Mercoledì 29 ottobre – domenica 2 novembre

2 Novembre 2008 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Mercoledì, Consiglio e Giunta. Giovedì, visita del nuovo Prefetto di Lecce. Venerdì, commiato del Segretario comunale. Sabato, comizio. Domenica, giornata estiva, Commemorazione dei Defunti.

Giornate molto intense quelle comprese tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre, che avrebbero meritato ognuna una sua pagina di questo diario.

Mercoledì pomeriggio, Consiglio comunale. Breve. All’o.d.g. le comunicazioni del Sindaco sulle dimissioni da assessore di Francesco; l’approvazione del Piano comunale di diritto allo studio 2009; le comunicazioni del Sindaco e la situazione politico-amministrativa del nostro Comune (argomento richiesto dai sette consiglieri di minoranza).

Nel penultimo punto, il Sindaco ha fatto riferimento alle dicerie e lettere anonime sul mio conto, ma, anche più in generale, sul conto di tante persone, soprattutto donne, che sono circolate le settimane scorse. La condanna del Sindaco è stata netta.

Sull’ultimo punto, è sembrato assistere al classico “Dove vai?!” – “Porto pesci”. Il punto, richiesto dalle minoranze dopo una confusa lettera sulla vicenda del lavoratore eritreo e su quanto pubblicato su questo sito, con gli allegati articoli che vi sono apparsi, aveva chiaramente l’obiettivo di mettere sotto accusa la mia persona. Dicono a Roma: “’Anvedi ‘sti 'mpuniti!”.

Riformulo pubblicamente l’appello all’opposizione a inviarmi per email integralmente i loro scritti: meritano, indubbiamente, di essere pubblicati. I cittadini devono rendersi conto di quello che costoro scrivono. Purtroppo per loro, non lo fanno e non rendono pubblici i loro scritti, perché intrisi di menzogne, ipocrisie, astio e vergogne. Pretendono, inoltre, che io non scriva niente di loro su questo mio sito e sono sempre pronti a censurare od inviare interrogazioni anche su stupidità. La loro specialità è diventata la censura verso i miei scritti. A loro è permesso tutto, “nell’ambito delle prerogative conferite loro dalla Carta costituzionale e, quindi, con il dovere istituzionale di esercitare senza LIMITI il controllo degli atti e delle attività dell’amministrazione comunale…”. Proprio così è scritto nella premessa delle interrogazioni FelliNuz! A me, non è permesso niente! Loro possono parlare, sparlare, sproloquiare, diffamare, insinuare (così intendono il controllo “senza limiti”!). Io, non posso permettermi alcuna libertà né di esprimere i miei diritti civici ed amministrativi. Per loro, sommi sacerdoti dell’ipocrisia, vale la Carta costituzionale. Per me, no. Anzi, se parlo di loro o dei loro amici “abissini” (senza offesa per gli Abissini), violo la privacy, presentano interrogazioni e scritti a raffica, scrivono al Prefetto, alla Procura, ai Carabinieri, al mondo intero… a Bush e persino a Putin… Mi sembrano agenti dell’Ovra fascista, dell’Sd nazista, del Kgb sovietico, nati per opprimere le libertà altrui ed impedire la libertà di stampa. E c’è persino qualche “sommo stupido” che dà retta alle loro stupidaggini! Altrimenti, che “sommo stupido” sarebbe!

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Ma torniamo a noi. In Consiglio, a differenza delle motivazioni e degli allegati della richiesta di convocazione e, forse, vergognandosi delle stesse (la difesa “di fatto” dell’autore dell’ignobile ingiustizia verso il lavoratore eritreo e la condanna della mia persona che aveva "osato" scriverne su questo sito), il cons. Menozzi legge, a nome di tutti, una “dichiarazione” apologetica… dell’ipocrisia. Il termine “ipocrisia”, come noto, indica l'incoerenza voluta tra azioni svolte e valori enunciati. Ipocrita si definisce la persona che afferma una determinata idea e poi si comporta in una maniera contraddittoria ad essa. Ecco, se bisogna somatizzare l’ipocrita, ognuno immediatamente sa già a chi pensare… Il Sindaco replica da par suo. Dopodichè, considerato che quell’atto di ipocrisia era chiaramente solo “l’esca” cui far abboccare tutta la maggioranza per ulteriori sceneggiate contro l’Amministrazione, tutti i consiglieri di maggioranza decidono di abbandonare il Consiglio. E, infatti, l’ipocrita maschera di qualcuno cade e lascia spazio subito ai volti isterici, farisaici e inverecondi dei salvatoriperrone e delle martasindaco, ieri acerrimi avversari, oggi “uniti nella lotta” e nell’astio contro l’Amministrazione. Che bella e degna coppia! Nonostante il Consiglio fosse stato dichiarato chiuso, si scagliano violentemente contro l’Amministrazione e pretendono di continuare a svolgere il Consiglio e parlare con motivazioni fuori da ogni regola. Viene sollecitato l’intervento del Maresciallo dei Carabinieri presente in sala, il quale dissuade l’ex sindaco dal persistere nei suoi interventi illegali.

Ah, dimenticavo di dire… Nemmeno un accenno di solidarietà da parte di Menozzi e company nei miei confronti per le ignobili lettere anonime e diffamatorie… si sa, la loro solidarietà va tutta a Domenico Sindaco e ad altri noti personaggi… Ognuno si sceglie i suoi degni compagni di viaggio e i suoi “alti” punti di riferimento politico e morale…

Subito dopo, in Municipio, Giunta.

