#NoExcuse, 25ª Giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne. Ogni 10 minuti nel mondo una donna uccisa da un partner o familiare

#NoExcuse, 25ª Giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne. Ogni 10 minuti nel mondo una donna uccisa da un partner o familiare

25 Novembre 2024 Off Di Pantaleo Gianfreda

Ricorre oggi, 25 novembre, la 25ª Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

La data del 25 novembre venne decisa nel 1999 dall’Assemblea generale dell’Onu in ricordo delle tre sorelle Mirabal, brutalmente assassinate il 25 novembre 1960 per aver combattuto per i diritti delle donne contro il dittatore dominicano Rafael Trujillo.

La violenza contro le donne può essere combattuta soltanto attraverso sforzi congiunti di donne e uomini, la cooperazione a livello internazionale e un cambiamento profondo nelle mentalità e nelle politiche. Con questo obiettivo, le Nazioni Unite hanno lanciato la campagna di sensibilizzazione #NoExcuse. UNiTE to End Violence against Women. Non esistono, infatti, scuse accettabili per perpetrare questa grave violazione dei diritti umani.

UN Women, l’ente delle Nazioni Unite dedicato all’uguaglianza di genere e all’emancipazione delle donne, e UNODC, Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e crimine, hanno recentemente diffuso il rapporto “Feminicidi nel 2023: stime globali dei femminicidi di partner intimi/membri della famiglia”.

Il rapporto rivela che il femminicidio, la forma più estrema di violenza contro donne e ragazze, rimane un fenomeno diffuso a livello globale: 85.000 donne e ragazze sono state uccise intenzionalmente nel 2023. Il 60 percento di questi omicidi, 51.100, è stato commesso da un partner intimo o da un familiare. I dati mostrano che 140 donne e ragazze muoiono ogni giorno per mano del partner o di un parente stretto, il che significa che una donna o ragazza viene uccisa ogni 10 minuti.

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“La violenza contro le donne e le ragazze non è inevitabile, è prevenibile. Abbiamo bisogno di una legislazione solida, di una migliore raccolta dati, di una maggiore responsabilità del governo, di una cultura di tolleranza zero e di maggiori finanziamenti per le organizzazioni per i diritti delle donne e gli enti istituzionali. Mentre ci avviciniamo al 30° anniversario della Dichiarazione di Pechino e della Piattaforma d’azione nel 2025, è tempo che i leader mondiali si uniscano e agiscano con urgenza, rinnovino e canalizzino le risorse necessarie per porre fine a questa crisi una volta per tutte”, ha sottolineato il direttore esecutivo di UN Women, Sima Bahous.

“Il nuovo rapporto sul femminicidio evidenzia l’urgente necessità di sistemi di giustizia penale forti che ritengano responsabili i responsabili, garantendo al contempo un adeguato supporto alle sopravvissute, incluso l’accesso a meccanismi di segnalazione sicuri e trasparenti”, ha affermato Ghada Waly, Direttore esecutivo dell’UNODC. “Allo stesso tempo, dobbiamo affrontare e smantellare i pregiudizi di genere, gli squilibri di potere e le norme dannose che perpetuano la violenza contro le donne. Mentre inizia la campagna 16 Days of Activism di quest’anno, dobbiamo agire ora per proteggere la vita delle donne”.

Attraverso la campagna 16 Days of Activism, UN Women chiede di rivitalizzare gli impegni, responsabilità e azione ai decisori.

Oggi a Lecce, con l’hashtag #rispettiamoLE, gli studenti scenderanno in piazza per manifestare contro la violenza sulle donne.

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«Siamo stufi, agghiacciati e inorriditi per tutte le pessime notizie che ogni giorno leggiamo sui social e sui giornali. Non ne possiamo più di scoprire continuamente casi di violenze, maltrattamenti e omicidi nei confronti delle donne. Così abbiamo pensato di unirci ai ragazzi di Mabasta e ai giovanissimi studenti del “Quinto Ennio” e di dimostrare pubblicamente la nostra protesta con un’iniziativa che ci vede per strada e, attraverso una sorta di mostra a cielo aperto in pieno centro a Lecce, urlare con i nostri disegni, con i nostri slogan e con i nostri hashtag: #rispettiamoLE!»

Sono le parole di Giulia Bortone (16 anni), Sarita Greco (16) e Michele Lezzi (15), tre studenti della classe 3°B SIA dell’Istituto “Galilei-Costa-Scarambone” di Lecce che hanno concepito e organizzato l’originale iniziativa denominata “#rispettiamoLE – L’Arte dei Giovani di LEcce contro la violenza di genere”. L’evento avrà luogo lunedì 25 novembre, proprio nella Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne. Tutti gli studenti del plesso “Costa”, insieme a tutti i membri del Movimento antibullismo giovanile “Mabasta” e ad un centinaio di studenti dell’Istituto Comprensivo “Quinto Ennio – Battisti” di Lecce, dalle 11.30 alle 12.30 si posizioneranno ai bordi della centralissima via Trinchese e esporranno i loro disegni ai passanti che, in questo contesto, saranno i “visitatori” della mostra a cielo aperto.

«Vogliamo lanciare l’appello a chiunque voglia unirsi a noi – continuano i ragazzi – giovani e non, portate con voi un vostro foglio con un qualsiasi disegno o messaggio di protesta e, dalle 11.30 alle 12.30, state con noi in via Trinchese. Più siamo e più forte arriverà il nostro urlo #rispettiamoLE!»

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Ricordiamo che proprio in questi ultimi giorni sono stati diffusi alcuni dati statistici secondo cui nei primi due trimestri del 2024 in Italia le chiamate al servizio 1522 per chiedere aiuto o informazioni, sono state rispettivamente 17.880 e 15.109, un aumento significativo rispetto agli stessi trimestri del 2023 (quando le richieste erano state 9.796 e 9.602). Anche le vittime che si sono messe in contatto con i centri antiviolenza sono aumentate in maniera significativa. Tra i motivi che inducono le vittime a chiedere aiuto c’è soprattutto lo stalking che registra un forte incremento rispetto agli stessi trimestri dell’anno precedente (rispettivamente +74,9% nel primo trimestre e +24,8% nel secondo semestre).

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