Interrogazione M5S alla Commissione Ue sull’Accordo Governo-Puglia per il riparto delle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione e del Poc
10 Dicembre 2024Trasparenza, inclusione e parità di trattamento sono le tre questioni che Pasquale Tridico, Valentina Palmisano e Mario Furore, parlamentari europei del Movimento Cinque Stelle, hanno sollevato in un’interrogazione a risposta scritta alla Commissione Ue, a proposito dell’Accordo fra Governo e Regione Puglia dello scorso 29 novembre sul riparto territoriale delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione e di quelle del Programma operativo complementare.
Agli inizi di dicembre, i sindaci di 35 Comuni della Provincia di Lecce avevano tirato in ballo Raffaele Fitto ipotizzando, in relazione al suddetto Accordo, possibili favoritismi nei confronti di enti locali guidati da amministratori politicamente vicini allo stesso ex ministro e l’esclusione dai finanziamenti di alcune aree interne, benché strategiche per lo sviluppo regionale. Pertanto, raccogliendo le istanze degli stessi 35 sindaci del Leccese, Tridico, Palmisano e Furore hanno chiesto alla Commissione Ue di verificare che l’Accordo in argomento «sia coerente con gli orientamenti europei in materia di coesione territoriale, con particolare riferimento ai principî di trasparenza, inclusione, parità di trattamento e perseguimento dell’interesse pubblico generale». Ancora, i tre parlamentari Ue vogliono sapere, si legge nell’interrogazione, «quali strumenti di monitoraggio e controllo» la Commissione Ue abbia predisposto «per garantire che l’uso dei fondi nazionali, integrati o complementari ai fondi strutturali europei rispetti le migliori pratiche promosse dall’Ue in materia di sviluppo territoriale». Inoltre, alla Commissione europea sono state chieste delle «linee guida specifiche per gli Stati membri», per evitare arbìtri o abusi nell’assegnazione delle risorse in argomento.
«Si tratta – spiegano i tre esponenti del Movimento Cinque Stelle – di un atto doveroso e necessario, con cui pretendiamo che sia fatta luce sul caso, peraltro chiesta dal presidente dell’Anci Puglia. Non possono esserci territori di serie A e altri di serie C: la distribuzione di questi fondi deve essere trasparente e mai può dipendere dalla vicinanza o dall’appartenenza politica».
Comunicato stampa