Domenica 30 novembre

30 Novembre 2008 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Riepilogo di 2/3 di mese. Splendida esperienza con la delegazione spagnola dal 9 al 15 novembre. Alterne vicende amministrative.

Oggi, 30 novembre, Festa di sant’Andrea. Auguri to my honey Andrea. Maliteu, Andrea parigino!

Auguri anche a tutti gli Andrea del mondo!

Almeno a conclusione di questo mese, cerco di riepilogare un po’ i vari momenti salienti successivi al 9 novembre, ultimo report di questo diario. Molti dei fatti più importanti sono stati, comunque, riportati nei fatti di cronaca e ad essi rimando.

Alcuni giorni dopo la partenza della splendida delegazione spagnola da Collepasso, dopo la loro splendida settimana di permanenza nella nostra splendida comunità, mi ero messo a scrivere una sezione particolare del mio diario. L’avevo intitolata “Diario brigantino – 7 giorni con gli amici spagnoli”. Pensavo di riportare, come già feci con il mio “diario americano”, fatti, impressioni ed esperienze dei sette giorni con gli spagnoli.

Ho dovuto poi interrompere immediatamente la stesura del “diario brigantino” per il precipitare degli eventi amministrativi. Per il disgusto che mi ha assalito al pensiero di certi fatti e persone di casa nostra. Non potevo “alienarmi” rispetto agli eventi in corso. Né me la sentivo di scrivere un “diario brigantino”, mentre tanti “briganti” della vita politica collepassese spargevano fango a piene mani. Dovevo forse nascondere certi sentimenti (o, per i soliti “scribi e farisei” ipocriti, è impedito a chi fa politica avere “sentimenti”?!?), lo sdegno e il disgusto che provavo verso certi barbari figuranti del politicume farsesco e tragicomico di questo paese? Un paese, da una parte sfortunato – data la presenza di questi personaggi -, e, dall’altra, fortunato, data – posso dirlo ad alta voce -, la presenza di questa Amministrazione. Immaginiamo per un istante – non inorridite! – se le elezioni amministrative del maggio 2006 fossero state  vinte, ad esempio, dal Grande Ipocrita (Dio ce ne scampi e liberi!!!), da Rombo di tuono (Dio ce ne guardi!!!) o, peggio, dal Diossina (Dio ce ne guardi, scampi e liberi!!!), che già da semplice consigliere avvelena l'ambiente e sparge tanti veleni…

Le grevi polemiche dell’opposizione nel loro comizio di domenica 16, la riunione del coordinamento PD di martedì 18, le mie dimissioni da assessore e vicesindaco di mercoledì 19, la successiva ondata di calda solidarietà e affetto verso la mia persona, la mia rinomina di giovedì 20, la prima lettera anonima (contro di me, naturalmente) datata 22 novembre, la seconda (sempre contro di me) del 26 novembre, il Consiglio comunale del 28… Ci sarebbe da scrivere tanto, ma sorvolo. Tante circostanze sono note. Mi dispiace solo che nel Consiglio di venerdì scorso fossero così pochi i cittadini presenti. Forse, dovremmo trovare il modo di trasmettere on line le sedute del Consiglio… Tanti cittadini, oggi ancora ignari, si renderebbero finalmente conto di tante cose…

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Dicevo della splendida permanenza della delegazione spagnola e della mia iniziale intenzione di scrivere un dettagliato “Diario brigantino” sulle sette giornate. “Brigantino”, non con riferimento a qualche “piccolo brigante”, ma perché così vengono chiamati gli abitanti di Betanzos. Nel I secolo D.C., infatti, i romani – guidati dai consoli Flavi – completarono l'occupazione di quel territorio e la città, che era stata fondata dal capo celto Breogan, ottenne privilegi diventando un oppidum romano col nome di Brigantium Flavium. Così si chiamava, infatti, sotto i romani, l'attuale Betanzos, i cui abitanti vengono chiamati “brigantini” in ricordo del nome antico della loro città.

Degli appuntamenti più importanti ho già scritto. Qui voglio ricordare, in particolare, gli splendidi rapporti umani e di amicizia che in appena una settimana è stato possibile  stabilire tra tante persone della nostra comunità e tante persone della delegazione. Penso, ad esempio, agli otto giovani spagnoli. Al loro arrivo sembravano spaesati. E’ bastato metterli in contatto con le scuole, inserire alcuni di loro nella splendida famiglia di Oronzo ed Angelica e, alla fine, sembravano essere diventati di casa. Oppure alla splendida amicizia nata con Carlos e Lourdes, ma anche con l’alcadesa Mari e il marito José. Oppure alle splendide serate di lunedì 10 e sabato 15 – la prima presso i locali dei campetti gestiti dal Centro Sportivo “G. De Simone” e la seconda presso la Parrocchia Cristo Re. Ho ancora negli occhi l’irrefrenabile pianto di Elena. La sera la delegazione doveva ripartire. Insomma, un profluvio di umanità, simpatia ed amicizia.

