Durissima risposta del Sindaco al Dirigente scolastico

8 Gennaio 2009 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Dopo il “dispettuccio della chiave” e la richiesta di spiegazioni da parte del Sindaco, il Dirigente scolastico aveva scritto una ridicola lettera al Prefetto e, per conoscenza, ai Carabinieri e al Sindaco in cui denunciava l’”apertura forzosa della Scuola Primaria da parte del Sig. Sindaco di Collepasso”. Durissima, in una lettera inviata il 7 gennaio al Prefetto, agli Uffici scolastici regionale e provinciale, al Maresciallo dei Carabinieri, al Presidente del Consiglio di Istituto e allo stesso Dirigente scolastico, la risposta del Sindaco, che invita “a voce alta, le Autorità scolastiche ad intraprendere le necessarie iniziative per valutare la compatibilità della permanenza dell’attuale dirigente scolastico nella scuola di Collepasso”.

Di seguito, integralmente, la lunga lettera del sindaco Vito Perrone. Sarei ben lieto di pubblicare integralmente anche la lettera del dirigente scolastico, se decidesse di inviarmela email, per rendere nota a tutti la “profondità” del “pagliara-pensiero”…

Oggetto: Rapporti con il Dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Statale di Collepasso

La presente costituisce replica alla “denuncia” che il dirigente scolastico prof. Sergio Pagliara ha inviato al sig. Prefetto di Lecce in data 30/12/2008 (lettera che si allega).

La replica è inviata anche alle altre Autorità in indirizzo per gli aspetti di Loro competenza; in particolare alle Autorità scolastiche affinché prendano atto dell’ulteriore sviluppo (in termini negativi) dei rapporti istituzionali e personali tra lo scrivente e il dirigente scolastico.

Premetto, in ogni caso, che se il dirigente scolastico non avesse scomodato il sig. Prefetto, con la sua “denuncia”, avrei volentieri fatto a meno di impegnarmi in una replica che, al più, sarebbe dovuta rimanere circoscritta. Purtroppo, alla luce della nota del dirigente scolastico, non posso sottrarmi all’impegno. 

Sia pur sommariamente, riassumo la questione perché i Destinatari siano in condizione di comprendere l’evoluzione dei rapporti.

Settembre 2007. Equitalia, concessionario per la riscossione dei tributi, pignora la somma di circa 24.000 euro, presso il tesoriere dell’Istituto comprensivo di Collepasso, per cartelle esattoriali, relative alla tassa sulla raccolta dei rifiuti,  notificate in anni precedenti e mai pagate dalla scuola.

Apriti cielo! Il dirigente scolastico avvia una violentissima polemica contro l’Amministrazione comunale per aver pignorato risorse finanziarie della scuola, così compromettendo, a suo dire, la realizzazione di progetti scolastici a danno degli allievi.

Nella campagna polemica avviata contro l’A.C., il dirigente scolastico trova facile e scontata sponda nella minoranza consiliare (in gran parte composta dagli ex sindaco e assessori che, paradossalmente, nel corso del loro mandato, avevano iscritto a ruolo la TARSU sulla scuola), con la quale finisce per stringere un rapporto organico (partecipa alle manifestazioni politiche, pur essendo originario e residente in altro comune, fornisce la corrispondenza riservata intercorsa tra lo scrivente, lui e l’Ufficio scolastico regionale), fino a manifestare pubblicamente la sua mission: far cadere l’A.C. di Collepasso!

Nella sua forsennata, assurda, grave, dannosa e, per certi versi, ridicola offensiva, travolge ogni regola di correttezza istituzionale: non partecipa alla seduta del Consiglio di Istituto convocata con la presenza del Sindaco; nelle sedute degli organi collegiali, senza contraddittorio, si lancia in accuse contro l’A.C.; ostacola la tradizionale visita dell’A.C. alla scuola per gli auguri natalizi; non partecipa, accampando un’improvvisa quanto breve malattia, ad un incontro con il Sindaco su invito del Dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, ecc.). Per ragioni puramente politiche, come scriverà nelle motivazioni del provvedimento, revoca l’incarico di collaboratore vicario al prof. Luigi Frassanito, che, nella duplice veste di vicepreside dell’Istituto comprensivo e di consigliere comunale con delega alle politiche culturali ed educative, stava svolgendo un ottimo lavoro di coordinamento e raccordo per il migliore funzionamento della scuola di Collepasso.

