Il gatto nero e la “zappa sui piedi” della Manta: “Le biciclette sono state sempre quattro”, ha detto. Due sono all’Auditorium… e le altre due?!? La verità di un ex amministratore

Il gatto nero e la “zappa sui piedi” della Manta: “Le biciclette sono state sempre quattro”, ha detto. Due sono all’Auditorium… e le altre due?!? La verità di un ex amministratore

15 Novembre 2024 Off Di Pantaleo Gianfreda

Il comizio della Manta del 10 novembre… e il gatto nero

Forse l’avrà un po’ turbata quel “monello” di gatto nero che si è permesso di sfilare davanti a lei proprio un attimo prima che iniziasse il comizio… e si sa che i gatti neri sono segno di cattivi presagi, almeno secondo le dicerie delle cummari e cummareddhre, di cui la comiziante è divenuta la locale e indiscussa “presidentissima”.

Certo è che mentre scavava per cercare moniceddhre… “si è data la zappa sui piedi” da sola!

Darsi la zappa sui piedi” è un’espressione-immagine molto usata nel linguaggio comune e, come è noto, significa “andare contro se stessi (o nuocere a se stessi) involontariamente (o per rabbia)“.

È quello che ha fatto la Manta nel comizio del 10 novembre, forse “involontariamente”, certo “per rabbia” o perché, come dice lei di altri, non riesce “ad avere una parola di meno” né a dire la verità ai cittadini.

Ho atteso prima di pubblicare questo articolo perché ho dovuto verificare alcune circostanze prima di  scrivere e certamente non saranno illazioni vergognose, risolini isterici, narcisismi patologici, minacce o “fatwe” varie a intimorirmi o farmi desistere dalla ricerca della verità. Verità spiacevoli per la Manta, che mettono a nudo tutta la sua inadeguatezza umana e civile prima che politica ed amministrativa, ma certamente doverose per ripristinare trasparenza e legalità nel nostro Comune.

Le due coppie di biciclette: una in una casa privata, l’altra nell’auditorium scolastico

Torno per l’ultima volta (almeno mi auguro) sulla squallida vicenda delle biciclette prima che la parola passi definitivamente alla Magistratura perché valuti i fatti, individui e persegua i responsabili di questa ed altre vicende. Certe illegalità, apparentemente minori, sono sintomatiche del modo di intendere la gestione della Pubblica Amministrazione da parte di “apprendisti stregoni” che non riescono più a domare “spiriti malvagi” da loro stessi imprudentemente “evocati” e ormai ingestibili.

Grazie a Gino Mastria, già consigliere e assessore nella precedente Amministrazione, credo di aver messo nel giusto posto tutti i pezzi di questo pazzo puzzle. Sarebbe stato compito di un sindaco serio e trasparente, ma alla “nostra” non interessa la verità, ma solo nascondere, adulterare o mistificare i fatti, coprire responsabilità, proteggere il “clan”.

Cittadini al comizio

Forse la “comare Manta” dovrebbe riflettere sul “successo” del suo comizio di domenica 10 novembre che ha visto piazza Dante “stracolma”… lo dico ironicamente… di cittadini, sintomo del “vuoto” popolare che sta creando attorno a sé, nonostante patetiche illusioni social. La gente è ormai stanca di questa “pulzella” che sproloquia senza freni solo per la gioia, i sollazzi e la claque di una ristretta cerchia di fedeli “talebani/e”, corresponsabili dello stato penoso in cui versano in questo paese rapporti umani, civili, sociali e politici.

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Vediamo, allora, grazie all’ausilio di Gino Mastria, di ricostruire questa stucchevole vicenda.

Nel comizio la “comare Manta” ha sorprendentemente e ripetutamente dichiarato che “le biciclette sono state sempre quattro”… solo due giorni prima, arrogante e provocatoria, aveva mostrato alla consigliera Vantaggiato due biciclette, quelle secondo lei acquistate dal Comune, che, come scriveva nella risposta alla consigliera, “sono ancora oggi custodite presso il sottoscala dell’Auditorium”.

Come si spiegano il “giallo” e/o le mezze verità sibilate finalmente nel comizio, seppur “a denti stretti”?

Intanto è doveroso ribadire che le biciclette acquistate dal Comune a fine 2020-inizio 2021 sono solo due, come determinato con atto amministrativo del febbraio 2021 con cui l’Amministrazione Menozzi liquidava “in favore della ditta “Mega Ricambi di Mega Maurizio” da Alezio, il complessivo importo di € 440,00 iva compresa, per aver fornito n. 2 biciclette “Olanda” con cambio e comprese di cestino”.

Di queste due biciclette mi era stata già fornita, pochi giorni fa, una foto pubblicata il 29 gennaio 2021 sulla chat WhatsApp dei precedenti amministratori. Questa la foto delle due biciclette acquistate dal Comune:

Si tratta di una di colore azzurrino “Sky Bike” e di un’altra di colore verdino “Emerald bike”.

Ad ulteriore conferma pubblico due altre foto, pari data, postate sulla stessa chat, che mostra i due tipi di biciclette presso il negozio di Alezio in cui furono acquistate.

Le due biciclette acquistate dal Comune erano, pertanto, una “Emerald bike” verdina e una “Sky Bike” azzurrina.

… e le altre due?!?

Qui sovviene la preziosa testimonianza di Gino Mastria, la cui onestà personale è indiscutibile.

Gino racconta che, poco dopo l’acquisto, trovò in piazza altre due biciclette. Visto il persistente stato di abbandono, provvide a recuperarle e depositarle nel sottoscala dell’atrio del Palazzo municipale, in attesa che eventuali proprietari le recuperassero. Non rivendicando nessuno la proprietà, le due biciclette vennero de facto acquisite al patrimonio comunale e, a quanto pare, utilizzate anche per il progetto “C’è posta per te”.