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Quando gli ospiti sono arrivati, domenica 8, abbiamo subito simpatizzato. Come se ci conoscessimo da sempre. A mezzogiorno, alcune nostre donne hanno preparato “la pasta fatta a casa” e abbiamo acquistato, in economia, l’occorrente per un pranzo “in famiglia” presso il Cà de Bé. Eravamo in tanti. La sera, presso la Chiesa Matrice, la Messa dell’incomparabile don Celestino, che mi ha anche incaricato di dare in Chiesa il benvenuto agli ospiti in sua vece. Poi, dopo, in Largo Municipio, le presentazioni alla popolazione. Una serata bella, indimenticabile.

E poi, dopo l’incontro del lunedì con i ragazzi del Professionale e la serata ai campetti del CSI, martedì 11, la visita ad Otranto. La Cattedrale, lo splendido Mosaico pavimentale, la Basilica bizantina di San Pietro, l’accoglienza presso il Comune da parte dell’assessore Totò Miggiano, per 15 anni sindaco di quella città e già vicepresidente della Provincia. E, sempre nella stessa giornata, lo spettacolo incomparabile della costa salentina da Otranto a Santa Maria di Leuca. E, in serata, “San Martino” presso la bellissima masseria agrituristica “Le Stanzìe” di Supersano. La visita a Lecce di giovedì 13, lo splendido barocco di Santa Croce e di Palazzo Celestini, l’accoglienza del presidente del Consiglio provinciale dott. Sergio Bidetti e del presidente della Commissione Cultura dott. Claudio Casciaro e tanto altro. E, prima di visitare Lecce, la fermata a Maglie, su richiesta delle due gemelle Cabibbo, al Linguistico internazionale con opzione spagnola del Liceo Capece, accolti dal Dirigente scolastico prof. Vito Papa.

Venerdì 14, poi, l”apoteosi”. In mattinata, visita ad alcune significative aziende del territorio: la Romano jeans-Meltinpot di Matino, accolti e guidati dal titolare Cosimo Romano, la Elata di Casarano di Martino Nicolazzo, i fratelli Colì di Cutrofiano, la Tecneco Filters di Collepasso, guidati da Luca. Scopriamo che José usa i filtri di Uccio Pino. Come è piccolo il mondo! Nel pomeriggio, la firma del Patto di fratellanza tra i due Comuni nello splendido scenario della sala centrale del Castello baronale. Una sala gremita. Una cerimonia solenne e semplice, altamente toccante. Le televisioni locali, oltre i corrispondenti dei due maggiori quotidiani salentini, presenti. Presenti anche i rappresentanti della Regione (Antonio Maniglio), della Provincia (Gianna Capobianco), della Prefettura (Valeria Pastorelli) e il Console onorario spagnolo per la Puglia (Bruno Gallo). Tante foto ufficiali e tante foto ricordo per noi e i nostri ospiti. Delle oltre 1.000 foto che ho scattato con la mia digitale nel corso della settimana, ne ho pubblicato oltre 100 su questo sito. In serata, poi, “cena ufficiale” a Gallipoli, al Ristorante “Marechiaro”. Cena insuperabile. Estasiati i nostri ospiti.

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La mattina seguente, verso tardi, nonostante il maltempo, ritorno a Gallipoli per una visita turistica, guidati dall’ottimo Sergio Nocco. Un giro veloce, ma ampio, per ammirare i tanti “tesori” storici di Gallipoli, alcuni dei quali io stesso non avevo mai visitato. Autentiche meraviglie. A mezzogiorno, un breve pranzo a “L’Aragosta” offertoci dall’alcadesa e dal marito. E, poi, come dicevo prima, l’indimenticabile serata, dopo la S. Messa celebrata da don Oronzo, mentre all’esterno diluviava, nei locali della parrocchia Cristo Re. E, infine, prima di mezzanotte, la commossa partenza della delegazione da piazza Dante con un pullman verso Roma.

Per finire, come non ricordare il contributo fondamentale e la presenza quasi costante di Monica o delle bravissime ragazze collepassesi che si sono prestate a fare da interpreti? In primo luogo, Maria Luisa, presente dal primo giorno. E poi Chiara e Valeria. Una bella occasione per perfezionare il loro spagnolo, insegnarlo anche a noi e fare splendide esperienze di amicizia e umanità.

Insomma, un’esperienza indimenticabile per tutti!

Se, in questo paese, si collaborasse tutti per renderlo migliore (ci sono tante belle energie), quante di queste o analoghe iniziative si potrebbero prendere! E’ proprio questo tipo di iniziative (accanto, naturalmente, ad altre) che può elevare il livello di una piccola comunità! Che aiutano ad aprire la mente. A guardare oltre il nostro recinto. L’iniziativa è andata al di là di ogni aspettativa. Possiamo guardare con fiducia al futuro. Nonostante tutto.


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Pantaleo Gianfreda