Comune inadempiente: la Regione taglia del 10% il finanziamento di piazza Dante (€ 51.400 in meno)
4 Luglio 2015Inadempienze e violazione degli accordi sottoscritti con la Regione nella realizzazione della nuova piazza Dante costeranno al Comune di Collepasso ben € 51.400 “di multa”. A tanto, infatti, ammonta la decurtazione – pari al 10% – del finanziamento di € 514.000 concesso dalla Regione per la realizzazione dell’intervento, ora ridotto a € 462.600.
Lo ha comunicato (v. testo a fine articolo) nei giorni scorsi il Servizio Assetto del Territorio della Regione al Sindaco e al Responsabile del procedimento, ritenendo “non pertinente” la “scusante” addotta dall’Amministrazione comunale, responsabile di aver violato gli accordi assunti in sede di “procedura negoziata”, negli incontri dell’8 e 17 luglio 2013. In tali incontri Regione e Comune avevano concordato l’espianto parziale dei pini d’Aleppo esistenti nella vecchia piazza. Nel realizzare l’opera, invece, il Comune ha disatteso tale impegno ed ha espiantato tutti i pini, “anziché procedere – si legge nella comunicazione della Regione – con l’espianto concordato di solo 11 piante delle 21 esistenti … in contrasto con le decisioni prese in sede di procedura negoziata e senza informare preventivamente il Servizio”.
Il 25 febbraio 2015 la Regione aveva invitato il Comune “a chiarire le motivazioni delle decisioni assunte” e “nell’incontro tenutosi in data 16.03.2015, non sono state apportate motivazioni sufficienti a giustificare tale decisione”. Già in quella data era noto all’Amministrazione che la Regione si riservava “di quantificare una eventuale decurtazione dell’importo finanziato”. Tale “decurtazione” rischiava di essere persino del 25%, sebbene la Regione, “in relazione alla gravità dell’irregolarità e al principio di proporzionalità”, abbia poi deciso di applicare solo il 10%.
La Regione ha ritenuto persino “non pertinente” la giustificazione addotta dall’Amministrazione, poiché “alla stima del valore del giardino concorrono la funzione estetica, architettonica, sociale e ricreativa”, aggiungendo che “la presenza del verde nella piazza del Comune di Collepasso ha da sempre contribuito a migliorare il paesaggio urbano e rendere più gradevole la permanenza e la socializzazione nel centro abitato, regolando anche, durante i picchi estivi, gli effetti del microclima”.
Parole incontestabili, che danno ragione alle diffuse lamentele di tanti cittadini, soprattutto anziani, che in questi giorni di calura si “accalcano” sotto l’ombra dei vecchi pittosfori per avere un po’ di refrigerio oppure preferiscono rimanere chiusi nelle loro case. Dovremo aspettare anni, forse decenni, perché le nuove piantumazioni, soprattutto quelle di carrubo, crescano e possano “rendere più gradevole la permanenza e la socializzazione nel centro abitato, regolando anche, durante i picchi estivi, gli effetti del microclima”…
Forse sarebbe tempo che qualcuno facesse umilmente un po’ di autocritica e si rendesse conto che certe opere pubbliche, soprattutto quelle di grande impatto sociale e urbanistico come la trasformazione e riqualificazione del più importante luogo di aggregazione sociale di una comunità, qual è sempre stata ed è piazza Dante, avrebbe richiesto un serio coinvolgimento democratico, un ascolto attento dei cittadini.
E’ difficile capire come si possano compiere errori così madornali e clamorosi, i cui effetti rischiano di ricadere sull’intera cittadinanza. E’ difficile capire (almeno per chi non è di Collepasso) come sia possibile che un’Amministrazione, tenuta al rispetto della legalità e del pubblico interesse, possa disattendere in modo così leggero ed irresponsabile accordi ufficialmente sottoscritti con la Regione, rischiando di compromettere futuri rapporti istituzionali. Un sindaco ed un’amministrazione infidi e scorretti non sono certamente un buon “biglietto da visita”! Per fortuna ci dividono solo pochi mesi dalle prossime elezioni amministrative, che certamente manderanno a casa Menozzi e la sua incapace e dannosa amministrazione!
Il 20 giugno scorso Menozzi tentò di orchestrare una gigantesca “bolla” propagandistica con l’inaugurazione della nuova piazza… senza informare i cittadini che parte dei lavori avrebbero potuto pagarli loro stessi! Una piazza inaugurata anzitempo per tentare disperatamente di “salvare la faccia”, senza che i lavori fossero ancora terminati (dovevano finire al massimo entro febbraio) e ripresi in questi giorni, provocando ulteriori e gravi disagi. I bluff, come le bugie, di Menozzi hanno le “gambe corte” ed oggi questo sindaco deve rendere conto ai cittadini del danno economico da lui provocato al Comune e, pertanto, all’intera comunità.
Una domanda finale, infatti, è d’obbligo: saranno i cittadini a pagare le conseguenze economiche di errori così grossolani oppure, come ci auguriamo, saranno solo i diretti responsabili a pagare, iniziando dall’infido sindaco Menozzi, che ha sottoscritto impegni con la Regione poi disattesi?!?