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Questi i fatti. Ora le inevitabili considerazioni.

Delle due biciclette depositate nell’Auditorium scolastico ed esibite alla consigliera Vantaggiato solo una, la azzurrina, è tra le due acquistate dal Comune… dov’è la verdina?!?

Le due bici nello scantinato dell’Auditorium scolastico

Appare ormai chiaro che l’“Emerald bike” verdina è quella trattenuta senza pudore, insieme ad un’altra delle due trovate da Gino, da due coniugi “devoti” di Manta & C. ed utilizzate tuttora per uso privato dai due, forse convinti di godere di qualche particolare impunità, visto lo strettissimo rapporto con la sindaca.

Le due bici in casa privata

Se la Manta sapeva già da tempo che “le biciclette sono state sempre quattro”, come dichiarato il 10 novembre, perché ha mentito pochi giorni prima, il 4 novembre, rispondendo alla consigliera Vantaggiato e scrivendo che le biciclette “sono ancora oggi custodite presso il sottoscala dell’Auditorium” e poi, il 7 novembre, esibendo solo due biciclette come quelle di proprietà comunale?!?

Eliana Vantaggiato e Laura Manta

Quante “giravolte” e menzogne nel giro di pochi giorni! Non sarebbe stato più semplice dire la verità… o ha “montato” tutte queste “scenate” per scopi facilmente intuibili?!?

Appare, altresì, evidente che la Manta era da tempo a conoscenza che una delle due biciclette acquistate e pagate con soldi del Comune e l’altra trovata da Gino erano presso l’abitazione privata di amici, ma non ha fatto niente, come era suo dovere, per recuperarle, incappando così in reati previsti dal Codice penale.

Purtroppo, poi, il soggetto, invece di ringraziare, come farebbe un vero e saggio politico, chi segnala evidenti anomalie e le documenta anche con foto, sibila, come un serpente a sonagli attorniato da “scimmiette” scodinzolanti e plaudenti… “andate a fotografare i cortili di case delle persone e questo è gravissimo”!

Non sa la Manta-avvocato che fotografare l’esterno delle abitazioni (non “i cortili di casa”, come sostiene da  bugiarda e manipolatrice incallita) non solo non è “gravissimo”, ma, come ha sancito la Cassazione, è legittimo e nessun dubbio sussiste circa la possibilità di fotografare una casa altrui dall’esterno, poiché “la facciata di un edificio è ‘pubblica’ in quanto affaccia su un luogo pubblico”… forse questo particolare non le è stato chiesto quando ha fatto gli esami per l’abilitazione alla professione di avvocato?!?

Possibile che un avvocato non si renda conto di aver messo se stessa e i suoi amici in possibili e seri guai giudiziari con “parole, opere e omissioni” inammissibili per un sindaco e un pubblico ufficiale?!?

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Aveva minacciato “fuoco e fiamme”, tuonato che avrebbe creato “un caso politico e anche giudiziario” contro me e la Vantaggiato, tentato persino di intimidire per iscritto una consigliera di opposizione preannunciando “querele per diffamazione e calunnia”, pensava di “incastrare” altri con false verità e si è “incastrata” da sola… sembrava avesse il potere di riaprire il vecchio carcere Villa Bobò a Lecce per creare un lager dove far marcire tutti i suoi oppositori… il bluff e lo scoop non le sono riusciti… anzi sono diventati un “boomerang” per lei!

Oggi la Manta si rimangia tutto e dice “non voglio avere niente a che fare con voi, io non voglio e lo dico pubblicamente avere neanche un procedimento penale pendente con voi”… sarà diventata anche giudice?!?… mica è lei a decidere!

Altro che “non intende dare risposte” (… sarà costretta, però, a darle a qualche giudice!) ad una consigliera di opposizione e all’“amato-odiato” vostro umile cronista che scrive verità per lei scomode, diventato l’incubo della sua cattiva coscienza, su cui riversa livore, insinuazioni, isterie e menzogne di ogni genere insieme a degni/e “compari e comari” che si dichiarano persino “compagni/e”… povero Berlinguer… come si starà rivoltando nella tomba!

Il “teatrino” che recita nella parte di “pettegola comare” per apparire “vergine cuccia” è veramente disgustoso e indegno di una rappresentante delle Istituzioni!

Davvero non ci sono parole “davanti a tanta follia”, come dice lei da narcisista incallita tentando di proiettare su altri le proprie “virtù” e “deficienze”. Sembra ormai “fuori di testa” e “fuori di sé”… cerchi di rientrare in sé e comportarsi da persona seria, che rappresenta, seppur malamente, le Istituzioni e che costa alle nostre tasche 4mila e 2centesimi al mese non per violare leggi e regolamenti ed offendere opposizioni e cittadini, ma per fare il suo dovere e comportarsi finalmente almeno da persona civile.

La verità è – ed è questa verità a farla imbestialire! – che, nonostante apparenze e camaleontismi, oggi appare all’opinione pubblica, tranne i suoi ciechi aficionados, per quello che è… un “re nudo”, una bugiarda, una falsa, un’impenitente manipolatrice, una “Giano bifronte” ed una “multipolare” che cambia atteggiamenti ed umori secondo persone, convenienze e circostanze. Una persona e un sindaco inaffidabile e persino pericoloso per la convivenza sociale e civile. Un politico senza dignità politica.

Colorem habet, substantiam vero alteram” (“Appare in un modo, ma la sostanza è un’altra”): questo brocardo, massima giuridica che dovrebbe esserle ben nota, le si addice tutto!

Pantaleo Gianfreda

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