E’ morto Uccio Aloisi, cantore della cultura popolare

22 Ottobre 2010 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Aveva 82 anni. Il decesso a Cutrofiano, nella serata di giovedì 21 ottobre

All’età di 82 anni è morto il cantore della musica popolare salentina, Uccio Aloisi. Il decesso è avvenuto ieri sera intorno alle 21.30 nella sua casa di Cutrofiano. Negli ultimi mesi le sue condizioni di salute avevano subito un drastico peggioramento. Dopo un intervento al femore aveva attraversato una lunga degenza in vari centri ospedalieri del territorio ai quali – con l’ironia che lo ha sempre contraddistinto – aveva rivolto un sentito ringraziamento proprio dal palco di Melpignano il 28 agosto, in occasione della tredicesima edizione della Notte della Taranta.
Sguardo vivace sul quale si stagliavano due occhi profondi ed azzurri, battuta sempre pronta e sorriso malizioso, Uccio Alosi è stato l’ultimo autentico rappresentante della cultura popolare salentina. Icona dell’immaginario identitario del territorio, sapeva coniugare attimi di grande lirismo musicale – come quando cantava la celebre canzone di Tito Schipa “Quannu te la lai la facce la matina” – a straordinari momenti di suggestione collettiva battendo il tamburello con una maestria unica come la cultura contadina di cui era epigono.
La pizzica con mandolino – eseguita insieme al maestro Antonio Calsolaro, all’inseparabile Domenico Riso e a tutto il gruppo Robba de smuju – resta una pietra miliare di una produzione nella quale aveva voluto e saputo affiancare alle ben più richieste tarantelle brani preziosissimi del repertorio popolare come i canti alla stisa e gli stornelli per i quali aveva una chiara predilezione.
Personaggio di grande carisma e al contempo di straordinaria semplicità, sul vecchio cantore di Cutrofiano i riflettori si erano accesi solo nell’ultimo decennio o poco più, nell’ambito della più generale riscoperta della pizzica e del patrimonio musicale salentino. Finito quasi improvvisamente davanti a microfoni e telecamere, corteggiato dagli organizzatori di eventi musicali in tutta Italia, Uccio Aloisi non ha mai rinunciato a continuare la sua vita per come era stata, caratterizzata cioè da un rapporto quotidiano con la terra e gli strumenti del lavoro.
Poi, di sera, si trasformava in un autentico animale da palcoscenico capace di trascinare il pubblico come nessun altro sapeva fare. Era dura convincerlo a scendere dal palco, rispettare i tempi delle scalette ma il suo sano protagonismo era la logica conseguenza di una vulcanica voglia di riscatto dissimulata da un fisico minuto e mitigata da una genuina umanità.
Ieri sera se n’è andato, in silenzio. Il suo paese, Cutrofiano, già in queste ore gli sta rendendo omaggio. I funerali si terranno oggi pomeriggio alle 15,30.

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Pantaleo Gianfreda
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