“Orti di Puglia. Disposizioni in materia di orti urbani, collettivi, didattici e socio-terapeutici”: diventa legge la proposta a prima firma di Casili
30 Gennaio 2024Approvata all’unanimità, nell’odierna seduta del Consiglio regionale, la proposta di legge “Orti di Puglia. Disposizioni in materia di orti urbani, collettivi, didattici e socio-terapeutici”, a prima firma del vicepresidente del Consiglio regionale Cristian Casili.
È quanto si legge in un comunicato diffuso alla stampa dal Gruppo regionale del M5S.
Con l’iniziativa ‘Orti di Puglia’ si vuole favorire la nascita di orti urbani, collettivi, didattici e socio-terapeutici, con il coinvolgimento dei Comuni. Le finalità sono molteplici, tra queste aumentare la sensibilità di enti, produttori e cittadini, soprattutto dei più giovani, sul tema della sostenibilità alimentare e ambientale; valorizzare le produzioni tipiche e locali; favorire occasioni di socializzazione ed inclusione sociale per le fasce di cittadini più deboli.
“Vogliamo incentivare la partecipazione attiva dei cittadini, promuovendo la socializzazione e combattendo il degrado urbano. Nella coltivazione degli orti – spiega Casili – coinvolgeremo semplici cittadini, associazioni senza scopi di lucro, scuole, enti che si occupano di riabilitazione di persone con disabilità di tipo fisico, psichico e sociale e dell’integrazione di persone o gruppi svantaggiati. La sfida degli orti urbani e collettivi è quella di incentivare la partecipazione dei cittadini che diventano così protagonisti del rinnovamento del paesaggio e del recupero di spazi abbandonati. La creazione degli orti, infatti, è finalizzata non solo alla produzione orticola, ma anche a definire aree di aggregazione sociale e a contribuire al recupero delle aree degradate presenti nel contesto urbano. I progetti proposti dovranno prevedere l’applicazione di tecniche di agricoltura sostenibile e contemplare iniziative formative e informative su questi temi. I progetti degli orti didattici dovranno essere, invece, rivolti agli alunni dei nidi e delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo e secondo grado, e saranno realizzati su aree verdi situate all’interno dei plessi scolastici o gestite tramite convenzione. Si potranno prevedere momenti di partecipazione e collaborazione con le famiglie degli alunni coinvolti e con le associazioni locali. Con gli orti socio-terapeutici, invece, possiamo ottenere risultati attraverso progetti che puntino al recupero sociale o alla riabilitazione psichica e fisica delle persone con disagi o disabilità o che abbiano avuto storie di marginalità o svantaggio. Le attività svolte in un orto terapeutico possono, infatti, facilitare la socializzazione e combattere il senso di isolamento tipico delle condizioni di disagio. Per semplificare l’iter burocratico è stato deciso che le risorse regionali verranno trasferite direttamente ai Comuni per l’assegnazione dei contributi ai progetti presentati. Voglio ringraziare i colleghi Perrini, Romito e Bruno che hanno sottoscritto la proposta. Iniziative come questa migliorano la qualità della vita e aumentano gli spazi verdi nelle città. Obiettivi importanti per il nostro lavoro”.