A fronte di tutto ciò, l’A.C. ha dovuto reagire. Una reazione svolta sia in forma ufficiale sia in sede giornalistica e di questo il dirigente Pagliara si è sempre risentito, promuovendo e subendo procedimenti civili e penali.

Gran parte di queste vicende è stata esposta alle direzioni scolastiche regionale e provinciale sia con note scritte sia con interventi personali. 

L’ultima vicenda, quella oggetto della “denuncia” del prof. Pagliara, si inquadra in questo contesto di rapporti. Ed ha un prologo.

Da anni, esattamente da sei, a Collepasso si tiene una manifestazione musicale denominata “Laude natalizia” con la partecipazione degli alunni delle classi quarte e quinte elementari di Collepasso. L’organizzazione e la preparazione della manifestazione sono curate dal giovane e brillante maestro Ilario Marra.

Questi, all’inizio dell’anno scolastico, come in anni precedenti, ha richiesto al dirigente Pagliara la disponibilità della Scuola di Collepasso a partecipare all’edizione 2008 della Laude, con autorizzazione agli allievi e ai docenti di partecipare alla fase preparatoria. Riferisce il maestro Marra, che, non avendo mai ricevuto l’assenso del dirigente della Scuola di Collepasso, ha rivolto la richiesta al dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo di Tuglie, ottenendo l’immediata disponibilità di quella scuola. Il “trasferimento” a Tuglie dell’iniziativa ha creato sconcerto nell’opinione pubblica e nelle famiglie degli allievi, che avrebbero voluto essere parte del concerto (per inciso, e più avanti si potrà valutare questa precisazione, va detto che docente in quella scuola è la moglie del prof. Pagliara).

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Il diniego alla partecipazione all’edizione 2008 della Laude è chiaramente motivato dal dispetto che il dirigente Pagliara ha inteso fare all’A.C. di Collepasso, se è vero, come affermato da testimoni disponibili a confermare tutto, che egli ha sostenuto che la scuola di Collepasso non fornirà più alcuna collaborazione per iniziative del genere fino a quando governa l’attuale Sindaco. Tenta persino, senza successo, di convincere la locale Pro-loco a ritirare il patrocinio alla manifestazione.

La constatazione di aver commesso gravi errori nel rifiutare l’autorizzazione, con le conseguenti critiche dei genitori, nell’aver “regalato” involontariamente la manifestazione alla scuola di Tuglie, ove risiede ed è originario, nonché l’ulteriore constatazione che, comunque, la manifestazione avrebbe avuto luogo, lungi dal farlo rinsavire, hanno ulteriormente indispettito il dirigente Pagliara, il quale ha tentato di impedire lo svolgimento della manifestazione utilizzando l’unico “strumento” che gli era rimasto in mano: la chiave di una porta, quella di collegamento tra l’auditorium (gestito direttamente dal Comune), in cui ha avuto luogo la manifestazione, e un corridoio dell’edificio della scuola elementare da utilizzare per ragioni igieniche e di sicurezza dei ragazzi partecipanti allo spettacolo. 

E veniamo alla “denuncia”, che contesto in toto.

Mi sia permesso di esprimere immediatamente il mio giudizio su di essa e, di conseguenza, sul suo autore: un ammasso di ipocrisia, falsità, contraddizioni, incompetenza e mancanza di senso delle istituzioni.

Innanzi tutto i fatti. Nella qualità di Sindaco, già da diverso tempo, avevo autorizzato l’utilizzo della sala riunioni per la manifestazione “Laude natalizia 2008” su istanza del maestro Ilario Marra; pertanto, il Comune, oltre a patrocinare l’evento, non era e non è mai stato l’organizzatore dello spettacolo. La sala mi era stata richiesta e la sala ho concesso.

