Venerdì 1 agosto

2 Agosto 2008 Off Di Pantaleo Gianfreda
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In mattinata riunione a Casarano del Coordinamento Istituzionale dell’Ambito sociale di Zona. All’ordine del giorno il progetto Passi, un progetto di assistenza ed integrazione per gli immigrati. E’ presente la dott.ssa Margherita Franja, mediatrice culturale di origine albanese, che ci espone gli obiettivi e le modalità del progetto, ormai in fase di conclusione. Si discute dell’opportunità di proseguire nel progetto, dopo la scadenza di ottobre, inserendolo nella programmazione di ambito.

Dopo la riunione, incontro l’on. Lorenzo Ria. Nel passato ho avuto con lui dure polemiche. Oggi abbiamo “normalizzato” i nostri rapporti. Ne sono contento, perché ritengo Ria, con tutti i limiti e le critiche che si possono rilevare, attualmente uno dei migliori politici salentini.

Nel pomeriggio, sempre a Casarano, nella saletta riunioni dell’Ospedale, incontro con l’assessore regionale Elena Gentile, presente alla cerimonia di consegna degli attestati per Operatore Sanitario dell’Ascla. Sala piena. Rimango poco e poi vado via. Mi dispiace non ascoltare l’intervento dell’Assessore, che stimo molto per il suo impegno e la sua competenza.

In serata, come quasi ogni sera, in piazza. Da domenica, infatti, si sta svolgendo il Palio. Ieri sono accaduti fatti poco piacevoli in Villa. So che il Sindaco sarà assente da Collepasso e voglio controllare direttamente che tutto si svolga nell’ordine e in regola. Nei giorni scorsi, ragazzini (e non solo) “armati” di palloncini d’acqua riempiti alla fontanina pubblica, avevano creato un po’ di caos sulla Villa comunale tra i cittadini, che giustamente si erano ripetutamente lamentati. Spiace (non voglio nasconderlo), per un amministratore, nonostante le ripetute sollecitazioni, rilevare l’inerzia di alcuni Vigili urbani. Come è possibile che un amministratore, come me, si accorga di quello che succede in Villa, cerca di controllare, prevenire ed intervenire ed un Vigile spesso non si accorge di nulla e non interviene quasi mai? Hanno ampiamente ragione i cittadini a lamentarsi. Noi amministratori abbiamo il dovere di intervenire. E qualche Vigile, invece di “fare l’offeso” o appigliarsi a "sofismi", dovrebbe capire che i miei doverosi interventi, talora decisi, sono finalizzati a tutelare in primo luogo i cittadini, ma anche la loro stessa professionalità e il loro ruolo, che a Collepasso sembrano evanescenti agli occhi di molti cittadini. La prova “provata” di quello che dico è che ieri sera, nonostante la presenza in piazza di due Carabinieri e due Vigili, in continua ed amabile conversazione (la gente guarda, signori miei, e ha diritto anche di giudicare, perché nessuno deve ritenersi al di sopra di ogni controllo!), in Villa succedevano continui e “simpatici” assalti “all’acqua bianca” che infastidivano i cittadini, senza che nessuno intervenisse (se non qualche “fesso” di amministratore). Oggi, invece, anche per la decisione radicale e giusta del Sindaco di chiudere la fontana e transennare la piazza, un solo Vigile (uno dei due dell’altra sera) è riuscito tranquillamente a gestire tutta la situazione, vigilando costantemente. Qualcuno spesso mi dice: “’nci ole nu ‘pacciu’ pe’ ogni paese, Pantaleo!”. Come se fare il proprio dovere sia cosa straordinaria, “cosa da pazzi”! Se tutti ci sforzassimo di fare solo il nostro dovere, saremmo tutti straordinariamente “pazzi”, cioè “persone normali”!

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Una nota di colore. Alcuni ragazzini (sempre “innovativi” i ragazzini!), constatata la chiusura della fontanina, si erano furtivamente introdotti nel bagno a pian terreno del Comune per “rifornirsi” di acqua per le loro bottigliette e palloncini… Li ho colti sul fatto, grazie anche alla collaborazione di altri ragazzini. Ho fatto loro una paterna “strigliatina”, sequestrati palloncino e bottiglietta, chiusa la porta del bagno… Educatamente, i ragazzini hanno accettato il mio intervento.

Spesso sento dire: “Ah, i ragazzini di oggi!…”. Diciamoci la verità. I ragazzini – di ieri e di oggi – sono sempre gli stessi. Forse sono i “grandi” ad essere cambiati. Ieri più seri, severi e coscienziosi. Oggi più menefreghisti e meno seri, con minor senso civico e familiare. Non tutti, per fortuna. Ma molti. Sta a noi adulti controllare ed educare i ragazzi e, soprattutto, dare il buon esempio… La mia regola è: “Non prendertela mai con i ragazzi. Seguine la tracciabilità e capirai i loro disagi”. Ed è proprio così. Ho rilevato che i più discoli o quelli più esposti a certi pericoli sono proprio quelli (ma non solo, per la verità) con situazioni familiari disagiate (relativamente dal punto di vista economico, soprattutto etico!). Quale colpa hanno questi ragazzi? Molti di questi li ho “adottati”. Ho letto nei loro occhi tanta voglia di affetto paterno e di calore familiare. Mi sforzo di darne un po’. Io voglio loro bene e loro vogliono bene a me. Se in questo paese, che è già straordinario, ci fosse più comprensione, amicizia, solidarietà… quanti ragazzi si recupererebbero alla “straordinarietà” o, se si vuole, alla “pazzia” di una vita “ordinaria”, cui tutti abbiamo diritto…

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Pantaleo Gianfreda