (e non solo a lui), che, ai sensi della legge 241/90, aveva il sacrosanto diritto di essere informato dal Comune ed eventualmente costituirsi, come la legge prevede, nel procedimento amministrativo, essendo “soggetto interessato” ed avendo “un interesse diretto, concreto e attuale”.

Questo prevede la legge 241 sul procedimento amministrativo… ma la Manta, che “parla a vanvera” di trasparenza e legalità, capirà mai queste elementari regole che sono alla base della Pubblica Amministrazione?!? … speriamo di sì!

Pantaleo Gianfreda


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