Domenica mattina, 28 dicembre, intorno a mezzogiorno, vengo informato che gli organizzatori avevano esposto al Vicesindaco, dott. Pantaleo Gianfreda, la necessità di disporre dell’attiguo corridoio dell’edificio scolastico per consentire ai giovani protagonisti dello spettacolo – molte decine, forse un centinaio –  di organizzarsi “dietro le quinte” e di usufruire dei bagni. Tutto ciò, data l’insufficienza degli spazi, non sarebbe stato possibile svolgere nella stessa sala ove si sarebbe tenuto lo spettacolo né sarebbe stato sufficiente l’unico bagno a servizio di quella stessa sala. Tutto ciò non differiva in nulla rispetto a quanto fatto in tutte le altre passate edizioni dello stesso spettacolo e di altre manifestazioni dello stesso genere.

Accertato che l’intervento diretto del Vicesindaco presso il personale ATA della scuola si era rivelato infruttuoso, ho assunto il compito di risolvere il problema. Ho telefonato ad un addetto ATA per invitarlo ad aprire la porta, ricevendo una garbata risposta negativa, poiché lo stesso non aveva avuto alcuna autorizzazione. Il fatto era quanto mai singolare posto che in tante altre occasioni il personale ATA ha aperto la scuola senza necessità di particolari autorizzazioni, facendomi immediatamente presumere che ci fossero precise istruzioni a “non aprire” la porta.

Non avendo a disposizione alcun riferimento telefonico del dirigente Pagliara, ho cercato di contattare la collaboratrice vicaria dell’Istituto, ins. Mirella Simone, per invitarla a dare disposizioni per l’apertura della porta. Nel corso di una delle diverse e ripetute telefonate, la sig.ra Simone mi ha riferito che aveva cercato il dirigente Pagliara a casa, non trovandolo, e che la consorte del dirigente aveva detto che il marito era fuori, privo di telefono cellulare e di non conoscere l’ora del rientro. Alla luce di ciò, chiedevo ripetutamente (senza alcuna intimazione) all’ins. Simone di assumersi la responsabilità di autorizzare quanto necessario. Alla constatazione che l’ins. Simone non riteneva di prendere l’iniziativa, ha fatto seguito il mio proposito di eseguire comunque e in altro modo l’apertura della porta.

Ritenevo e ritengo, infatti, che le ragioni di sicurezza dei ragazzi e di igiene personale degli stessi dovessero avere la prevalenza su ogni altro aspetto e sta nella responsabilità e nei doveri di chiunque, prima di tutti, di un Sindaco, assicurare tutto ciò. Altri, evidentemente, non avvertono la stessa responsabilità.

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Del proposito di aprire la porta ho avvisato il Comandante della Stazione CC di Collepasso, mar. Giovanni De Siato, il quale è stato messo al corrente delle motivazioni dell’atto, chiedendogli anche di assistermi nell’operazione.

Il Comandante De Siato, autonomamente, ha ritenuto di contattare il dirigente scolastico per un suo tentativo di convincimento ad autorizzare l’apertura del varco; successivamente, con rammarico, giustificando il suo impedimento a presenziare all’apertura della porta, per essere lontano dalla sede, egli mi riferiva che il prof. Pagliara era stato inamovibile nel suo proposito di non autorizzare quanto richiesto.

Alle ore 17.30, con l’assistenza di un fabbro, che ringrazio per essersi prestato al lavoro in un domenicale e natalizio pomeriggio, ho provveduto ad aprire la porta. Egli, genitore di tre giovanissimi figli, comprendeva più di altri l’importanza di ciò che gli si chiedeva di compiere: aprire una porta per la sicurezza dei figli! 

Questi i fatti! 

Orbene, nella “denuncia” di Pagliara i fatti sono quasi del tutto assenti. Per contro, abbondano le ipocrisie e le contraddizioni.

Una perla di contraddizione è il “sommo stupore” con il quale egli afferma di aver appreso, il lunedì mattina, dell’apertura forzosa della porta. Ma quale stupore!?! Non aveva ricevuto, qualche ora prima, la mia lettera, con la quale lo avevo informato e chiesto giustificazioni del suo comportamento? Non aveva, la sera prima, sentito il Maresciallo dei Carabinieri che lo informava del mio proposito di aprire la porta e che, al fine di scongiurare l’atto di forza, lo invitava ad autorizzare l’apertura con la chiave? O il Comandante De Siato si  inventava la telefonata, riferendomi di sue fantasie? Ma quale “stupore”! L’unica reazione avvertibile in simili circostanze, per chi ha consapevolezza delle proprie responsabilità, sarebbe la riflessione sui propri atti. Non il falso e inutile stupore!

