L’Anps ricorda “la figura eroica del questore di Fiume Giovanni Palatucci” nell’80° della morte (10 febbraio, ore 18.30, Auditorium scolastico)
8 Febbraio 2025“La figura eroica del questore di Fiume Giovanni Palatucci”, in occasione dell’80° anniversario della sua morte, è al centro dell’iniziativa commemorativa della sezione A.N.P.S (Associazione nazionale della Polizia di Stato) di Collepasso, intitolata proprio a Giovanni Palatucci, prevista per lunedì 10 febbraio, alle ore 18.30, presso l’Auditorium della Scuola Primaria.
Di seguito il programma.
Giovanni Palatucci ha rappresentato una figura di uomo e poliziotto significativa, generosa ed esemplare.
Sul sito internet della Polizia di Stato viene definito il poliziotto “Giusto tra le Nazioni” e così ricordato:
Si adoperò per salvare centinaia di ebrei dalle persecuzioni razziali: ricordiamo oggi un uomo “Giusto”, il commissario Giovanni Palatucci.
Dall’8 settembre del 1943 fu reggente della questura di Fiume e dopo un anno, il 13 settembre 1944 fu arrestato e deportato a Dachau dove morì a 36 anni il 10 febbraio del 1945.
Durante la sua permanenza a Fiume, come funzionario di Pubblica sicurezza, Giovanni Palatucci aiutò gli oppressi dal nazifascismo salvando molte vite. Già nel 1937, quando era responsabile dell’ufficio stranieri di Fiume, distrusse moltissimi fascicoli di cittadini di religione ebraica per sottrarli alla deportazione nei campi di sterminio nazisti.
Pochi giorni prima di essere deportato a Dachau con l’accusa formale di cospirazione ed intelligenza con il nemico disse ai suoi collaboratori “La Polizia significa vita, quella vita che serve ad aiutare il prossimo, la povera gente”.
È stato un esempio e portatore di quei valori di giustizia e servizio in favore dei cittadini. Per tale motivo Giovanni Palatucci, nel 1990, è stato dichiarato “Giusto tra le nazioni” dallo Yad Vashem, l’Ente nazionale per la memoria della Shoah dello Stato di Israele, nel 1995 è stato insignito della medaglia d’oro al merito civile e, dal 2004, lo Stato del Vaticano lo ha proclamato “Servo di Dio”, titolo attribuito alle persone per le quali è stato avviato il processo di beatificazione.
Nel corso degli anni la figura del poliziotto eroe è stata ricordata in molte città d’Italia. Grazie all’impegno della Polizia di Stato sono stati piantumati alberi in memoria del poliziotto e intitolate vie, piazze e scuole in suo nome. Tutte iniziative che, anche quest’anno, saranno celebrate e che danno valore al suo sacrificio e ai principi che hanno animato la sua azione al servizio degli altri, lasciando un segno indelebile per le generazioni future”.
Palatucci nacque a Montella (AV) il 31 maggio 1909. Dopo la laurea in Giurisprudenza nel 1932 presso la Regia Università di Torino, nel 1936 vince il concorso e si reca a Roma per frequentare il 14° corso per funzionari della Pubblica Sicurezza al termine del quale viene assegnato alla Questura di Genova.
Il 15 novembre 1937 viene trasferito presso la Questura di Fiume, dove assume l’incarico di responsabile dell’ufficio stranieri. Il 13 settembre 1944 viene arrestato dalla Gestapo e portato nel carcere “Coroneo” di Trieste con l’accusa formale di cospirazione ed intelligenza con il nemico. Qui viene condannato a morte dalle autorità tedesche per la sua attività a favore delle migliaia di profughi ebrei che riuscì a sottratte alle persecuzioni naziste. Il 22 ottobre 1944 viene deportato nel campo di sterminio di Dachau, vicino a Monaco di Baviera. Il 10 febbraio 1945, a poche settimane dalla Liberazione, muore dopo aver subito circa quattro mesi di stenti e sevizie. Il suo corpo venne gettato in una fossa comune sulla collina di Leitenberg, insieme ai corpi di centinaia di ebrei e di antifascisti.