Traditi gli anziani di Collepasso: una moderna struttura sociale costata 600mila euro, pronta da 12 anni e mai aperta, riconvertita per miopia e ottusità politiche

Traditi gli anziani di Collepasso: una moderna struttura sociale costata 600mila euro, pronta da 12 anni e mai aperta, riconvertita per miopia e ottusità politiche

9 Maggio 2024 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Il Centro diurno pronto da 12 anni e in stato di abbandono

L’ampia risonanza avuta dall’articolo (cliccare su) “Anziane/i sole/i a Collepasso: interrogativi e appello di un figlio lontano per la madre rimasta sola” mi induce ad ulteriori (ed amare) riflessioni.

L’articolo, che riportava le considerazioni di un figlio lontano per la situazione della madre rimasta sola a Collepasso, è stato ed è tuttora molto letto e ha fatto emergere alcune rilevanti e talora drammatiche situazioni umane e sociali nella nostra comunità. Al contempo, ha messo in evidenza la carenza nel nostro Comune di infrastrutture sociali adeguate, la mancanza di visione e progettualità da parte dell’attuale e inadeguata classe politica. Oggi ancor più colpevole, considerate le enormi potenzialità e risorse derivanti dagli irripetibili e cospicui finanziamenti del PNRR, oltre che da altri canali ordinari e straordinari, nel settore dei servizi e delle infrastrutture sociali.

Anche in campo sociale, come in altri settori strategici, il Comune di Collepasso sta perdendo importanti e decisive occasioni per incidere, cambiare e modernizzare la nostra comunità.

L’attuale Amministrazione, persa dietro fantasmagoriche e surreali “favolette” e intossicata dal “carpe diem”, dai volatili “like”, dal “botta-e-risposta”, dalle “polemicucce” narcisiste ed autoreferenziali che si esercitano giornalmente e inutilmente sui social, non ha visione né strategia né capacità progettuali per delineare il futuro della nostra comunità e delle prossime generazioni. Al più, raccatta confusamente e disordinatamente ciò che “passa al volo” senza nemmeno capire né intuire la “direzione” del “volo”.

Una confusione enorme che sta creando guasti notevoli, forse “strutturali” ed irrecuperabili, per la nostra comunità e fa emergere la totale inadeguatezza dell’attuale e precedente classe dirigente. Come al solito, troppo tardi ci si accorgerà nei prossimi anni dei danni che le ultime due Amministrazioni – ieri di Menozzi, oggi della Manta – stanno procurando al paese.

Le “chiacchiere e tabacchiere” della Manta e della sua sempre più ristretta cerchia di osannanti cortigiane e cortigiani si infrangono puntualmente di fronte a problematiche reali e strutturali pendenti da anni. Emergono in tutta la loro drammatica “nudità” l’inconsistenza e l’ottusità di una classe dirigente avvitata su se stessa e sul mero esercizio del potere senza alcuna capacità di “governare” i fenomeni economici e sociali locali.

Il Centro diurno e la piccola serra retrostante prevista per lavori di passatempo per gli anziani

Eppure ci fu un tempo, non molti anni fa (2006-2011) – all’epoca ero assessore allo Sviluppo economico e Urbanistica (e dal 2009 anche alle Politiche sociali) -, in cui si tentò di avviare una politica del governo del territorio, di programmazione, di progettualità funzionale ad una “visione” di sviluppo ecocompatibile per la costruzione di una comunità “moderna, innovativa, produttiva, ospitale e solidale”, i cui capisaldi erano la formazione del Pug (Piano Urbanistico Generale), le nove proposte progettuali presentate nel 2008-2009 nell’ambito della programmazione strategica territoriale per i P.O.R. 2007-2013 finalizzate al decollo e allo sviluppo sociale ed economico del paese, l’approvazione di un progetto denominato “Anziani in Attivo” per la realizzazione di un Centro diurno per Anziani, ecc. ecc.

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Sorvolo sul resto per focalizzare l’attenzione su quest’ultimo progetto, le cui finalità furono ben evidenziate in un articolo, tuttora attuale, che scrissi 14 anni fa, il 1° aprile 2010, e che invito a leggere (cliccare su “600.000,00 € per un Centro diurno per anziani a Collepasso”).