Leggi testo integrale lettera Regione
Carissimo anonimo collepassese, non si tratta di attendere 10 mesi o 10 anni, si tratta di prendere coscienza che il vecchio modo di fare politica è ormai tramontato. Non esiste più “questo beneficio l’ho fatto io e quel danno lo hai fatto tu” qui si tratta di persone che sanno fare le cose e burattini che non sanno fare niente. Nel rapporto annuale sulla efficacia degli strumenti di investimento dei programmi europei, Adriano Ferracuti, (Senior specialist advisor presso il Dipartimento Affari regionali), punta il dito proprio sulla incapacità degli enti locali di spendere i fondi europei e cita testualmente.
“Numerosi economisti e studiosi si sono scagliati, nella forsennata ricerca dei responsabili, contro le pubbliche amministrazioni locali, in particolare nelle regioni meridionali, pervase, in alcuni casi, da obiettivi di potere locale più che da vera e propria missione a favore della collettività…..
La questione dello sviluppo locale permane in tutta la sua complessità e una ragione fondamentale sta nella totale assenza di un’idea di territorio da parte dei decisori locali. I programmi elettorali dei vari candidati si sono spesso limitati a enunciare una sommatoria di opere pubbliche da realizzare senza che a monte vi fosse un’idea di territorio e di sviluppo locale. Alcuni settori delle collettività locali denunciano l’abbandono delle istituzioni centrali dello Stato come causa del continuo “assalto alla diligenza” perpetrato dalle citate oligarchie; …..
E’ noto il qualunquismo diffuso che pervade ampi settori della società italiana, laddove, una volta data la delega ai propri rappresentanti attraverso l’esercizio del diritto di voto, i cittadini si sentono in pace con le coscienze e non ritengono di interessarsi ulteriormente della cosa pubblica, lasciandone spesso la gestione a oligarchie locali, potenzialmente capaci di piegare il bene comune al soddisfacimento di avidità personali, che rischiano di divenire il più potente deterrente allo sviluppo dei territori…..
In conseguenza di ciò, le collettività sembrano assuefatte a un tragico disincanto e pervase dal principio “tutto cambia, niente cambia”. “
Incapacità sospetta quindi e figlia di clientelismi incompetenti che nulla hanno a che fare con il bene comune.
Sono completamente d’accordo con quanto sostiene Giancarlo Pasanisi che i cittadini sono stanchi delle continue diatribe tra partiti che hanno fatto disinnamorare la coscienza collettiva dalla partecipazione alla vita democratica del paese.
Voglio segnalare inoltre un’altra opportunità offerta dal Piano Operativo 2014-2020. Il Conto Termico messo a punto dal MiSE con il GSE, prevede un contributo a fondo perduto del 40% su interventi di efficientamento energetico sia per le Pubbliche Amministrazioni che per privati cittadini, condomini e soggetti titolari di reddito di impresa o di reddito agrario. Il fondo messo a disposizione del governo ammonta a 200 milioni di euro l’anno per le PA e 700 milioni di euro per i privati. Nel 2014 sono state valutate circa 10.000 richieste ed elargiti solo 23 milioni su un totale di 900. Oggi a luglio 2015 siamo ancora a 40.000 richieste e 41 milioni finanziati. Occorre fare qualcosa altrimenti quello i fondi che l’Europa programma e non spendiamo poi li spende qualcun altro e non ci possiamo neppure lamentare. Grazie
Pino l’ amministrazione é incompetente su tutto, questo é il semplice motivo. Facciamocci una ragione per altri 10 mesi. Purtroppo é stato votato da persone che non pensano al futuro del paese e noi poveri cristi dobbiamo accettare tutto questo. Altri 10 mesi!
Aldilà dei vari commenti sulla qualità architettonica della nuova piazza e dei suoi strascichi burocratici e polemici, è di questi giorni l’avvio del nuovo bando del Ministero dello Sviluppo Economico C.S.E. 2015 – Comuni per la Sostenibilità e l’Efficienza energetica – in cui sono finanziati al 100% degli interventi di efficientamento energetico su edifici comunali. Come già successo l’anno scorso, ovviamente, il comune di Collepasso eviterà di partecipare, per poter continuare a pagare una bolletta energetica sostanziosa piuttosto che imbarcarsi in una procedura amministrativa, forse troppo complicata per i dirigenti e responsabili del comune. Penso però che i dirigenti del comune di Corsano ed Alessano che l’anno scorso hanno beneficiato di 200 mila euro ciascuno per la realizzazione di impianti e servizi per l’Efficienza Energetica non siano poi più bravi di quelli che lavorano nel comune di Collepasso. Ma forse vi sono altri motivi, che non conosco, per cui si ritiene superfluo cercare nuove soluzioni e imbastire nuovi interventi di riqualificazione tanto stiamo bene così come stiamo. O forse perché non c’è una vera strategia che consenta di risparmiare sui consumi.