Il prof. Pagliara avrebbe voluto la comunicazione scritta, anzi la “richiesta”. Trascuro il fatto che il proprietario dell’edificio scolastico è il Comune, sia pure affidato ad altrui responsabilità (questo, però, avrebbe dovuto suscitare quanto meno un atteggiamento di riguardo verso il “padrone di casa”). Tralascio pure di disquisire sulle modalità con le quali il Sindaco, in un pomeriggio domenicale, avrebbe dovuto presentare la “richiesta scritta”: quando, dove e a chi recapitarla? Per poi attendere dove, quando e da chi la risposta? E comunque, per quanto poi ha scritto lo stesso Pagliara, la risposta quale sarebbe stata? Negativa, s’intende!, se è vero come è vero che egli scrive nella sua “denuncia” che “regolamento (quale?) prevede che una richiesta d’uso dell’edificio scolastico e di strutture ad esso annesse, va inoltrata al Dirigente scolastico per iscritto, il quale può concedere l’autorizzazione sentito in via normale il Consiglio di Istituto …”. A parte gli scusabili errori grammaticali dell’espressione, il dirigente Pagliara sembra non avere il senso della misura: si trattava di aprire una porta per l’uso di un corridoio per due ore. Una necessità sopraggiunta per garantire sicurezza e igiene ad alcune decine di ragazzi! Soprattutto non si rende conto che, nell’ambito della correttezza interistituzionale, egli avrebbe dovuto prestare la massima collaborazione e non farsi artefice di ostacoli per puro spirito capriccioso.

Voglio, a tal proposito, ricordare che il dirigente Pagliara ha utilizzato lo stesso auditorium di proprietà e in uso al Comune, accedendo da quella stessa porta che domenica 28 dicembre non ha voluto aprire, per le riunioni che ha inteso tenere. Accesso avvenuto senza permesso. Senza averlo chiesto, senza averlo ottenuto, ma, soprattutto, senza che mai alcuno glielo abbia contestato. Avrebbe dovuto tenerlo a mente, il prof. Pagliara, anche perché l’ultima volta che lo ha fatto risale a poche settimane fa!

Ancora, un’altra perla delle contraddizioni “dirigenziali” si riscontra nel riferimento che fa al colloquio telefonico con il Comandante De Siato, il quale, a suo dire “…mi chiedeva di autorizzare l’apertura dell’edificio scolastico in oggetto perché si doveva tenere da lì a qualche ora una manifestazione teatrale con bambini di scuola. Alla mia richiesta di conoscere di quale scuola si trattasse … rispondeva di non saperlo …”.

Bene, se non fosse una storia seria, ci sarebbe da ridere! Il prof. Pagliara chiede di sapere di quale scuola fossero gli allievi e sembra, altresì, giustificare il suo diniego con la mancata conoscenza di ciò. Suvvia, prof. Pagliara! I ragazzi erano quelli della sua Tuglie; della scuola dove sua moglie è docente; di quella scuola dove il maestro Ilario Marra è stato accolto a braccia aperte dopo il suo impedimento a tenere, come in tanti anni passati, il concerto natalizio; della sua Tuglie dove il 21 dicembre scorso è stata tenuta la prima serata del concerto; della sua Tuglie, dove i manifesti, come peraltro a Collepasso e dinanzi a tutti gli edifici scolastici, erano affissi in misura copiosa per annunciare il concerto! Provenivano dalla scuola di Tuglie i ragazzi e il prof. Pagliara ne era perfettamente a conoscenza. Poi, chissà perché fa finta di non saperlo!

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Altra “perla”, infine, delle contraddizioni del prof. Pagliara è la giustificazione che, essendo fuori sede al momento della richiesta rivoltagli dal mar. De Siato, non poteva predisporre un ordine di servizio scritto al personale ATA. Ancora una giustificazione in sé ridicola che, come tale, non vale la pena di essere commentata, ma offensiva per la volgare pretesa che sia creduta.