Il moderno Centro diurno per anziani, il cui finanziamento “scippai” arditamente nel Coordinamento istituzionale dell’Ambito sociale di Zona, venne progettato e realizzato in un batter d’occhio. Era dotato di ogni comfort e utilità all’interno, funzionali alle esigenze quotidiane degli anziani, e persino, all’esterno, di una piccola serra per permettere ad alcuni anziani di occupare il loro tempo anche nella coltivazione di prodotti agricoli. Il finanziamento fu immediatamente fruibile, essendo frutto di un Accordo di programma tra Regione e Ambiti sociali, e l’allora Amministrazione comunale approvò velocemente tutti gli adempimenti previsti. A fine 2011-inizio 2012 la moderna struttura era già pronta e fruibile… da allora sono passati 12 anni e più!!!

L’interno del Centro diurno per anziani in una foto di 12 anni fa (foto sopra e sotto)

Nel frattempo, però, dopo le elezioni del maggio 2011, l’Amministrazione era passata in mano a Paolo Menozzi e tutto ciò che era stato programmato ed avviato nel quinquennio precedente… svanì!

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Come è svanito nelle azioni dell’attuale Amministrazione, che, almeno in teoria (non fosse altro per appartenenza ad identico schieramento politico e programmatico), si sarebbe dovuta agganciare al lavoro fatto in quel quinquennio fruttuoso. Nella pratica ha rappresentato e rappresenta, invece, la negazione di quell’esperienza e la continuità persino politica con l’Amministrazione di centrodestra, tanto che si può oggi parlare di un unicuum politico-amministrativo. Questi sedicenti amministratori di sinistra hanno rinnegato la loro identità politica per inseguire la destra e Menozzi, che ha voluto, solo per “fare dispetto” alla precedente Amministrazione (in particolare a chi scrive), trasformare il Centro diurno per anziani, di cui c’era assoluto bisogno a Collepasso, in Centro diurno per disabili, di cui non mancano strutture nell’Ambito.

Ieri Menozzi ed oggi la Manta, con le loro scelte miopi e meschine, hanno tradito i nostri anziani e anziane e impedito loro di usufruire dei servizi che un Centro diurno appositamente pensato e costruito per loro avrebbe potuto rendere, sottraendoli all’isolamento e alla solitudine.

Scelte assurde e incomprensibili che dovrebbero far inorridire e indurre i cittadini a cancellare per sempre dalla politica e dal governo del paese persone come Paolo Menozzi, sindaco “inutile” ed inetto per dieci anni, e Laura Manta, sindaco “inutile” e inetto da quasi tre anni.

Ovvero, data la continuità politico-amministrativa dei due, dell’inutile, inetto e unico sindaco “Mantozzi”.

Giorni fa mi ha molto colpito un’affermazione della segretaria nazionale del Pd, Elly Schlein, sull’attuale Presidente del Consiglio.

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Giorgia Meloni – ha detto – è nel paese delle meraviglie, seppellisce i problemi sotto un fiume di retorica. “L’Italia è cambiata”, dice lei. Purtroppo sì, ma in peggio, basta chiederlo alle persone, basta stare in mezzo alla gente. Il problema è che la Presidente del Consiglio si divide tra palazzo Chigi e la propaganda di TeleMeloni, ha perso il contatto con la realtà”.

Mi sono chiesto… ma la Schlein ce l’aveva solo con la Meloni o si riferiva anche alla Manta?!? Le sue considerazioni, infatti, ben si adattano, mutatis mutandis, alla realtà politica e sociale del nostro piccolo paese e alla “meloncina” che lo amministra.

Guardo con tristezza e delusione il mio paese, la nostra “piccola patria”, e mi sovvengono la coinvolgente canzone e le amare parole dell’immenso Franco Battiato… “Povera patria! Schiacciata dagli abusi del potere di gente infame, che non sa cos’è il pudore, si credono potenti e gli va bene quello che fanno e tutto gli appartiene. Tra i governanti, quanti perfetti e inutili buffoni! Questo paese è devastato dal dolore…”.

Pantaleo Gianfreda

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