2 milioni di euro della Regione Puglia all’Università di Lecce

18 Settembre 2009 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Dopo i tagli della Gelmini e la denuncia di studenti e Rettore. Lo ha deciso la 1.a commissione consiliare della Regione.

Il ministero dell’Università ha tagliato nei mesi scorsi i fondi all’ateneo leccese, aggravando ulteriormente una situazione di difficoltà che rischia di creare problemi di funzionalità dei servizi e di qualità della didattica per ricadere, in definitiva, sugli studenti.

E bene hanno fatto gli studenti a mobilitarsi subito per impedire un nuovo incremento delle tasse proprio a causa dei tagli della Gelmini.

E altrettanto importante è stata la reazione del Rettore che, estraneo a qualsiasi logica politica, ha espresso pubblicamente il proprio dissenso verso una scelta che penalizza l’intero ateneo.

Certo è sorprendente che i tanti parlamentari e consiglieri regionali del Pdl, nonché il neo presidente della Provincia, che pure esternano a ogni piè sospinto, non abbiano trovato il tempo per esprimere una qualche opinione e, magari, attivarsi per trovare qualche soluzione riparatrice.

Prendiamo atto che non si vuole disturbare il ministro Gelmini che, al contrario, sta arrecando danni continui alla scuola e all’Università visto che l’unica pratica che esercita è quella dei tagli dei docenti e dei precari e delle risorse.

Ma la Regione Puglia non abbandona le Università pugliesi e, pur dentro a un bilancio rigido, destina 10 milioni di euro agli atenei. Questo è quanto ha deciso oggi la commissione bilancio della Regione.

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L’Università di Lecce avrà quindi un finanziamento di 2 milioni di euro per questi ultimi mesi del 2009 (Bari ne avrà 4 e Foggia 1); il resto delle risorse (3 milioni di euro) verrà ripartito dalla conferenza regionale dei rettori e ci sarà, pertanto, un ulteriore contributo.

Questo ulteriore impegno di spesa a favore dell’ateneo salentino è coerente con quanto fatto nei mesi passati. Se oggi il prof. Cingolani annuncia l’imminente apertura del nuovo centro di nanotecnologie, con conseguente assunzione di giovani ricercatori, è proprio in virtù di un finanziamento regionale di 10 milioni di euro.

L’evidenza dei fatti, pertanto, non consente smentite: mentre a Roma Berlusconi taglia, a Bari si reperiscono risorse indispensabili per non far crollare il sistema universitario pugliese e, addirittura, per qualificarlo ulteriormente.

Non ci pare una differenza da poco.


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Pantaleo Gianfreda