In ordine, poi, alle responsabilità e ai compiti successivi all’apertura della porta, ritengo che le affermazioni del dirigente Pagliara siano quanto mai false, gravi e preoccupanti.

False. Il dirigente Pagliara afferma di aver trovato i locali dell’edificio scolastico,  dopo l’utilizzo, “assolutamente sconci”. Ebbene, dalla verifica da me eseguita è emerso che il corridoio, l’unico locale utilizzato dell’intero edificio scolastico, era “sporco” di otto involucri di caramella. Otto! Né uno in più né uno in meno.

Gravi. Si insinua che i locali della scuola (altri rispetto al corridoio) possano essere stati occupati e/o deturpati. Me ne assumo le responsabilità di eventuali ammanchi e/o danni, tanto sono sicuro che nulla di ciò poteva accadere ed è accaduto, né durante lo spettacolo, considerata la responsabile presenza delle insegnanti accompagnatrici, né nei giorni seguenti. Tutto è stato posto sotto controllo. Mi tranquillizza, comunque, il fatto che, a distanza di dieci giorni, il dirigente Pagliara non abbia fatto pervenire alcuna comunicazione di ammanchi o di danni.

Per inciso, devo dire che mi stupisce (e questo sì che è vero “stupore”, sia pure non “sommo”) la preoccupazione del dirigente scolastico circa eventuali danni e/o ammanchi a carico della scuola. Mi stupisce perché la medesima preoccupazione gli è mancata quando dai bagni degli edifici scolastici sono stati asportati lavandini, specchi, porte (dico lavandini, specchi e porte)! Sono state rotte suppellettili, rimosse piastrelle, imbrattati in modo inverecondo muri interni ed esterni. E tutto ciò prevalentemente in orari scolastici. E il dirigente Pagliara? Con tutta la serenità di questo mondo ha lasciato correre senza segnalare nulla. E quelli sì che erano “danni” e “ammanchi”! Solo da alcuni mesi segnala i danni che giornalmente si verificano e chiede il ripristino per il quale l’A.C. ha sempre prontamente provveduto. Mai, però, che abbia svolto alcunché per individuare i responsabili.

Preoccupanti. Il dirigente scolastico minaccia di “lasciare gli alunni a casa” alla ripresa, oggi, dell’attività scolastica se non si provvede alla pulizia dei locali (quelli trovati “sconci” per gli otto involucri di caramella) e alla loro disinfestazione. Preoccupante sia la minaccia sia l’inconsistenza del presupposto sia, infine, l’incontenibilità del dirigente scolastico e l’incapacità dello stesso a rimanere nell’ambito delle sue competenze. Sfugge, probabilmente, al prof. Pagliara che ragioni di ordine igienico-sanitario, quale presupposto per la chiusura della scuola, sono soggette ad altrui competenza. Egli ha il dovere di rappresentarle, qualora ci fossero, non di adottare provvedimenti. Ma tant’è! 

In conclusione,

  •      diffido, prima di tutto, il dirigente scolastico, prof. Sergio Pagliara, a desistere da azioni assurde, qual è quella minacciata di non aprire la scuola alla ripresa delle attività;
  •      invito il presidente del Consiglio di Istituto, rag. Pina Paglialonga, a prendere atto del gravissimo livello di rapporti tra le ististituzioni comunale e scolastica, convocando apposita seduta dell’organo che presiede con la mia disponibilità a partecipare;
  •      invito, a voce alta, le Autorità scolastiche ad intraprendere le necessarie iniziative per valutare la compatibilità della permanenza dell’attuale dirigente scolastico nella scuola di Collepasso;
  •     chiedo, infine, a S.E. il Prefetto, qualora intenda concedere udienza al dirigente Pagliara, di invitare anche lo scrivente per un opportuno contraddittorio. 

All’Ufficio scolastico provinciale allego copia di tutta la corrispondenza intercorsa tra il Comune di Collepasso e l’Ufficio scolastico regionale della Puglia. 

Distintamente.

Il Sindaco

– dott. Vito PERRONE –


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