La procedura peraltro è molto semplificata in quanto si tratta di eseguire una RdO sul MePA e dopo la aggiudicazione provvisoria chiedere il contributo al MiSE a partire dal 14 Luglio e sino al 12 Settembre. E’ come acquistare le penne BIC sul mercato elettronico. Niente di più semplice. Però non si fa. Perché? Bho.
Qualcuno mi ha fatto notare che sto sprecando parole, anzi, pensieri al vento… Obiettivamente credo abbia ragione, perchè, tra voi politici di entrambi gli schieramenti c’è un muro (The Wall) invalicabile! Infatti, oggi la politica è fatta solo di personalismi, vige la regola ferrea del: “Chi sei tu e chi sono io”, non esistono più valori n’è tantomeno ideali.
By The Wall (Pink Floyd)
Sono completamente d’accordo. Noi cittadini “qualunque” stanchi e sfibrati dalla demagogia di questi monologhi (da destra o da sinistra che dir si voglia), fine a se stessi, senza utilità alcuna per la popolazione, il cui “beneficio” va solo apparentemente all’io di chi scrive o di chi proclama. Ne è prova inconfutabile il “partito del non voto” nel recente confronto elettorale. Dunque, il danno non va solo a questo o a quello schieramento, ma a una intera comunità. Ritorna inutile stare alla finestra o seduti al bar per commentare l’altrui fare “forse più o meno errato”. Tali “strategie” cosa portano alla comunità che si rappresenta? Peraltro, chi è quello scellerato componente di una famiglia che rimane inerte quando si annida la malasorte di un male incurabile o se involontariamente qualche suo familiare si incanala in una scelta non profittevole (……visto che la onniscienza non è di questo mondo)? Ritengo anacronistica tale demagogia, da restituire alla storia degli anni ’70, quando in fondo potevamo permettercelo. Oggi invece ci si misura con la scarsità di risorse (sperperate dalle precedenti generazioni amministrative) e con gli opportunismi di Enti “tecnocrati”. Per esempio: quali sono i risultati sulla questione “rondò Masseria Grande” o sugli squarci e dissesti della nostra più importante arteria stradale che divide in due il nostro paese (la SP 361 o purtroppo ex SS 459)? Anche in tali casi mi sembra inutile inveire contro questa o quella “squadriglia” amministrativa, le responsabilità sono da qualche altra parte e neanche le opposizioni sono riuscite a raggiungere un utile obiettivo alle Comunità coinvolte. O ancora peggio……., quanti sono i nostri concittadini (per non dire fratelli….) che versano in condizioni tali da non essere in grado di soddisfare le numerose scadenze verso i fornitori di servizi (luce, gas, banche, ecc.) o verso quelle inventate da governi di un colore o dell’altro, comunque tutti noncuranti di un popolo ma di “altrui interessi”? Sono in grado l’attuale Giunta o le attuali Opposizioni a rispondere a tali vitali esigenze della propria comunità? Sono in grado questi attori della “politica amministrativa” di sposare nella discrezione queste cause senza inutili “ridondanze verbali”? Ma più semplicemente meritarsi il fiorire del sorriso dalle bocche dei nostri concittadini o la loro operosità in quanto aiutati e stabilizzati in redditizie e benefiche attività lavorative? E per i nostri giovani…… quale futuro viene riservato? Questo è il vero significato di POLITICA (πόλις) ereditato dai nostri antichi padri che noi non siamo in grado di tramandare, con il conseguente benessere, ai nostri figli!!! Un vecchio detto rivisitato da Esopo diceva che “l’unione fa la forza”, una metafora latina recitava che “la goccia scava la roccia”, ma volontà di realizzare queste antiche saggezze per la nostra comunità oggi non se ne vede affatto.
Altro danno e debito a carico di noi collepassesi. Mah! Ma come si può a non capire che Menozzi sta facendo danni su danni. Benedetti collepassesi state attenti alle prossime elezioni. Bisognerebbe votare gente capace di ottenere fondi dal governo per cambiare Collepasso e non di fare debiti e danni. Ricordo che l’ amministrazione di Vito Perrone( Unione per Collepasso) lasciò al comune 500.0000,00 euro di attivo cioè di incasso che si potevano spendere per la nostra Collepasso.e non si sa come sono stati spesi in mano all’ amministrazione Menozzi. Meditate gente meditate
Noto con dispiacere, che in politica in generale non esistono più gli avversari come una volta, ma solo dei nemici da combattere ed annientare ad ogni costo. Credo in particolare, che sia necessario un serio lavoro di confronto tra le varie culture per individuare ciò che unisce e non solo per fare a gara su ciò che divide. Perché l’impressione è che caduto un muro se ne alzi un altro per non risolvere i problemi del Paese. Penso invece, che nella storia recente ed in quella più lontana, la ragione e la verità non sono mai state da una sola parte. Nessuno ha mai avuto ed ha il monopolio della bontà o della malvagità. Si può insomma sposare una causa giusta per convenienza, così come se ne può sposare una sbagliata per convinzione. La buona fede riscatta qualunque errore purché nel momento in cui lo si commette non lo si ritenga tale. Bisogna in fin dei conti che entrambi gli schieramenti guardino di più al futuro e lavorino con cuore e ingegno per la nostra Collepasso.