E’ mobilitazione per ribadire il NO al nucleare

3 Aprile 2009 Off Di Pantaleo Gianfreda
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nuclearemanSabato 4 aprile, alle ore 19.00, manifestazione a Nardò. Il Consiglio comunale di Collepasso, nella seduta del 31 marzo, ha votato un ordine del giorno, nel quale, “interpretando i sentimenti più veri degli uomini e delle donne della cittadinanza, esprime il proprio NO fermo e determinato a qualunque ipotesi di installare in Puglia una centrale nucleare o un sito per lo smaltimento delle scorie radioattive”. L’o.d.g. è stato approvato con il voto favorevole della maggioranza e quello contrario della minoranza. (p.g.)

Continua in Puglia la campagna di Legambiente sul tema “per l’ambiente, contro il nucleare”. L’iniziativa, intrapresa dall’associazione in seguito alla decisione del Governo italiano di riaprire la discussione sulla possibilità di puntare sull’energia nucleare per produrre elettricità, si propone di invitare regioni, province e comuni a dichiararsi “Territori denuclearizzati”, ossia a vietare su tutto il territorio di loro competenza l’installazione di centrali, oltre che di sensibilizzare i cittadini sui rischi e le possibili conseguenze di questa controversa forma di produzione di energia elettrica che la maggioranza degli italiani ha già una volta rifiutato con il referendum del 1987.

Ed è la città di Nardò, ovvero uno dei siti rispolverati come “candidati favoriti” per l’eventuale deposito delle scorie radioattive (che dovrebbe più precisamente essere localizzato nella zona delle ex cave di Boncore, a cavallo fra Nardò e Avetrana), la prossima tappa del tour organizzato sul nostro territorio dalla sezione pugliese dell’associazione nazionale per la difesa dell’ambiente. L’appuntamento è per domani 4 aprile, in corso Italia, zona 167, a partire dalle ore 19.

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Fra gli ospiti della manifestazione Michele Losappio, assessore all’Ecologia della Regione Puglia, Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia, Maria Rosaria Manieri, assessore al Turismo della Provincia di Lecce, Antonio Vaglio, sindaco di Nardò e Mino Natalizio, assessore all’Ambiente del Comune di Nardò, sindaci e associazioni. Seguirà un concerto musicale con gli Après La Classe, Sud Sound System e Amigdala Band.

“Lo scopo della manifestazione a Nardò – dichiara Francesco Tarantini, presidente Legambiente Puglia – è di creare una grande alleanza tra associazioni ambientaliste e non, con i comuni e i cittadini per discutere sugli scenari energetici alternativi al nucleare. Senza fare battaglie ideologiche o di semplice testimonianza, con la nostra mobilitazione – aggiunge il presidente – non ci limiteremo a spiegare ad amministratori locali e cittadini i motivi della nostra opposizione all’atomo, ma rilanceremo l’idea di un modello energetico, fondato su risparmio energetico, politiche di efficienza e sviluppo delle rinnovabili e sul gas come fonte fossile di transizione”.

“La Puglia – conclude Tarantini – esporta l’88 per cento dell’energia prodotta in loco al mercato nazionale e ha puntato sull’energia rinnovabile quale via alternativa al nucleare. Infatti, i dati ufficiali per il 2008 confermano il primo posto per la Puglia nella produzione di energia eolica con 946 Megawatt prodotti mentre per il 2009 le previsioni parlano di almeno altri 400 Megawatt che entreranno in funzione”.

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“A 22 anni dall’incidente di Chernobyl, il nucleare non solo pone ancora gravissimi problemi di sicurezza, ma è anche una fonte energetica costosa, che non abbasserà affatto la bolletta energetica nazionale, non ridurrà la nostra dipendenza dall’estero e non ci permetterà di rispettare la scadenza europea del 2020 per la riduzione delle emissioni di gas serra prevista dall’accordo europeo 20-20-20 (secondo cui entro il 2020 tutti i Paesi membri devono ridurre del 20 per cento le emissioni di Co2 del 1990, aumentare al 20 per cento il contributo delle rinnovabili al fabbisogno energetico, ridurre del 20 per cento i consumi energetici)” viene affermato all’interno del comunicato stampa di presentazione dell’evento.

“Se l’Italia decidesse di puntare sul nucleare – continua il comunicato – causa le ingentissime risorse necessarie per sostenere questa avventura, abbandonerebbe qualsiasi investimento per lo sviluppo delle rinnovabili e per il miglioramento dell’efficienza, che sono invece le soluzioni più immediate ed efficaci per recuperare i ritardi rispetto agli accordi internazionali sulla lotta ai cambiamenti climatici”.


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Pantaleo Gianfreda