27 gennaio, Giornata della Memoria, 80 anni fa l’orrore di Auschwitz: “Io chiedo come può un uomo uccidere un suo fratello… Ancora non è contento di sangue la belva umana?!?”

27 gennaio, Giornata della Memoria, 80 anni fa l’orrore di Auschwitz: “Io chiedo come può un uomo uccidere un suo fratello… Ancora non è contento di sangue la belva umana?!?”

27 Gennaio 2025 Off Di Pantaleo Gianfreda

Erano le ore 8.00 del 27 gennaio 1945 quando le truppe dell’Armata Rossa arrivarono ad Auschwitz…

80 anni fa il mondo scoprì l’orrore senza limiti in cui il nazismo aveva portato l’umanità in quel campo di concentramento diventato simbolo dell’estrema barbarie umana.

Solo ad Auschwitz furono 1,1 milioni gli ebrei uccisi su tre milioni circa in totale.

Il 27 gennaio è il Giorno della Memoria… per non dimenticare!

Per non dimenticare “la banalità del male”, cui rischiamo anche oggi di assuefarci, che portò alla Shoah, all’Olocausto, alle leggi razziali anche in Italia, allo sterminio di milioni di ebrei, zingari, omosessuali e altre minoranze.

Nella ricorrenza degli 80 anni da quel 27 gennaio 1945, giorno in cui l’esercito sovietico entrò ad Auschwitz, Capi di Stato, tra i quali il Presidente Sergio Mattarella, e di Governo parteciperanno nel pomeriggio alla commemorazione di quell’evento che si terrà davanti al cancello principale del campo di concentramento.

Auschwitz (La canzone del bambino nel vento)”, la canzone di Francesco Guccini del 1966, esprime meglio di ogni altra parola i sentimenti di sdegno, ribellione, umanità e riflessione che suscitano ancora oggi quei terribili eventi.

Con Guccini, ci chiediamo… “… come può un uomo uccidere un suo fratello…” e con amarezza, guardando anche ai giorni nostri, ci rendiamo conto che forse la Storia non ci ha insegnato niente… “ancora non è contento di sangue la belva umana”?!?

LEGGI ANCHE  Schianto fatale sulla Maglie-Collepasso. Muore un 71enne

Auschwitz

Son morto con altri cento, son morto ch’ ero bambino,

passato per il camino e adesso sono nel vento e adesso sono nel vento….

Ad Auschwitz c’era la neve, il fumo saliva lento

nel freddo giorno d’ inverno e adesso sono nel vento, adesso sono nel vento…

Ad Auschwitz tante persone, ma un solo grande silenzio:

è strano non riesco ancora a sorridere qui nel vento, a sorridere qui nel vento…

Io chiedo come può un uomo uccidere un suo fratello

eppure siamo a milioni in polvere qui nel vento, in polvere qui nel vento…

Ancora tuona il cannone, ancora non è contento

di sangue la belva umana e ancora ci porta il vento e ancora ci porta il vento…

Io chiedo quando sarà che l’uomo potrà imparare

a vivere senza ammazzare e il vento si poserà e il vento si poserà…

Io chiedo quando sarà che l’uomo potrà imparare

a vivere senza ammazzare e il vento si poserà e il vento si poserà e il vento si poserà…

Spread the love