Giovedì, è prevista la visita del nuovo Prefetto di Lecce, il dott. Mario Tafaro.

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In mattinata la “piccola” Marta, figlia e nipote di cotanto padre e di cotanto zio (dei quali sono "indegnamente" cugino!), protocolla una lettera in cui ritira, come già aveva fatto qualche giorno prima il portavoce ufficiale della famiglia, la solidarietà al lavoratore eritreo, vittima del “conte zio”. E' la sua personale lettera di presentazione al nuovo Prefetto che visita la nostra comunità…

L’incontro con il dott. Tafaro, verso mezzogiorno, rappresenta una forte (speriamo, non passeggera) ventata di vera democrazia e serietà politico-amministrativa. Cordiale, alla mano, fortemente impregnato di sentimenti democratici e partecipativi, rispettoso del ruolo e della centralità dei cittadini, il Prefetto, dopo il benvenuto del Sindaco, sollecita egli stesso gli interventi dei numerosi presenti. Sono stati invitati tutti: maggioranza e opposizione, associazioni, sindacati, partiti, ecc. Mi piace questo Prefetto. Rappresenta, per quello che ho potuto cogliere, una visione moderna e fortemente democratica (e non burocratica) del ruolo e del rapporto che la Prefettura deve avere con le Amministrazioni e con tutti i cittadini. L’Amministrazione fa omaggio al dott. Tafaro di un quadro del prof. Lionello Mandorino, presente all’incontro, e di un libro del prof. Salvatore Marra e del geom. Orazio Antonaci sulla storia di Collepasso. Il Prefetto gradisce i doni e si congeda dalla comunità collepassese con un appello alla concordia.

Desidererei ardentemente che il Prefetto si fermasse qualche giorno a Collepasso. Chissà se non potesse riuscire lui a far capire e far vivere concretamente a tutti i valori e le regole veri della democrazia e del rispetto di ruoli e compiti, in un’osmosi virtuosa mirata al bene della collettività!

In serata, prima una riunione presso il Municipio con le associazioni per organizzare degnamente l’ormai imminente arrivo a Collepasso della delegazione spagnola, e poi a Presicce, con Gigi e Monica, dove l’Amministrazione di quel Comune, diretta da Antonio Luca, ha organizzato il gemellaggio con una città portoghese. Bella manifestazione. Mi presentano il sindaco, il vicesindaco e un deputato di quella città, con i quali, nonostante la differenza della lingua, riusciamo ad intenderci bene. Portoghese, italiano e dialetto salentino si intendono e si conciliano. Il mio amico assessore Gino Orlando, animatore dell’evento, è felice per l’ottima riuscita della permanenza a Presicce e nel Salento della delegazione portoghese.

Venerdì mattina, il commiato del Segretario comunale nel suo ultimo giorno di servizio. Una simpatica festicciola con dipendenti ed amministratori. Targa ricordo da parte dell’Amministrazione, pergamena e regali da parte degli affezionati dipendenti. Antonio Attanasi è unico. Credo che si sentirà la sua mancanza. Soprattutto per la grande umanità da lui sempre espressa nei confronti di tutti.

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Le opposizioni, giusto per rispettare quanto il Prefetto aveva loro raccomandato il giorno precedente, riprendono la guerra! Protocollano in mattinata una richiesta di nuova convocazione del Consiglio comunale sulla situazione politico-amministrativa e sulle comunicazioni del Sindaco nel precedente Consiglio in merito alle ignobili lettere anonime contro di me.

In serata, partecipo a Taviano ad un convegno sul costituendo Gal (gruppo di azione locale) tra 12 Comuni, tra i quali Collepasso, per la presentazione di un progetto LEADER. E’ presente e conclude i lavori l’assessore regionale Enzo Russo.

Sabato 1° novembre, in serata, in Largo Municipio, il mio preannunciato comizio per esporre ai cittadini i fatti di cui sono stato vittima. Prima di me, interviene, con un discorso di alto profilo politico ed istituzionale, il Sindaco e, successivamente, Antonio Ciccardi. Sul mio intervento lascio giudicare i presenti. Ho dovuto, all’inizio, superare un conato di pianto e violentare me stesso per non fare una figura da bambino. Ero fortemente teso ed emozionato. Ma, poi, ho superato queste intime difficoltà ed ho esposto ai numerosissimi cittadini presenti le mie ragioni. Alla fine, tanti amici e cittadini attorno a me a solidarizzare, abbracciarmi e pungolarmi a continuare nella mia azione. Ne sono rimasto emozionato. Grazie a tutti. Era presente anche un giornalista del “Quotidiano”.

Domenica 2 novembre, giorno dei Defunti. In mattinata, leggo l’articolo pubblicato dal Quotidiano sul comizio del giorno precedente. Lo pubblico sul sito. In mattinata, mi rilasso in campagna. Una giornata bellissima. Estiva più che autunnale. Mi ritorna la voglia di mare. Nel pomeriggio, la doverosa visita a tutti i defunti al Cimitero. La futura comunità di tutti noi. Nella piccola Cappella della mia famiglia, una preghiera per i defunti ed il solito dialogo con i miei genitori, con zio Grazio… Lassù, loro certamente mi amano e mi proteggono. Requiescant in pacem!


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Pantaleo Gianfreda